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Marmolada. Due escursionisti precipitano in un crepaccio, muore una ragazza

Aggiornamento ore 14.30 – Si sono concluse intorno alle 9.30 di questa mattina le operazioni di recupero della salma della ragazza precipitata nel crepaccio sul ghiacciaio della Marmolada. Cinque operatori della Stazione Alta Fassa del Soccorso Alpino e quattro operatori del Nucleo SAF dei Vigili del Fuoco sono stati portati in quota dall’elicottero alle prime luci dell’alba, intorno alle 5.00. Con il supporto del cavalletto Cevedale, i soccorritori si sono calati nel crepaccio fino a raggiunge il corpo senza vita dell’escursionista, precipitata per oltre 30 metri.

La salma è stata riportata in superficie ed elitrasportata alla camera mortuaria di Canazei.


Si è concluso intorno alle 19.30 di  mercoledì 23 giugno un intervento del Soccorso Alpino del Trentino per soccorrere due escursionisti di nazionalità rumena precipitati in un crepaccio sul ghiacciaio della Marmolada.

I due si trovavano insieme a una comitiva di altre sei persone a una quota di circa 3.100 m.s.l.m. sotto le roccette di Punta Penia. Da una prima ricostruzione sembra che la comitiva stesse procedendo lungo il sentiero innevato senza essere assicurati l’uno all’altro, quando il ragazzo e la ragazza sono scivolati sulla neve, finendo su un ponte di neve, che con il loro peso ha ceduto.

Il ragazzo è precipitato nel crepaccio per circa 15/20 metri, mentre la ragazza per oltre 30 metri. Sono stati i compagni che stavano scendendo con loro ad allertare il Numero per le Emergenze 112 intorno alle 16.20.

Il Tecnico di Centrale Operativa del Soccorso Alpino e Speleologico, con il Coordinatore dell’Area operativa Trentino settentrionale, ha chiesto l’intervento dell’elicottero che ha verricellato sul posto il Tecnico di Elisoccorso. In successive rotazioni sono stati portati in quota altri 8 operatori della Stazione Alta Fassa e trasferiti a valle in sicurezza gli altri membri della comitiva.

I soccorritori sono riusciti a raggiungere per primo il ragazzo, che era cosciente, e con il un sistema di contrappesi lo hanno estratto dal crepaccio. L’infortunato è stato elitrasportato a valle e trasferito all’ospedale di Cavalese in ambulanza per i possibili traumi riportati nella caduta. Successivamente i soccorritori sono riusciti a raggiungere anche la ragazza ma per lei non c’era ormai più nulla da fare. Le operazioni di recupero della salma sono state interrotte per il sopraggiungere del brutto tempo per riprendere questa mattina alle prime luci dell’alba.

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5 Commenti

  1. Punta Strudel ha reclamato la sua prima vittima della stagione, speriamo si fermi qui e l’estate si limiti a raccontarci delle infinite code sulla ferrata per salire a salutare la sentinella con la bàreta!

  2. Magari correggete, non è un sentiero innevato, è una traccia su un ghiacciaio! Poi la gente pensa che ci sia il sentiero… Non esiste percorrere in ghiacciaio qualsiasi senza essere legati in cordata e senza conoscere le manovre di recupero da crepaccio.

  3. Data la numerosa frequentazione anche da parte di neofiti o poco equipaggiati, qualcuno avrebbe potuto segnalre crepacci, ponti??

  4. Comunque col balzo in alto di temperature , la neve diventa glassa acquosa , per uno strato consistente le punte di ramponi non sono cosi’ lunghe da arrivare nello strato rimasto piu’ resistente e solido e neppure la becca di una piccozza tiene.

  5. È ORA DI FARE CHIAREZZA UNA VOLTA PER TUTTE: PROCEDERE SU GHIACCIAIO IN CORDATA È UN COMPORTAMENTO D’ADOTTARE SEMPRE! PERÒ NON BASTA. BISOGNA PROCEDERE IN CORDATA EFFETTUANDO SICUREZZA, ALTRIMENTI SI PORTA LA CORDA A PRENDERE ARIA! PER SICUREZZA S’INTENDE SU PICCOZZA ((MEGLIO DUE)) E/O SU CORPO MORTO. PER OVVII MOTIVI I TEMPI DI PERCORRENZA S’ALLUNGANO, MA NON SI PUÒ AVERE LA BOTTE PIENA E LA MOGLIE UBRIACA.

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