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In tanti a spasso sui laghi ghiacciati di Ventasso. Il Sindaco: “Poco buon senso, la montagna va conosciuta e rispettata”

“In seguito a segnalazioni corredate di fotografie che ritraggono persone intente a camminare sui laghi del nostro comune, i quali attualmente presentano un sottilissimo strato di ghiaccio non sufficiente a reggere il peso di una persona, si raccomanda di non avventurarsi incoscientemente in tali pratiche che poco hanno a che fare con il buon senso ricordando che la montagna va conosciuta e va rispettata per essere vissuta in sicurezza”. Questo l’appello diffuso sui social dal Sindaco di Ventasso (RE), Enrico Ferretti, per invitare la collettività alla cautela dopo aver ricevuto testimonianze fotografiche in cui si vedono intere famiglie, con al seguito bimbi piccoli, passeggiare incautamente sulla superficie ghiacciata dei laghetti presenti entro il territorio di Ventasso, in primis il Calamone,  sul versante nord occidentale del monte Ventasso.

Nella stagione invernale i laghi ghiacciati diventano magici, ci rimandano a immagini fiabesche e cinematografiche, ma accanto alla magia presentano un elevato livello di rischio. C’è chi, in risposta alle parole del Sindaco ha commentato suggerendo di apporre cartelli di divieto o di prevedere multe salate. Ma come chiarito da Ferretti, “non si può mettere cartelli ovunque o reti ovunque”, evidenziando che laddove siano stati apposti, i cartelli sono stati gettati nel lago.

Inverni caldi e aumento dei rischi

Invita al rispetto il Sindaco di Ventasso, al buon senso. Soprattutto in una stagione climaticamente confusa, che rende ancora più complicato valutare la stabilità di quella sottile superficie ghiacciata. Uno sfogo che riporta alla memoria le parole del sindaco di Pontechianale, Olivero Patrile che lo scorso anno, proprio in questi giorni, dichirava a La Stampa, dopo l’avvistamento di alcuni passeggiatori estremi sulla superficie del lago, “questo inverno è più caldo di altri e le temperature non sono costanti. Poteva finire molto male”.

Le temperature miti che caratterizzano con sempre maggior frequenza parte della stagione invernale, portano a un aumento di presenze in ambiente montano di frequentatori poco esperti e/o mal equipaggiati. Più volte ci siamo ritrovati a evidenziare come le escursioni in montagna, soprattutto in inverno, non siano mai una passeggiata. I rischi da mettere in conto sono molteplici, a partire dalla inaspettata presenza di ghiaccio o neve sui sentieri nonostante il sole alto nel cielo. Passeggiare sulla superficie di un lago ghiacciato rientra per certo nella lista delle situazioni ad alto rischio in cui sarebbe opportuno non ritrovarsi.

Il Parco attiva i Carabinieri Forestali

Accanto alla vicenda del lago di Ventasso, si sono verificati altri episodi di violazioni di norme di tutela, nonchè del buon senso e del comune senso civico, entro il territorio del Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano. C’è chi è salito sul Cusna per sparare i fuochi d’artificio. Non ultimo, sempre nel territorio del Parco, c’è chi è salito sulla vetta del monte Prampa con le moto d’enduro”, scrive l’Ente in un comunicato.

“Capiamo l’esigenza delle persone di tornare a vivere dopo la stagione delle limitazioni, per altro non concluse, per il Covid, ma quanto stiamo assistendo in questi giorni va oltre il legittimo e apprezzabile desiderio di vivere la montagna – commenta il direttore Giuseppe Vignali – . A differenza dello scorso anno, quando eravamo in lock down per le festività natalizie, fortunatamente in Appennino sono tornati moltissimi turisti, anche per un solo giorno. Ma la natura non è solo un posto da visitare: è patrimonio di tutti, è casa nostra e in casa propria nessuno si sogna di fare eccessi, al contrario occorre essere e ci sentiamo responsabili. In assenza di questa responsabilità di alcuni frequentatori tocca al Parco arginare comportamenti incongrui, sciocche bravate, o atti irrispettosi dell’ambiente per un malinteso senso dell’avventura. Abbiamo perciò segnalato quanto accaduto ai Carabinieri della Forestale nel Parco affinché siano attivate le necessarie sanzioni ai responsabili”.

“Siamo sicuri – conclude il direttore Vignali – che ciò possa contribuire ad aiutare al recupero di un adeguato senso civico e senso del limite nel vivere la natura, ma anche a prevenire potenziali pericoli”.

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2 Commenti

  1. POTERE FARE ha due interpretazioni.
    Potere dal punto di vista pratico per iniziativa spontanea e potere dal punto di vista legale (posso perche’ è permesso).Poi esiste una zona in cui valgono contemporaneamente.Ovvero si può pattinare sul lago quando un ispettore dello spessore del ghiaccio ha misurato ed esplorato e rilascia un ok e si organizza la sicurezza di interventi rapidi, come in piscina. Certi paesi austriaci ne ricavano ( o ricavavano in era precovid)alberghi e appartamenti saturi di clientela.I negozi di noleggio offrono pattini ed anche alcune attrezzature di auto salvataggio, sul web pure molti filmetti digitando”ice shating on frozen lake”

  2. Nella vita di ognuno vi sono esperienze che, per quanto effimere e apparentemente insignificanti, arrichiscono la sensibilità e il rispetto per la natura. Perchè vietarle, anche se possono costituire un rischio? DI questo passo si vieterà il nuoto in acque libere a chi non ha il brevetto, l’arrampicarsi sugli alberi o l’andare in montagna senza guida. Che tristezza!

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