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Non c’è pace per la Madonnina del Monte Cusna

Vandali ne danneggiano il volto con un pennarello

A più riprese, anche in corso di pandemia, ci siamo ritrovati a parlare di atti vandalici in quota. Episodi fortunatamente sporadici, che ogni volta feriscono la sensibilità degli amanti della montagna. Atti a danno di bivacchi, rifugi, di segnaletica sui sentieri e di effigi sacre avvengono annualmente sulle Alpi come sugli Appennini. Vi è però una vetta che in maniera reiterata si ritrova protagonista di simili gesti scellerati, il monte Cusna (2121 m). Sulla cima più alta dell’Appennino Reggiano è posizionata una Madonnina, che sembra non poter trovare pace. Nel corso dell’ultimo decennio è stata scaraventata giù dalla scarpata, danneggiata a colpi di pennarello, nonché dipinta di vernice rossa. Nelle scorse settimane un nuovo spiacevole episodio ai danni della statua si è ripetuto, con una modalità già vista: sul volto della Madonna sono comparsi dei segni di pennarello nero.

La denuncia in un post Facebook

A denunciare l’accaduto sui social Mattia Casotti, volontario della Pro Loco di Febbio, frazione di Villa Minozzo (RE).

“Ci risiamo – scrive Casotti in un post Facebook che mostra alcuni scatti della statua danneggiata, a cura di Catalin Bratila – . Sembra quasi che stia diventando un gesto di “sfida”. Ma mi domando quale sia la sfida da lanciare. Cosa porta un individuo a continuare a compiere gesti simili? Parliamo di un simbolo che ha un valore morale immenso per tutte le genti del Cusna, e per i tanti turisti che lo calpestano ogni anno. Se si è arrabbiati con il mondo, se non si riesce a trovare un senso alle proprie giornate..io mi chiedo quale sia il senso sotteso ad un gesto simile. Uno sfogo rabbioso verso una cosa immacolata, quasi resa ancor più lucida dalla neve e dai ghiacci invernali, che dona un viso candido e una speranza per tutta la Valle. Ho visto più volte osservarla e ammirarne la bellezza anche da persone che non credono nemmeno. Per questo mi stupisco ogni volta della cattiveria e della rabbia che un individuo deve provare per compiere questo gesto, magari venendo da lontano.”

“Un appello mi sento di farlo – conclude – , prego chiunque salga in cima di avere rispetto di Croce e Madonnina. Sono un punto di riferimento per tutti, Credenti, Atei e Laici. Chi ha a cuore quella cima, che voi vogliate averne rispetto o no, non si stancherà mai di porre rimedio alle vostre idiozie.”

Il dubbio di un piano premeditato

“Non è la prima volta che succede sul Cusna – ha dichiarato al Resto del Carlino il presidente del Soccorso Alpino Emilia Romagna Luca Pezzi – . Quattro anni fa avevano sradicato dalla base la croce e buttata giù nel pendio. Con il CAI l’abbiamo recuperata e rimessa al suo posto. Due anni fa si sono divertiti a dipingere la Madonna in rosso. Non molto tempo fa è stata divelta anche la croce del monte Ventasso e imbrattata la Madonna del Passo della Scalucchia. Vandalismo incondizionato che non ha niente a che vedere con la montagna”.

La percezione di una sorta di programma premeditato di devastazione viene confermata dal presidente del CAI Bismantova, Gino Montipò: “Stanno rovinando anche la segnaletica della rete sentieristica curata soprattutto dai volontari e questo è grave perché disorienta escursionisti. Non possiamo più ricondurre tutto questo al solo ‘vandalismo’, secondo me c’è qualcosa che va oltre e che merita di essere scoperto.”

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