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Cibo, benessere, emozioni e servizi: quanto vale la natura alpina?

Quanto vale la natura alpina? Questa la domanda cui si è cercato di fornire risposta a inizio mese, al Convegno Annuale della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) svoltosi a Biella, capoluogo della omonima provincia piemontese premiato nel 2021 come “Città Alpina dell’Anno”, riconoscimento attribuito dal 1997 ai comuni alpini che realizzano in maniera esemplare e paritaria gli interessi dell’economia, dell’ambiente e del sociale sul proprio territorio, in linea con i dettami della Convenzione delle Alpi. Circa 100 i partecipanti provenienti da tutti i paesi alpini che hanno discusso dei benefici e del valore della natura nello spazio alpino. Pascoli che forniscono cibo. Alberi che creano un microclima piacevole. Paesaggi che guariscono, prevengono malattie e disagi e suscitano emozioni. Le Alpi sono tutto questo e molto di più.

Un equilibrio delicato

“Se si rimuovono gli ingranaggi di una macchina un po’ alla volta, a un certo punto questa non funziona più – ha spiegato Riccardo Santolini, ecologista dell’Università di Urbino – . È lo stesso per gli ecosistemi, che solo inizialmente continuano a funzionare nonostante la perdita di biodiversità; poi smettono”.

Suoli sani, aria pulita e acqua potabile sono servizi ecosistemici di fondamentale importanza per il benessere umano tanto che si possono definire beni comuni. In particolare le regioni di montagna forniscono molti di questi servizi. Che questi siano anche rilevanti dal punto di vista medico è stato dimostrato da Arnulf Hartl, direttore dell’Istituto di Ecomedicina all’Università Medica Privata Paracelso di Salisburgo. “La nostra regione alpina emerge come un’isola in un mare di polveri sottili“.

Cascate contro le allergie e l’asma, escursioni in montagna contro la depressione o permanenza nei pascoli alpini per la prevenzione delle malattie immunologiche: numerosi studi dimostrano “l’enorme potenziale di prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie associate alla città offerto dalla regione alpina”, afferma Hartl.

Patate colorate e città verdi

“Sotto un albero ci sono dai quattro ai sei gradi in meno”, ha spiegato Madeleine Rohrer del progetto Verdevale. Ha presentato GreenSpaces, una soluzione digitale innovativa per la manutenzione efficiente degli spazi verdi urbani a Bolzano e Lugano. “Con i dati sul numero, la posizione e la condizione degli spazi verdi comunali, possiamo gestirli meglio e contribuire così al benessere in città”.

Laura Secco, docente dell’Università di Padova, ha usato l’esempio del Forest Stewardship Council (FSC) per mostrare il ruolo della certificazione internazionale dei servizi ecosistemici – un approccio che ha suscitato anche alcune critiche.

Patate colorate e castagne, vino e pascolo: anche gli agricoltori del Biellese hanno condiviso le esperienze del loro lavoro quotidiano in montagna. Riserve naturali a Belluno, partecipazione giovanile a Tolmin o moderazione del traffico a Chamonix: alla tavola rotonda, moderata dal giornalista Silvano Esposito, i rappresentanti comunali hanno raccontato come rendono le loro città più vivibili e sociali.

Tra ecologia ed economia

“Il linguaggio economico dei servizi ecosistemici può risultare a prima vista sorprendente”, ha spiegato Bianca Elzenbaumer, copresidente della CIPRA Internazionale. “Tuttavia, potrebbe avere un senso strategico descrivere il mondo attraverso la lente dei servizi ecosistemici in modo da parlare una lingua che sia compresa anche da politici ed economisti”.

“Un modello è sempre solo una parte del tutto – ha affermato Vanda Bonardo, presidente della CIPRA Italia – tuttavia, è uno strumento importante per rivalutare il rapporto con la natura. La transizione ecologica può essere raggiunta solo se l’economia si concentra sull’alta qualità ecologica, il ripristino, la conservazione e la valorizzazione delle risorse naturali. Con questo approccio, colmiamo il divario tra ecologia ed economia”.

Andreas Muhar dell’Università di risorse naturali e scienze della vita applicate di Vienna, membro del Sounding Board della CIPRA Internazionale, descrive il concetto di servizi ecosistemici come uno dei tanti nell’attuale dibattito politico. “Ma per motivare le persone a impegnarsi attivamente per la sostenibilità e la conservazione della natura, servono narrazioni che portino a una connessione emotiva”.

Serena Arduino, copresidente della CIPRA Internazionale, ha osservato chele Alpi possono dare un importante contributo alla conservazione della biodiversità su scala globale e al ripristino degli ecosistemi. Ecco perché la CIPRA continuerà a presentare le buone pratiche e ad animare questa discussione”.

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