AlpinismoAlta quota

Il ritorno di Jost Kobusch sull’Everest il prossimo inverno

Quei momenti dopo una spedizione in cui non hai davvero più voglia di dormire in tenda e di stare in giro e in cui penso tra me e me: ‘Ora non ho bisogno di una spedizione!’.  E poi ci sono i momenti, come adesso, in cui penso che sia il momento di salire di nuovo un 6000 per acclimatarsi” scrive il Jost Kobusch annunciando il ritorno all’Everest il prossimo inverno.

L’alpinista tedesco partirà per il Nepal in ottobre per iniziare la fase di acclimatamento per poi concentrare gli sforzi in dicembre sul Tetto del Mondo.

Il primo tentativo

Un ritorno, come dicevamo. Era l’inverno 2019/20 quando Kobusch aveva fatto un primo tentativo in solitaria e stile alpino lungo il poco battuto Hornbein couloir. In quella stagione Jost aveva raggiunto la quota massima di 7360 metri prima di decidere di rinunciare sul finire della stagione fredda a causa delle condizioni meteo. Una lunga spedizione, che era evidente non avesse come obiettivo essenziale la vetta, quanto piuttosto il fare esperienza e prendere le misure in un nuovo ambiente estremo per il futuro.

“Il fallimento è quando molli. Nell’alpinismo nulla vieta che se torni sulla medesima montagna l’anno successivo, quel fallimento diventi successo. Insomma, fallimento è una parola che puoi usare quando metti un punto. Non quando hai ancora la possibilità di riprovarci” ci diceva in un’intervista nel dicembre 2019 prima di partire. Ed infatti eccoci qui, due inverni dopo.

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