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Vandalismo d’alta quota: imbrattata di vernice rossa la Madonnina sul monte Cusna

È accaduto lo scorso fine settimana quando, con un’azione vandalica ad opera di ignoti, la madonnina di bronzo sul monte Cusna – 2.120 m, nell’Appennino Reggiano – è stata completamente imbrattata di rosso, risparmiato solo il volto e le mani giunte.

Le voci che corrono in paese sostengono che l’atto abbia a che fare con l’iniziativa partita sul web dall’appello di don Luigi Ciotti, che invita a protestare sull’attuale politica del Governo sull’immigrazione indossando delle magliette rosse. Non è però certo se si tratti o meno di una strumentalizzazione a sfondo politico o di un’idiota bravata, fatto sta che la figura sacra, che da un decennio accoglie gli escursionisti che con fatica raggiungono la vetta del monte, è stata vandalizzata impunemente.

Ovviamente l’indignazione è subito montata, dopo che domenica mattina i primi escursionisti hanno raggiunto la statua solo per trovarla in quelle condizioni. Sulla Gazzetta di Reggio, il presidente della Pro loco di Febbio (RE) Mattia Casotti ha affermato con decisione: “se si fosse trattato di un atto dimostrativo io dico: fuori la politica dalle nostre montagne”.

Già nel 2016 la statua era stata presa di mira, quando qualche altro vandalo aveva segato i fermi che la tenevano ancorata alla base, facendola rotolare dalla scarpata per oltre 300 metri. Il caso ricorda quello dei simboli sacri sulla Grignetta, da poco ripristinati, ma che negli anni hanno a loro volta subito più di un deturpamento ad opera di vandali.

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