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Le Grotte del Gelo dell’Etna dove si nasconde il “ghiacciaio” più a sud d’Europa

L’Etna non è solo fuoco, è anche ghiaccio. Lungo il versante Nord del vulcano, in località Sciara del Follone, nel comune di Randazzo (CT), si “nasconde” la Grotta del Gelo, considerata fino a poche settimane fa il deposito glaciale perenne più a Sud d’Europa.

Un tubo di scorrimento lavico formatosi a seguito di una eruzione dell’Etna risalente agli anni 1614-1624, posizionato a una quota di 2043 metri, che si estende per 125 metri di lunghezza con un dislivello di 30 metri. Una grotta ad alta pendenza dunque, con un ingresso a forma di imbuto, di una decina di metri di diametro, solitamente coperto di neve fino a primavera, e una conformazione tale da permettere alla neve di scivolare all’interno fino in profondità, laddove ha modo di ghiacciarsi.

Inclinazione e forma, sommate alle proprietà coibenti della pietra lavica consentono a tale ghiaccio di resistere tutto l’anno, sciogliendosi soltanto nella parte più vicina all’ingresso e solo durante l’estate. Secondo gli esperti, il ghiaccio avrebbe iniziato ad accumularsi nella cavità a partire da metà Seicento, ovvero qualche decina di anni dopo l’eruzione. Strato dopo strato, il deposito avrebbe raggiunto circa 2 metri di spessore, estendendosi per tutta la lunghezza della grotta fino a chiudere il cunicolo.

Nel 1981 una eruzione è giunta fin nei pressi dell’ingresso, esponendo la grotta al rischio di uno scioglimento del ghiaccio. Per valutare lo “stato di salute” del ghiacciaio, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania monitora continuamente la temperatura all’interno della cavità, tramite l’uso di particolari sensori, ed effettua con costanza ispezioni in loco.

Nuove scoperte glaciali

Come anticipato, di recente la famosa Grotta del Gelo pare però aver perso il primato di “ghiacciaio” perenne più meridionale d’Europa. Nelle scorse settimane Dario e Paolo Teri, guide naturalistiche e maestri di sci, si sono imbattuti in tre nuove grotte molto interessanti nell’ambito del loro “Etna Lava Tubes Project”, progetto che mira a censire grotte poco note o ancora inesplorate dell’Etna. Una delle tre cavità scoperte dai due fratelli potrebbe riscrivere la storia della speleologia etnea.

“Abbiamo rilevato almeno 3 grotte di notevole interesse, per la presenza di ghiaccio, in un caso probabilmente perenne, come la sorella più famosa – scrive Dario Teri sulla sua pagina Facebook in data 27 maggio – . Si tratta di una grotta, a quota 2250 mt, sulle lave del 1975, con un pozzo verticale di 10 metri da discendere con attrezzatura tecnica. Sul fondo e sulle pareti l’inaspettato ghiaccio. Spettacolare la morfologia di lave pahoehoe in mezzo a un ostico e vastissimo campo lavico. Questa grotta in questo remoto angolo del vulcano, anche se non molto estesa, ma di particolare fascino, la vogliamo denominare “Grotta di Gravità Permanente” in omaggio al grande Franco Battiato, figlio dell’Etna. Poi altri 2 ingrottamenti, non segnalati in precedenza, sulle lave del 1764/5. Uno è un pozzo di cui pubblicheremo successivamente, mentre un altro presenta pure neve e ghiaccio ed un…comodissimo sedile di pietra lavica gelato! Da qui il nome: Grotta del Sofà.”

In tale descrizione compaiono due grotte su tre. Per la descrizione della terza cavità i due fratelli si sono presi qualche giorno. Il motivo è presto detto: si tratta di una nuova Grotta del Gelo, posta più a Sud e a una quota inferiore rispetto alla “sorella più famosa”.

La Grotta Polo Nord..o Polo Sud!

“Mi sembra quasi di fare un grande torto alla Grotta del Gelo con quanto sto per comunicare – si legge nel post di annuncio pubblicato in data 16 giugno – . Di questo luogo incantevole si parla spesso perché conterrebbe la massa glaciale più a sud d’Europa. Uso il condizionale perché in verità ci sono altre grotte sul vulcano che custodiscono il ghiaccio al loro interno, alcune anche a una latitudine più a sud. Da ieri forse si dovrà riscrivere la storia della speleologia etnea. Riteniamo infatti di aver avuto il piacere e l’onore di esplorare una impressionante massa glaciale che ricorda la grotta del Gelo di almeno 30 anni fa! Al suo interno come è possibile vedere dalle foto vi è una quantità di ghiaccio davvero rilevante, che in alcuni punti supera i 3 metri di spessore!!!”

“Non solo, la cavità è sia a una latitudine più meridionale ed anche a una quota inferiore di 20 metri rispetto alla più celebre Grotta del Gelospecifica Teri – . Tali coordinate la rendono il “ghiacciaio” più a sud d’Europa (almeno fino a quando non ne verrà scoperta un’altra). Lo scettro di regina del ghiaccio passa dunque alla Grotta Polo Nord”.

Il post ha inevitabilmente scatenato reazioni e condivisioni innumerevoli, e non è mancato chi abbia anche avanzato qualche “protesta”, meglio dire proposta.

“Alcuni suggeriscono giustamente di chiamarla Grotta Polo Sud. Proposta che ci sembra sensata – scrive allora la guida naturalistica, chiarendo che “Polo Nord” sia da considerarsi un “nome provvisorio che ci è sembrato piuttosto appropriato date le condizioni rilevate e la temperatura gelida al suo interno. Ci riserviamo di fornire la posizione della grotta dopo aver effettuato una visita e rilievi più accurati a breve termine. Al momento lasciamo parlare le foto.

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