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Il TORX chiude il sipario e dà appuntamento al 2022

Il TOR finisce, viva il TOR! Cala il sipario sul TORX, l’evento internazionale di trail running capace più di ogni altro di far vibrare le emozioni di chi ama la corsa e la montagna. L’edizione 2021 – quella della ripartenza – si è chiusa domenica 19 settembre, giornata di premiazioni, con un bilancio decisamente positivo.

A confermalo il saluto finale dato ad atleti e volontari da parte di Alessandra Nicoletti, presidente VDA Trailers e direttore della gara presso il Parco Bollino di Courmayeur: “Come organizzatori abbiamo fortemente voluto tornare a farvi correre e siamo felici di esserci riusciti. Ringrazio tutti i corridori che sono venuti qui, soprattutto quelli giunti dall’estero, che lo hanno fatto tra mille difficoltà. Ringrazio chi, con me, ha creduto in questo progetto, a partire dall’incredibile staff che sta dietro al TOR, un team piccolo ma fortissimo, sostenuto da oltre 2200 volontari che non si sono mai fermati un attimo. Abbiamo lavorato tutti insieme, animati da un’autentica passione per questo sport e per la montagna“.

Quante gare in una sola settimana!

L’edizione 2021 del TORX non è stata solo TOR 330 – Tor des Geants. Le sfide proposte nel corso della settimana sono state ben quattro.

Accanto al durissimo TOR 450 – Tor des Glaciers, che ha visto i trailer affrontare creste e lambire i ghiacciai lungo le Alte Vie 3 e 4 con partenza e arrivo a Courmayeur, sono andate in scena il TOR 130 – Tot Dret, con partenza da Gressoney-Saint-Jean, e il TOR 30 – Passage au Malatrà, la competizione sulla distanza più breve in programma, con partenza da Saint-Rhémy-En-Bosses.

Alto anche il numero di forze disposte in campo dall’organizzazione della gara: 13 guide alpine, 20 medici, 30 infermieri, 19 operatori tecnici specializzati, distribuiti lungo tutto il percorso, tra bivacchi, ristori, basi vita e centrale operativa. Un esercito di oltre 2500 volontari – o, come amano definirsi loro, di volonTOR – che ha vegliato sulla sicurezza dei corridori per 190 ore complessive di evento.

TOR 330 – Tor des Geants

Alle spalle di Franco Collé, che ha tagliato il traguardo del Tor des Geants nel tempo record di 66:43:57, si è posizionato con oltre 1 ora e mezza di distacco lo svizzero Jonas Russi. A completare il podio maschile, lo svedese Petter Restorp, con un tempo di 76:36.

In campo femminile, brillante vittoria della spagnola Silvia Trigueros Garrote, giunta 13a assoluta pochi minuti prima delle quattro del mattino del 16 settembre con un tempo finale di 89:57. L’atleta basca entra a buon diritto nell’olimpo del TOR raggiungendo il ragguardevole slam delle tre vittorie consecutive, che non era mai riuscito a nessuno prima di lei.

In seconda posizione, troviamo la bergamasca Melissa Paganelli (93:35), per lei una buona prestazione nonostante un finale travagliato a causa della grande stanchezza. Terza classificata l’inglese Nicky Spinks, che ferma il cronometro sul tempo di 101:16.

TOR 450 – Tor des Glaciers

Il TOR 450 – Tor des Glaciers si è concluso con la vittoria ex aequo per la coppia formata dallo svizzero Jules Gabioud e dall’italiano, francese di adozione, Luca Papi, al comando insieme da inizio gara. I due, che non hanno mai perso il sorriso e la voglia di condividere la loro impresa, sono giunti mano nella mano a Courmayeur in 138:18. Terzo posto per Claudiu Beletoiu.

Alle loro spalle, terza assoluta e prima delle donne, la canadese Stephanie Case, protagonista di una incredibile gara in solitaria. “È straordinario quello che il corpo può fare: ho gareggiato al livello degli uomini, spero con questo di aver incoraggiato altre donne a capire che possono farlo”, il suo commento a caldo. Seconda posizione sul podio femminile per Marina Plavan.

