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Ancora un cervo investito sulla A25. Animalisti contro Strada dei Parchi: “Quando iniziano i lavori?”

Non solo orsi ma anche cervi. Le vittime a quattro zampe sull’autostrada A25, che collega Roma e Pescara, aumentano ma degli interventi annunciati lo scorso aprile da Strada dei Parchi, società che gestisce la A25 e la A24 per incrementare la sicurezza stradale, ancora non si vede l’ombra. A seguito dell’ultimo incidente verificatosi nei giorni scorsi tra Popoli e Sulmona, che ha visto come vittima un cervo, il quarto esemplare in due mesi, l’associazione animalista “Salviamo l’orso” ha deciso di chiedere chiarezza. Quando inizieranno i lavori? Questa la domanda centrale della nota indirizzata alla società Strada dei Parchi, di seguito riportata nella sua integralità.

La nota di “Salviamo l’orso”

“Ancora un cervo morto in autostrada, il quarto in due mesi, in un incidente per fortuna senza conseguenze per automobilisti e mezzi. L’animale, di circa 150 chili di peso, è stato investito sulla famigerata Strada dei Parchi l’autostrada che da circa 10 anni è nel mirino di Salviamo l’Orso che chiede barriere adeguate al territorio che l’arteria attraversa, territorio ricompreso tra tre Parchi nazionali ed uno regionale.

Dopo aver negato per anni l’evidenza della strage di fauna selvatica e dei pericoli gravissimi a cui erano esposti gli utenti, la concessionaria (posseduta dalla Toto Holding Spa) dallo scorso Aprile ha cambiato tattica . L’attraversamento accertato dell’orsa Amarena e dei suoi orsacchiotti del tratto all’altezza di Pescina lo scorso Aprile, dapprima negato , senza vergogna e poi ammesso e l’investimento fatale nello stesso tratto un mese fa di un giovane orso, hanno provocato il “tardivo ravvedimento” dei dirigenti di Strada dei Parchi.

Adesso, senza provare la minima vergogna per quello che non hanno fatto negli ultimi 10 anni, e per le dichiarazioni che tentavano di smentire e nascondere la gravità della situazione che noi andavamo denunciando, si proclamano preoccupati della situazione e lamentano il ritardo dell’arrivo di risorse finanziarie dal Governo, loro che gestiscono l’autostrada con i pedaggi più alti d’Italia.

Gli stessi che non hanno mai garantito nemmeno la semplice ed ordinaria manutenzione di quelle reti ridicole che ancor oggi dovrebbero impedire l’ingresso in autostrada di orsi, cervi e caprioli e che non riescono nemmeno ad impedire quello di cani e vacche che trovano varchi aperti per centinaia di metri lungo tutta la sua lunghezza. Gli stessi che hanno costretto il PNALM a stendere un recinto elettrificato lungo le recinzioni ammalorate dell’autostrada nel tratto più pericoloso nel tentativo di “mettere una pezza “ad una situazione sempre più pericolosa, come gli investimenti di queste ultime settimane hanno ampiamente dimostrato se ancora ce ne fosse stato bisogno.

Eppure lo scorso 8 Aprile, dopo l’attraversamento di Amarena, in un comunicato congiunto con il PNALM, Strada dei Parchi annunciava un piano di rinnovo ed innalzamento delle barriere per almeno 83 Km in tempi brevi (???), ebbene dopo 8 mesi chiediamo al Parco, che non ne ha responsabilità diretta ma che aveva dato credito alle promesse del gestore autostradale, quando è previsto l’inizio dei lavori? Direttore e Presidente si fidano ancora degli annunci di Strada dei Parchi che non si traducono mai in fatti concreti? Cosa ne pensano Prefettura, Regione, MITE e Ministero delle Infrastrutture? Per quanto ancora dovremo continuare a percorrere l’autostrada sfidando la sorte e contando le carcasse ai bordi delle 2 carreggiate?

La replica di Strada dei Parchi

La risposta della società che gestisce l’autostrada non ha tardato a giungere, con una accusa nei confronti della associazione animalista di aver inserito nella nota “falsità e allusioni”. Riportiamo di seguito la nota integrale.

