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“Keep the mountains”, Marco Confortola con i giovani per trasmettere i valori della montagna

Si chiama “Keep the mountains” ed è il nuovo progetto di Marco Confortola, in collaborazione con Karpos, per sensibilizzare sui temi della tutela ambientale e della conoscenza della montagna. Protagonisti di questa prima edizione del progetto una ventina di ragazze e ragazzi partecipanti al master in Prevenzione ed emergenza in territorio montano e d’alta quota dell’università di Padova.

In una frizzante giornata autunnale si sono ritrovati al rifugio Forni, in Valfurva, pronti a incamminarsi lungo i sentieri del Parco Nazionale dello Stelvio. Cielo terso e magnifici colori ambrati hanno accompagnato i passi dei giovani fino alla testata del sofferente ghiacciaio dei Forni. “Negli ultimi anni ha subito un arretramento impressionante, a causa del surriscaldamento globale” spiega Confortola di fronte alla massa gelata rilucente sotto i raggi del sole. “Un fenomeno che non riguarda solo le montagne alpine, ma i ghiacciai di tutto il mondo, compresi quelli d Himalaya e Karakorum. Fondamentali riserve di acqua dolce, capaci di dare vita alle montagne. L’acqua proveniente dal ghiacciaio dei Forni irriga campi, risaie, viene impiegata per il bestiame. È fondamentale preservare e mantenere tutto questo”. Mantenere, termine ricorrente nella giornata trascorsa con Marco. Preservare, tutelare, conservare. Si potrebbero usare decine di sinonimi per far comprendere lo scopo di “Keep the mountains”.

L’idea, spiega Confortola, è quella di condividere le buone pratiche, i gesti semplici, utili a preservare l’ambiente montano, la sua cultura, la sua storia e la sua ricchezza. Fonte di vita, di sostentamento, di divertimento e relax. Mille le declinazioni che la montagna può assumere, ma unico l’obiettivo di ognuno di noi: far sì che questo prezioso territorio venga valorizzato lasciandolo meglio di come lo si è trovato. “Mantenere significa rispettare l’equilibrio della montagna” afferma Marco. “Semplici gesti, come riportare a valle la propria spazzatura, contribuiscono alla salvaguardia di animali e piante che abitano questo territorio. Ma significa anche conservare intatta la bellezza della montagna”. Non basta l’attenzione ambientale per dichiararsi protettori della montagna, spiega lo scalatore. “Mantenere significa supportare le attività dei rifugi, luoghi di aggregazione e condivisione della nostra passione, ma anche protagonisti della tutela e dello sviluppo del territorio”.

Folate di aria fredda, dal sapore invernale, hanno accompagnato l’intera giornata riscaldata dal bramito dei cervi in amore. Per alcuni è stata la prima occasione di ascoltare questo suono che sa di calore e vita. Per altri l’occasione di confermare una passione e un interesse già assodato nel corso degli anni. “Essere qui con Marco Confortola rappresenta un’opportunità per entrare in contatto con un contesto differente da quello delle montagne bellunesi” spiegano i ragazzi presenti. “Un’occasione per ascoltare storie, racconti e aneddoti che daranno nuova linfa alla loro passione per la montagna. Noi, con il master proviamo a rispondere alle esigenze di un territorio formando giovani professionisti capaci di intervenire prestando le proprie competenze medico-sanitarie ma per far si che tutto funzioni alla perfezione serve una base fatta di passione, scoperta, curiosità e rispetto per un ambiente che in Italia rappresenta oltre il 30% del territorio nazionale.

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