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La ripartenza di Campo Imperatore: torna lo sci e rinasce l’albergo

In questi giorni Campo Imperatore, nel cuore del Gran Sasso, regala l’atmosfera delle stagioni intermedie. Sull’altopiano la prima neve si è sciolta, e le strade che salgono da Assergi, Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte sono aperte. I visitatori in auto, moto e camper le percorrono tranquillamente, sostando per una porzione di arrosticini, un bicchiere di vino o un caffè nelle macellerie di Fonte Vetica o al rifugio del Lago Racollo. Escursionisti e alpinisti, dal piazzale dell’albergo, s’incamminano verso il rifugio Duca degli Abruzzi, che si raggiunge per un pendio esposto a sud, e l’aerea cresta della Portella che richiede già di avere la piccozza e i ramponi. Sul “Paginone” del Monte Camicia, gli scialpinisti hanno già iniziato a disegnare le loro curve. Sui contrafforti del Corno Grande sono già state salite alcune cascate di ghiaccio. 

L’albergo di Campo Imperatore

Da due settimane, però, l’interesse dei cittadini dell’Aquila, dei media e del mondo politico abruzzese si concentra sull’albergo di Campo Imperatore, che sorge a 2130 metri di quota. La struttura, fondamentale nello sviluppo turistico del Gran Sasso, è nata negli anni Trenta, insieme alla funivia in due tratte che saliva da Fonte Cerreto. L’Osservatorio astronomico e la strada, chiusa d’inverno e in primavera, sono stati aggiunti nel dopoguerra. Completano l’elenco delle strutture la chiesetta della Madonna della Neve riconsacrata nel 1993 da Papa Giovanni Paolo II, il rifugio Duca degli Abruzzi, della sezione di Roma del CAI, inaugurato nel 1908 e ristrutturato da poco, e le due seggiovie delle Fontari e della Scindarella. La nuova, grande funivia è stata inaugurata nel 1988. Nello stesso anno l’arrivo del vecchio impianto è stato trasformato in museo e affiancato da un ostello. A disegnare l’edificio, in stile razionalista, è stato l’ingegnere piemontese Vittorio Bonadè Bottino, progettista di vari hotel a Sestriere e a Torino. A far entrare l’albergo abruzzese nei libri di storia, però, sono state le due settimane (dal 28 agosto al 12 settembre del 1943) di Benito Mussolini, successivamente liberato da SS e paracadutisti tedeschi al comando del capitano Otto Skorzeny. Le 45 camere dell’albergo, dagli anni Trenta fino a pochi anni fa, hanno accolto migliaia di visitatori del Gran Sasso. Una di loro, che ha ospitato nel 1943 l’ex-Duce, ha conservato gli arredi dell’epoca, ed è diventata un piccolo museo. Qualche anno fa, però, delle infiltrazioni d’acqua hanno causato gravi danni all’interno. Sulle pareti esterne sono caduti ampi tratti dell’intonaco. 

Un progetto di ristrutturazione

Lo scorso 11 ottobre, finalmente, il Comune dell’Aquila, la Regione Abruzzo e il Centro Turistico del Gran Sasso, la municipalizzata che si occupa di Campo Imperatore, hanno annunciato l’inizio dei lavori per la ristrutturazione dell’albergo. Hanno illustrato il progetto il sindaco Pierluigi Biondi, il vicesindaco con delega alla Ricostruzione dei Beni pubblici Raffaele Daniele, l’amministratore unico del Centro Turistico Dino Pignatelli, e l’architetto Roberto Evangelisti, dirigente comunale per i Progetti di carattere strategico. Sono intervenuti anche il Provveditore per le Opere pubbliche per il Lazio, Abruzzo e Sardegna Vittorio Rapisarda Federico e Gennaro Di Maio, dirigente della stessa struttura. C’è bisogno di una strategia e di investimenti per creare un progetto completo che porti un flusso più o meno costante al territorio, e che dia slancio alle aree interne. La ristrutturazione dell’albergo di Campo Imperatore va in questa direzione” ha commentato il sindaco Biondi. 

Gli interventi di restauro, finanziati dal CIPE per un importo di 3,8 milioni di euro, si concentrano al seminterrato, dove avranno spazio una zona dedicata agli sport di montagna (con la Scuola di sci e un noleggio), un’ala riservata al primo soccorso (Carabinieri, Protezione civile e Soccorso Alpino), servizi igienici e bar. Verranno abbattute le barriere architettoniche. La vera novità sarà un Centro benessere, con una spa e una piscina.  

L’albergo di Campo Imperatore unico e prezioso, ed è fondamentale per la ripartenza e per incentivare le altre attività” ha commentato Dino Pignatelli. “L’obiettivo è di rispettare le caratteristiche storiche e architettoniche. Nella hall resteranno le pavimentazioni originali, e sarà recuperata la sala di lettura” ha aggiunto l’architetto Evangelisti. “Il progetto esecutivo è stato fatto, i pareri sono stati chiesti, compreso quello ai Vigili del Fuoco. Siamo in attesa di un parere del Comitato tecnico, speriamo che arrivi entro il mese di ottobre. Subito dopo saremo in grado di fare la gara avvio dei lavori che dovrebbero durare 540 giorni” ha concluso il sindaco Biondi.

Il primo cittadino dell’Aquila, che guida una giunta di centrodestra, è in corsa per la rielezione nella primavera del 2022. Nessuno, però, teme un annuncio solo elettorale, perché la rinascita dell’albergo di Campo Imperatore è un obiettivo condiviso da tutta la città.

La riapertura della piste da sci

Se l’inaugurazione del nuovo albergo è prevista per il 2023, manca poco alla riapertura delle piste da sci, bloccate nell’inverno 2020-’21 dalla pandemia.

A creare qualche preoccupazione, a settembre, era stato l’annuncio da parte dei fratelli Mancini, gestori da quattro anni dell’ostello, che il loro lavoro a Campo Imperatore si sarebbe concluso in questi giorni. Si era temuto che, in mancanza dell’albergo, la chiusura dell’unica altra struttura aperta al pubblico, nella quale rifugiarsi in caso di maltempo o di guasto alla funivia, non avrebbe premesso al Prefetto di permettere l’apertura delle seggiovie e delle piste. 

Da qualche giorno, invece, due imprenditori di Paganica, i costruttori Ennio Di Nardo e Stefano Volpe, hanno annunciato di avere preso in gestione l’ostello. L’inverno di Campo Imperatore può iniziare, ora si attende soltanto la neve. 

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2 Commenti

  1. Come risarcimento ci meriteremmo nevicate abbondanti anche A QUOTE BASSE, PERSINO IN PIANURA.
    iN MODESTA .COME ALTITUDINE ,CITTADINA TRENTINA,visti numerosi itinerari tra campi e vigneti che portano a quote alte, utili per sciescursionismo , utili a far gambe e dodere paesaggi.

  2. A che bei ricordi, salita al corno grande da una via delle creste, il ritorno dal sentiero classico con credo 200 turisti in ciabatte, infradito, spadrillas, senza acqua, sotto il sole delle 14.. “manca tanto”? ma no dai.. 15 minuti.

    Incredibile

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