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Monte Bianco. Bloccati dal maltempo, tre alpinisti in salvo dopo una notte a 4700 metri

Si è risolta con un lieto fine la disavventura di tre alpinisti impegnati nella giornata di sabato 2 settembre in una salita sul Monte Bianco lungo la via dell’Innominata, rimasti bloccati in condizioni di meteo avverso a una quota di 4700 metri.

La Centrale Unica del Soccorso della Valle d’Aosta (tramite il NUE 112) ha ricevuto da parte del gruppo una richiesta di soccorso, nella quale è stata evidenziata una preoccupante condizione di ipotermia di uno dei tre, dovuta alle temperature rigide in quota.

Il meteo avverso impedisce i soccorsi

La quota a cui si trovavano, e il tipo di “via” sulla quale stavano salendo gli alpinisti non hanno permesso il diretto intervento di squadre via terra. È stato pertanto contattato il PGHM di Chamonix per richiedere un loro intervento in elicottero abilitato al volo notturno ma la missione non è stata resa possibile a causa della meteo sul versante francese.

Il Soccorso Alpino Valdostano e il medico del 118 in Centrale operativa hanno tentato allora di stabilire nuovamente un contatto con i tre alpinisti ma le comunicazioni sono risultate molto difficili. Riusciti a riprendere contatto, è stato loro comunicato di tentare di raggiungere in autonomia il Bivacco Vallot. All’indomani, in caso di miglioramento delle condizioni meteo, il proposito sarebbe stato di intervenire in elicottero.

Una lunga notte

Il Soccorso Alpino Valdostano è riuscito a mantenere il contatto con i tre alpinisti durante la notte. L’operatore SAV in Centrale Unica del Soccorso ha indicato con la massima precisione, il percorso da seguire per raggiungere il bivacco Vallot. Il gruppo è salito in vetta al Monte Bianco e poi è sceso fino al bivacco.

Il minuzioso supporto del tecnico del Soccorso ha permesso ai tre di mettersi in movimento per contrastare gli effetti delle basse temperature e di orientarsi perfettamente nella giusta direzione nonostante le condizioni meteo avverse e le difficoltà del percorso.

I tre alpinisti hanno raggiunto il bivacco e si sono riposati fino al mattino. Domenica mattina, recuperate le forze, i tre hanno riferito di essere in buone condizioni fisiche, tali da poter scendere in autonomia, lungo il versante francese. La discesa è stata condotta rimanendo in contatto con il soccorso francese per eventuali necessità in fase di rientro.

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2 Commenti

  1. Questo secondo me è il tipico caso di alpinisti impreparati perchè, se con l’aiuto di un operatore riesci a terminare la salita ed addirittura a scendere con le tue risorse senza far intervenire il soccorso, vuol dire che non ti eri studiato bene l’ascensione ed il percorso, che avevi sbagliato la tempistica e soprattutto non ti eri preparato psicologicamente e materialmente (fisicamente forse no visto che hanno concluso l’ascensione con le loro forze) a dovere. Forse la facilità di chiamare il soccorso a volte è diseducativa perchè si dimostra essere una via d’uscita troppo facile mentre, invece, basterebbe un pò più di accortezza ed esperienza per levarsi dai casini. Cmq ben venga il soccorso se no chissà quanti morti in più ci sarebbero……

    1. Magari senza i vari soccorsi iperattivi ci sarebbe molta meno gente in montagna 🙂
      Basterebbe dimezzare l’operatività 🙂
      Ma poi tutti quei soldi a chi andrebbero ? 🙂

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