Cronaca

Dente del Gigante: alpinisti bloccati in condizioni meteo proibitive. Il Soccorso Alpino: consultate i bollettini

Si è concluso nella serata di ieri, alle 20.00, l’intervento del Soccorso Alpino Valdostano (iniziato alle 12.15) per il recupero di due alpinisti austriaci sul Dente del Gigante, massiccio del Monte Bianco.

I due sono rimasti bloccati, uno alla sosta e l’altro appeso in parete, durante la fase di discesa in doppia dopo che il primo ha perso le corde a causa del vento. Impossibilitati proseguire hanno chiamato il soccorsi riferendo di non riuscire a muoversi. Date le condizioni meteo avversa con vento forte e una nube in quota che limitava la visibilità, l’elicottero non è potuto intervenire e le squadre dei soccorritori hanno dovuto operare via terra affrontando in condizioni proibitive la scalata lungo la via normale. Raggiunti gli alpinisti in difficoltà, li hanno accompagnati lungo la discesa in corde doppie alla base del Dente del Gigante. Da qui, coadiuvati da un’altra squadra di soccorritori, sono stati portati al rifugio Torino dove hanno deciso di rimanere la notte.

L’appello del soccorso alpino a una maggiore attenzione

Anche questo intervento è stato effettuato in condizioni di estrema difficoltà e di forte pericolo – spiega il direttore del Soccorso alpino Valdostano, Paolo Comunee la perizia dei dei tecnici del Soccorso Alpino ha permesso di salvare gli alpinisti che, se fossero rimasti bloccati, avrebbero senza dubbio rischiato di perdere la vita a causa delle condizioni meteo e della difficoltà dovuta all’ambiente avverso. Ancora una volta torniamo raccomandare prudenza nell’affrontare scalate, ma anche escursioni di un certo impegno, e soprattutto di consultare i bollettini meteo e di valutare con attenzione le eventuali variazioni della meteo sul posto rispetto a quanto riportato nel nei bollettini, perché può capitare, soprattutto in alta montagna, che una perturbazione possa anticipare i tempi previsti

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5 Commenti

  1. Questo come altri purtoppo tragici eventi degli ultimi giorni ci dicono che e’ la montagna a comandare non noi. Se abbiamo prenotato una escursione mesi fa e quel giorno il meteo e’ critico, BISOGNA RINUNCIARE e non dire……chissa’ quando potro’ rifarla e partire ugualmente, magari senza adeguata preparazione e/o attrezzatura. Se non impariamo prima di ogni altra cosa questa regola, ne sentiremo sempre piu’ spesso di “tragedie” come quella dell’altro giorno sul Rosa.

    1. Se la calata in doppia scende in strapiombo, il primo quando scende può aiutarsi mettendo dei rinvii per restare vicino alla parete e ragfiungere la sosta, il secondo invece mentre si cala deve togliere i rinvii del primo e dunque il primo deve tenere i capi delle corde così da poter tirare il secondo verso la sosta.

      Se il primo perde le corde perché gli scappano, il secondo si ritrova appeso nel vuoto ed il primo da solo in sosta.

      È stata una grave distrazione, sta volta non si può dire che non erano preparati.

      1. In condizioni normali, la persona appesa avrebbe potuto risalire le corde fino alla sosta alta con le dovute tecniche, per poi ridiscendere in doppia come aveva fatto il primo, rinviando per tenersi aderente alla parete, ma con successivo abbandono in parete dei rinvii usati.
        Col maltempo diventa tutto più difficile.
        Da come è scritto l’articolo, sembra che fossero sulla via Normale, e lì le doppie non sono in strapiombo.

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