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Prima ripetizione di Synthetic Happiness per Alex Honnold

Alex Honnold ha messo a segno la prima ripetizione di Synthetic Happiness, una via a Red Rock sulla Rainbow Wall di nove lunghezze con una difficoltà fino all’8a+. Spittata, ma le cui protezioni devono essere integrate con friends, la linea richiede un’arrampicata tecnica con molti tiri che presentano boulder consecutivi, fessure sottili e prese a dir poco minuscole.

Sembra impossibile“, ha detto Honnold, che ha definito Synthetic Happiness una delle vie di roccia più dure degli USA. E proprio per lo stile molto variegato, ma anche per la necessità di integrare le protezioni, che impone un’arrampicata sempre sostenuta, Alex la ritiene più complessa anche di What Dreams May Come, recentemente salita con Tommy Caldwell, e che è gradata 8c (5.13d).

Il tiro chiave è il più difficile della via, ma il tiro di 13b (8a) sotto è altrettanto difficile da fare perché è scivoloso e tecnico“, ha commentato Honnold a Climbing. “E c’è un 13b (8a) più in alto che è difficile da liberare perché è un tiro che richiede una lunga resistenza con qualche protezione complicata. È un tiro molto complicato. Anche se il tiro chiave è il tiro più difficile, non è la parte più difficile della via”.

Per liberare la via Honnold ha impiegato quattro giorni di tentativi, ad assicurarlo Priti Wright.

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