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Viaggio in bici? Ecco cosa serve

Come scegliere accuratamente cosa portare prima di iniziare a pedalare per non rischiare di tornare con il treno.

Prima o poi tutti gli appassionati di bici e di viaggio si immaginano sulle due ruote verso panorami infiniti. Non il classico giro di un giorno, ma un vero e proprio viaggio che può durare una settimana o anche più alla scoperta di borghi, montagne, città d’arte, strade bianche e molto altro.

La prima volta sembra difficile, la lista del materiale da portare appare senza fine e in continuo divenire. Man mano che si avvicinano i giorni iniziamo a pensare a tutti gli imprevisti possibili. E se non bastano due camere d’aria di riserva? E se piove? Basterà un paio di pantaloncini di ricambio?

Il bello del viaggio in bici è che permette di coprire molti più chilometri rispetto al cammino. Con i chilometri aumenta anche la portata che ci consente il mezzo. Possiamo portare molto di più rispetto a quanto mettiamo nello zaino per una camminata, ma dobbiamo fare molta attenzione al peso che giorno dopo giorno inizia a farsi sentire sempre più. Bisogna scegliere accuratamente ogni materiale prima di iniziare a pedalare, altrimenti il rischio è quello di raggiungere la prima stazione dei treni e fare ritorno a casa.

La bici

Se vogliamo fare un viaggio la prima cosa da avere molto chiara è il modello di bici da scegliere in base alle nostre esigenze. In commercio esistono modelli appositamente studiati per il cicloescursionismo, ma oggi si stanno affermando sempre più le bici gravel, una di mezzo tra la mountain bike e la bici da strada che permette di coprire lunghe distanze su strade bianche e sterrato.

Nella scelta bel mezzo non diciamo no al carbonio. Non è così fragile come alcuni pensano e offre interessanti soluzione di bikepacking. Ricordiamo che su questi modelli, a meno che abbiano un telaio predisposto per il montaggio del portapacchi, non possiamo montare le classiche borse su portapacchi, ma dobbiamo scegliere delle borse appositamente studiate che si fissano al telaio tramite nastri e agganci. In questo caso si viaggia con l’essenziale, mentre con le classiche bici in alluminio possiamo fissare il portapacchi e avere anche 50 litri di capienza… Oltre al volume serve la gamba, mai dimenticarlo.

L’assetto

L’assetto della bici deve essere confortevole. Meglio evitare pignoni con rapporti troppo duri se viaggiamo carichi di borse. Molta attenzione va prestata ai copertoni, che non vanno scelti casualmente. In base al tipo di percorso che intendiamo affrontare possiamo valutare (magari grazie all’aiuto del negoziante di fiducia) il miglior copertone per noi. In generale mentre sull’asfalto possiamo permetterci di utilizzare copertoni “lisci”, sullo sterrato il discorso cambia ed è bene avere cura nella scelta. Anche le ruote cambiano in funzione del tipo di terreno e se vogliamo prevenire brutti incidenti è bene scegliere con cura il tipo di ruota da montare.

Infine, prima di partire per il vostro viaggio pedalate. Prendete confidenza con il mezzo, abituatevi a stare in sella. Ogni bici è diversa dalle altre, quella che avete scelto sarà la vostra compagna e bisogna conoscersi per far si che tutto vada per il meglio.

Per la manutenzione

Viaggiare in bici richiede di essere autonomi per la minima manutenzione della bici. Bisogna anzitutto saper fare la manutenzione di base, come occuparsi di un cambio gomme, oliare e pulire la catena, riparare una camera d’aria. Per questo bisogna sempre prevedere una piccola borsetta, solitamente agganciata sotto la sella con all’interno diversi strumenti: una pompetta per gonfiare le gomme, un kit di riparazione per le camere d’aria e almeno un paio di camere di ricambio, un attrezzo multifunzione con brugole e smagliacatena.

Per la sicurezza

Regola fondamentale: casco sempre allacciato. Scegliete il modello che preferite, ma non dimenticatelo mai. Altra cosa da non dimenticare mai sono le luci che aiutano di molto a essere identificati al buio. Possiamo cercare di chiudere tutte le tappe con la luce, ma l’imprevisto è sempre dietro l’angolo ed è bene avere questa sicurezza in più che ci appesantisce solo di pochi grammi. Meglio prendere un faretto ricaricabile da posizionare sul manubrio e una luce di posizione rossa da fissare sotto la sella, così da essere facilmente avvistabili della auto che procedono nella nostra direzione.

Le borse

La scelta delle borse varia a seconda della durata del viaggio, ma non solo. Come detto prima su una bici con telaio in carbonio non si può sempre montare il portapacchi, bisogna quindi scegliere delle particolari borse che si agganciano tramite cordini e strap al telaio della bici. Queste borse rappresentano anche un’utile strumento per viaggi di pochi giorni, dove non è necessario portare molti materiali, oppure più lunghi ma dove si immaginano soste in strutture per i pasti e i pernotti.

In alternativa bisogna dotarsi di un portapacchi e delle relative borse laterali che arrivano a un volume di25 litri l’una. Con queste borse si possono immaginare lunghi viaggi in autonomia portando con se anche tenda e sacco a pelo.

In generale, per ogni tipo di borsa, è fondamentale verificarne l’impermeabilità. Bastano veramente poche gocce di acqua per compromettere la bellezza di un viaggio in bici.

Orientamento

La moderna tecnologia aiuta i viaggiatori in bicicletta. Una volta saliti in sella non bisogna fermarsi a ogni bivio per controllare la carta, che è sempre bene avere con se, ma è sufficiente posizionare sul manubrio un gps con il percorso indicato. In commercio ne esistono molte tipologie, anche studiate appositamente per i viaggi in bici. In alternativa possiamo acquistare un supporto a cui agganciare il cellulare.

Organizzare il viaggio

Questi che abbiamo elencato sono i materiali fondamentali per organizzare un viaggio in bici, dal più corto al più lungo. Ora tocca a ognuno di voi scegliere la propria metà e, in base a questa, organizzare il contenuto delle borse. Questa parte dell’organizzazione è simile a quella che si effettua per un trekking.

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Un commento

  1. Ecco una info per giovani alpinisti su un tale austriaco di nome Hermann Buhl quando aveva 21 anni

    ………………..Nel 1952, dopo aver fatto la prima ripetizione in solitaria (in sole 4 ore circa, contro i 3-4 giorni delle normali cordate) della via aperta da Cassin sulla parete nord-est del Pizzo Badile (e percorrendo in bicicletta la strada da e per Innsbruck, lontana 240 km), effettuò col compagno Sepp Jöchler l’ottava ascensione alla parete nord dell’Eiger……………….. (presa da wiky, leggete tutto)

    Penso che oggidì la vita sia molto, ma molto più comoda e facile da vivere, magari spassandosela a più non posso guardandosi di qua e di là di continuo, ma molto più povera di soddisfazioni ricche e complete, forse in fondo sentendosi sempre infelici.

    Pensateci, magari prendetelo come esempio, auguri.

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