Alpinismo

Decisione clamorosa: la Cina chiude l’Everest

PECHINO, Cina — Se ne parlava. Lo si temeva. Ma nessuno, fino in fondo, lo credeva davvero possibile. Oggi, però, l’incubo di centinaia di alpinisti è diventato realtà. La Cina ha chiuso ogni accesso al versante Nord dell’Everest. Quel terreno, questa primavera, potrà essere calcato solo ed esclusivamente dalla squadra cinese incaricata di portare in vetta la torcia olimpica.

Le avvisaglie c’erano state qualche giorno fa. A Silvio Mondinelli, che aveva intenzione di compiere la prima traversata senza ossigeno della montagna, era stato negato il permesso di scendere dal versante Nord con una nota che comunicava il divieto di compiere traversate per questa stagione. Questa mattina, poi, è arrivato il colpo di grazia.

La China Tibet Mountaineering Association ha fatto un comunicato che non lascia spazio a dubbi. "Preoccupati per l’intensa attività alpinistica – recita la nota – l’affollamento delle vie di salita e la crescente pressione ambientale nell’aerea dell’Everest, compreso il Cho Oyu, per questa primavera non possiamo accordare permessi alle spedizioni. Quantomeno non prima del 10 maggio".

La nota è stata inviata ieri a tutti i capi delle spedizioni che avevano intenzione di salire la montagna dal versante tibetano.

E così migliaia di alpinisti e di persone che dovevan far parte dello staff delle spedizioni si sono trovati di punto in bianco, "in braghe di tela". Qualcuno era in procinto di partire, con i carghi già fatti. Molti avevano già pagato i permessi, i portatori e i materiali per la spedizione.

Poca consolazione offre la possibilità di parlare di permessi dopo il 10 maggio, data entro la quale si presume che la squadra olimpica cinese riesca ad arrivare in vetta. Calcolando la logistica delle spedizioni, il tempo di acclimatamento e la gestione della salita, quella data offre minime possibilità di riuscire nella salita, perchè dalla metà di giugno nella zona subentra il monsone ad intralciare le cose.

Costretti a cambiare programma in dirittura di arrivo, ora gli alpinisti dovranno decidere una strategia alternativa. Tra i delusi c’è anche Cristina Piolini, che forse deciderà di anticipare il McKinley, altra cima della sua corsa alle 7 Summits.

Ma soprattutto, ci si aspetta una piogga di richieste di permessi dal versante Sud, quello Nepalese, dove già sono previste circa 70 spedizioni. E qui, un’altra sorpresa. Secondo voci riportate da Explorersweb, le autorità cinesi avrebbero anche chiesto al Nepal di chiudere l’icefall, sul versante Sud dell’Everest, fino al 10 maggio.

Obiettivo: non avere nessuno sulla cima della montagna quando salirà la torcia olimpiaca. Ma, a quanto pare, il Nepal ha rifiutato l’idea con decisione.

E pensare che l’anno scorso la notizia di una eventuale chiusura era stata seccamente smentita dalle autorità coinvolte. "Nessuna chiusura e nessuna limitazione al numero di spedizioni nel 2008" avevano dichiarato i cinesi dopo una riunione al vertice per Pechino 2008.

Sara Sottocornola



Ctma, il divieto di accesso a Everest e Cho Oyu (clicca per ingrandire)

Ctma, il divieto di traversata Nord-Sud dell’Everest (clicca per ingrandire)



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