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Tamara Lunger in Pakistan per continuare il progetto di Juan Pablo Mohr  

Lunedì 5 luglio era il quinto mese da quel fatidico giorno! Quello che poteva essere un giorno di grande gioia è stato invece il giorno che ha cambiato tutto, causando momenti davvero difficili, dolore e tristezza. Sembra ieri e allo stesso tempo una vita fa” scrive Tamara Lunger ricordando l’ultimo momento in cui ha visto il compagno di cordata Juan Pablo Mohr a campo 3 del K2 in inverno. Lui decideva che avrebbe tentato la vetta legandosi a John Snorri, Muhammad Ali Sadpara e Sajid Sadpara; lei compiva invece la scelta di rinunciare e scendere. I quattro alpinisti non fecero più ritorno rimanando sulla montagna.

Il progetto Climbing for a Reason

Oggi la Lunger ha deciso, dopo mesi ferma e solo da poco tornata in montagna, di partire ancora una volta per il Pakistan, ma non per ragioni alpinistiche. “Ritorno con gioia e paura allo stesso tempo, ma soprattutto torno col cuore aperto e con una missione” scrive l’altoatesina. “Ogni momento difficile e di dolore può portare con sé anche qualcosa di bello e in questo caso è questo: abbiamo deciso di prendere il testimone e portare avanti il progetto a cui JP Mohr teneva tanto: insegnare ad arrampicare ai bambini pakistani, nella Shigar Valley. Certamente per farli divertire, ma anche per garantirgli un futuro partendo dalle risorse della loro terra. Il progetto si chiama Climbing for a Reason!”.

Il progetto Climbing for a Reason, a cui ha aderito Mohr con la sua fondazione, ha lo scopo di costruire pareti di arrampicata artificiale nelle scuole o in luoghi pubblici di piccoli centri, creare falesie, dare vita a laboratori per imparare ad arrampicare in sicurezza, donando anche tutte le attrezzature necessarie. L’obiettivo è dare un’occasione di futuro grazie all’arrampicata alle nuove generazioni.

In Pakistan Juan Pablo aveva scelto la cittadina di Shigrl, posta sulle sponde dell’omonimo fiume e punto di passaggio di molte spedizioni per il K2, per costruirci una parete d’arrampicata per aiutare la comunità a sviluppare il potenziale di quel luogo. Il progetto è orientato soprattutto alle ragazze, spesso escluse per ragioni culturali della pratica da questo sport.

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