“Strada dei Parchi respinge al mittente le falsità e le allusioni contenute in una nota dell’associazione “Salviamo l’Orso”, pubblicate in mattinata da numerose testate web regionali. Il recente investimento di un giovane cervo in A25 tra Popoli e Sulmona ci scuote e ci spinge a fare di più e meglio per prevenire gli attraversamenti faunistici sulle nostre autostrade che, lo ricordiamo, lambiscono tre Parchi Nazionali e ben due Parchi Regionali. Come concessionari autostradali, siamo in prima linea nella tutela della fauna ma soprattutto nel garantire i massimi standard di sicurezza per i nostri Clienti e lo testimoniano venti anni di gestione. Ben prima dei fantomatici e ampiamente romanzati “attraversamenti” dell’orsa Amarena.

Per prevenire questi episodi nel 2015 abbiamo implementato, primi in Italia, una speciale procedura di monitoraggio degli animali vaganti con le Prefetture competenti, un primato che ci è stato riconosciuto dalla Federazione Italiana Imprese di Servizi. Monitoraggio che, come concessionari – è il caso di ricordarlo – ci compete solo per le pertinenze della sede autostradale ma che a monte ricade sulle Regioni e sugli Enti incaricati. Soprattutto in tempi in cui si vanno ampliando in modo imprevedibile gli habitat e mutano gli itinerari della fauna selvatica, anche a ridosso di aree fortemente antropizzate, come testimoniano recenti episodi, tristemente frequenti, di investimenti su strade e autostrade in tutto il territorio nazionale.

Accanto alla prevenzione, operiamo un costante controllo, quello delle reti, sprezzantemente definite “ridicole” dall’associazione, ma che sono quelle standard, previste dalla normativa nazionale e regolamentate da direttive ministeriali. Ispezioni capillari che sono eseguite dai nostri tecnici almeno una volta al mese sull’intero tracciato e in cui vengono segnalate e immediatamente riparate tutte le falle. Siamo lontani anni luce dalle centinaia di metri di cui ci accusano i fantasiosi estensori della nota.

D’altro canto, come gestori di un’autostrada di montagna “speciale”, nel cuore della Regione verde d’Europa, siamo consapevoli che le norme nazionali non sono sufficienti e vanno superate. Recinzioni efficaci contro cani, cinghiali e piccoli mammiferi non bastano a contenere cervi e orsi. Proprio per questo ci siamo impegnati in una costante e proficua collaborazione con il PNALM per individuare gli strumenti più opportuni ad impedire questi attraversamenti eccezionali. La rete elettrificata installata nel territorio di Ortona dei Marsi è il primo tassello di questa collaborazione, che vede SdP impegnata nel monitoraggio e nella fornitura dell’energia necessaria all’alimentazione.

A fine luglio abbiamo raggiunto un’ulteriore intesa per l’installazione di 87 km di nuove recinzioni, espressamente disegnate per impedire l’attraversamento della fauna delle locali riserve naturali, di ogni taglia. Sono trascorsi quattro mesi dalla firma, la metà degli otto denunciati dall’associazione, e il progetto di un primo lotto di 4 km da installare nella frazione di Carrito è stato completato, condiviso con il PNALM ed ISPRA, trasmesso il 13 settembre al Commissario Straordinario per l’approvazione e l’erogazione del relativo finanziamento a valere sul fondo complementare al PNRR, iter non ancora concluso. Contestualmente è stata avviata la progettazione dei successivi lotti.

L’intesa con il PNALM, d’altra parte, non è la sola misura prevista, ma è tra gli interventi programmati nel Piano Economico Finanziario. Lavori per la messa insicurezza dell’autostrada e PEF che sono certamente in colpevole ritardo, ma per le indecisioni del Governo. Indecisioni che nemmeno i due Commissari, Straordinario e ad Acta, sono riusciti a vincere dopo oltre un anno e mezzo dalla loro nomina. Caso unico peraltro nel nostro Paese, in cui lo Stato è stato commissariato dal Consiglio di Stato per non aver ancora concluso quanto stabilito dalla Legge 228 del 2012, dopo il terremoto de L’Aquila. I ritardi ed ogni eventuale e conseguente responsabilità, per quanto riguarda la sicurezza di A24 e A25, derivano dal mancato avvio degli interventi necessari, e non sono dunque imputabili a Strada dei Parchi.

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Un commento

  1. Noi siamo 60 milioni, i mammiferi selvatici quanti sono ?
    Di entrambi quanti ne muoiono sulle strade ?
    Quali sono le percentuali ?
    Ne parliamo solo perché quando vengono investiti dobbiamo sostenere costi di intervento e danni alle auto ?
    O perché sono belli e trafficando per loro si guadagna bene ?
    Vogliamo controllare la Natura e facciamo disastri di continuo.
    Ma io non capisco mai niente.

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