Ambiente

Il silenzioso declino dei ghiacciai dell’Alto Adige e del Tirolo

Dopo quasi quattro anni di ricerche, è stato ufficialmente dichiarato concluso, con una conferenza stampa svoltasi in data 1 dicembre 2021, il progetto Interreg Glacier Inventory South Tyrol-Tyrol (GLISTT) realizzato nell’area di Alto Adige e Tirolo. E i dati emersi dal monitoraggio svolto nel quadriennio sui ghiacciai della zona sono tutt’altro che positivi.

Il progetto GLISTT

Obiettivo del progetto GLISTT è stata la realizzazione di un sistema di monitoraggio operativo interregionale dei ghiacciai nell’area dell’Alto Adige – Tirolo, ponendo particolare attenzione alle esigenze delle organizzazioni degli utenti nel campo dell’idrologia, dei rischi naturali, dell’economia idrica e della e-economy, dell’agricoltura e del turismo.

A tale scopo si è cercato di svolgere, in maniera più uniforme possibile, programmi di misurazione dei ghiacciai esistenti in regione. I dati così raccolti sui singoli ghiacciai sono stati combinati con moderni dati di telerilevamento relativi a tutti i ghiacciai dell’area di indagine, in modo da ottenere un quadro completo dei cambiamenti in corso. E infine è stata sviluppata una procedura operativa di monitoraggio in tempo quasi reale attraverso l‘integrazione delle nuove immagini satellitari, in grado di fornire informazioni rilevanti e in modo continuo per i decisori e gli utenti dei settori interessati.

Il progetto è stato realizzato in maniera congiunta dall’Agenzia per la Protezione civile (Roberto Dinale, direttore dell’Ufficio Idrologia e dighe) insieme ai partner di progetto, dell’Università di Innsbruck (Rudolf Sailer) ed Eurac Research (Claudia Notarnicola).

Come stanno i ghiacciai dell’Alto Adige – Tirolo?

Al termine dei 4 anni di lavoro è risultato evidente come, sia in Alto Adige che in Tirolo, la perdita media di superficie subita dai ghiacciai in circa 15 anni sia stata pari a circa il 20%. Sono soltanto 3 le aree della Provincia di Bolzano, oltre a una zona del Tirolo, a passarsela un po’ meglio, denotando valori inferiori al 20%.

La riduzione minore, pari a un 13%, è stata rilevata nell’area altoatesina delle Alpi dello Stubai. A mostrare la riduzione maggiore sono invece le Alpi della Zillertal, con una percentuale pari a 20% in territorio altoatesino, 30% nella parte tirolese.

I cambiamenti dei ghiacciai, in termini di superficie, volume e massa, sono stati rilevati con procedure all’avanguardia sulla base di rilevamenti con laserscan, ortofoto e immagini satellitari.

Per il monitoraggio in continuo dei ghiacciai sono state inoltre installate 5 webcam fotografiche. Liberamente accessibili anche da casa nella sezione dedicata al progetto sul sito della Università di Innsbruck. Tali webcam non solo forniscono immagini in real time ma consentono anche di viaggiare a ritroso nel tempo.

Utilità pratica di un monitoraggio glaciale

I dati emersi dal progetto purtroppo non stupiscono. Secondo le stime degli scienziati, entro il 2050 la metà della massa dei ghiacciai alpini si presume che possa totalmente scomparire.

“L’attività di monitoraggio della criosfera e della morfologia delle aree di alta montagna riveste un ruolo di grande rilievo”, ha sottolineato in occasione della presentazione dei risultati finali Roberto Dinale, direttore dell’Ufficio Idrologia e dighe dell’Agenzia per la Protezione civile.

“Il ritiro dei ghiacciai ha conseguenze rilevanti sulla gestione idrica e sui corpi idrici. Per tale ragione è importante far presente sempre più l’importanza strategica dei ghiacciai nell’opinione pubblica”, ha aggiunto il direttore dell’Agenzia per la Protezione civile, Klaus Unterweger.

Il GLISTT, come riportato in un comunicato ufficiale della Provincia di Bolzano, è considerato dalla Commissione Europea come uno dei “progetti pionieri nella protezione del clima”. La ragione è che i dati scientifici raccolti nel corso del progetto rappresentano una base fondata per definire le misure da intraprendere nella gestione degli effetti dei cambiamenti del clima. Misure che è bene prendere senza perdere tempo, in quanto la sabbia nella clessidra dei ghiacciai alpini scivola veloce.

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