TOR 130 – Tot Dret

Il TOR130 – Tot Dret (“tutta dritta” in patois), è stato reso davvero proibitivo dalle difficili condizioni meteo. Su tutti si è imposto il forte Henri Grosjacques, accolto all’arrivo dal tifo del suo nutrito seguito di supporter. Il valdostano della Val d’Ayas ha chiuso in 25:42 una corsa che, seppure su una distanza inferiore rispetto alle altre gare TORX, è estremamente tecnica e selettiva. Terzetto maschile dei primi completato dal francese Christophe Tieran (27:29) e dallo svizzero Raphaël Paronuzzi (28:32).

Tra le donne, di rilievo la prestazione dell’elvetica Noélie Monney, prima della sua categoria in 28:47 ma soprattutto quarta assoluta, seguita dalla francese Marie Berna (31:08) e da Annalisa Faravelli (31:31).

TOR 30 – Passage al Malatrà

Una bellissima giornata di sole ha accompagnato alla partenza di Saint-Rhémy-En-Bosses gli oltre 500 corridori che hanno corso il TOR30 – Passage al Malatrà, “creatura” più recente del programma TORX, giunta alla seconda edizione.

A tagliare per primo il traguardo di Courmayeur è stato il francese Sebastien Poesy, vincitore col ragguardevole tempo di 2:46:32, che ha abbassato di sei minuti il record della corsa, seguito dai valdostani Elwis Pieiller (3:10:41) e Mattia Droz (3:20:30).

In campo femminile podio formato dalla gressonara Giuditta Turini giunta al traguardo sesta assoluta in 3:25:36, migliorando il precedente primato di 50 minuti, seguita dalla francese Alix Muller (3:36:04), e dall’atleta aostana Stefania Canale (3:47:07).

Al TOR ci si sente tutti campioni

Una settimana dunque di partenze e arrivi. Gli ultimi atleti hanno raggiunto il traguardo nella giornata di sabato 18 settembre. Ogni arrivo è stato accompagnato, indipendentemente dalla posizione finale, da festeggiamenti e celebrazioni.

Lo sa bene Roberto Zanco l’ultimo concorrente (era iscritto al TOR330 – Tor des Geants) che al suo arrivo a Courmayeur, sabato sera intorno alle 19 dopo 151 ore, è stato accolto con un’ovazione e negli ultimi metri scortato all’arrivo con gli stessi onori del primo – e a suo modo campione lo è stato – e simbolicamente atteso al traguardo dai primi della classe, il vincitore Franco Collé e il francese Jonas Russi.

Stessa accoglienza ricevuta poco prima dagli ultimi due partecipanti al TOR450 – Tor des GlaciersPonce Sebastien e Vincent Wendling, entrambi francesi, giunti sulla linea di arrivo dopo 186 ore, accolti da Jules Henry Gabioud tra gli applausi del pubblico.

O, ancora, quella ricevuta dal giapponese Takano Hideo, stremato dopo 146 ore di gara, stoicamente passato sotto lo striscione sorretto da due volontari, ma deciso a farcela fino in fondo, incarnando lo spirito autentico del TOR!

Il giorno delle premiazioni

Durante la cerimonia di premiazione che ha chiuso la giornata di domenica, non sono mancate menzioni e premi speciali. Il più significativo è stato assegnato alla canadese Stephanie Caseclassificatasi terza assoluta al TOR450 – Tor des Glaciers conferitole – al di là dei suoi innegabili meriti sportivi – nella sua veste di fondatrice di Free To Run, associazione no-profit impegnata nel favorire un’attività sportiva al femminile più libera, soprattutto nelle zone meno sicure del mondo. Per premiare il suo impegno, le è stato dedicato un ciliegio che verrà posto alla partenza della funivia Skyway Monte Bianco.

Chiusa una edizione estremamente soddisfacente, è tempo di iniziare a prepararsi al 2022.

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