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Sean Bailey mette a segno la terza salita di “Bibliographie”

“Ho salito Bibliographie! Molto probabilmente la battaglia più dura che io abbia affrontato con me stesso”. Queste le prime parole a caldo del climber statunitense Sean Bailey, artefice della terza salita in assoluto, seconda ripetizione, di Bibliographie, 9c di Céüse (Francia) liberato nell’agosto 2020 da Alexander Megos, “sgradato” a 9b+ in occasione della prima ripetizione messa a segno da Stefano Ghisolfi lo scorso agosto.

“So che posso salire un 9c, ma perché una via sia di tale grado è necessario chee sia più dura di un 9b+ esistente, e a mio avviso Bibliographie non lo è”, dichiarava a 48 ore dalla sua salita Ghisolfi, dopo aver preso tempo per riflettere sulle effettive difficoltà della via.

Sul grado effettivo della via, il 25enne di Shoreline (WA), che aveva toccato finora come grado massimo della sua carriera il 9a+, con la salita di Joe Mama a Oliana, in Spagna, non si è ancora espresso.

Un sogno o una ossessione?

Il post Instagram di annuncio del suo successo è un sintetico racconto di un sogno divenuto realtà, meglio dire dell’inseguimento di una ossessione.Non sono mai stato così ossessionatosi legge – . Mi svegliavo pensando alla via. Mi addormentavo pensando alla via. Senza sosta.”

Bailey racconta di aver affrontato il primo tratto, fino al passaggio chiave centrale, decisamente spedito. Poi ha iniziato a penare sul boulder finale, ripetendolo 12 volte se non di più.

“Ogni volta ero così spompato da dovermi prendere un giorno di riposo, quindi in sintesi mi sono ritrovato a fare un tentativo ogni due giorni. La sensazione era che stessi riposando più tempo di quanto dedicassi ad arrampicare. Mi sono chiesto parecchie volte perché mi fossi fissato così tanto. Sapevo di potermi allenare adeguatamente, tornare magari l’anno successivo nella corretta forma fisica e con la mente più fresca, così da poterlo affrontare con maggiore facilità.”

E perché mai non ha seguito questa idea, per tornare carico una seconda volta? Perché alla fine, la scelta di restare lì, immerso in pensieri e dubbi, è divenuta una lezione di vita. Ha deciso di impegnarsi fino all’ultimo concentrandosi su quella immensa voglia di farcela che sentiva crescere dentro di sé nonostante le difficoltà. Per affermare infine: “sono felice di avercela fatta”.

La chiusura del post è una perla di giovane saggezza: “Passo tanto tempo a tentare di far succedere qualcosa, ma a volte è bene semplicemente lasciare che le cose accadano.”

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