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Impianti di risalita, via libera alla riapertura dal 22 maggio

Via libera dal Consiglio dei Ministri al decreto-legge 18 maggio 2021 n.56 “Riaperture Bis”, in Gazzetta Ufficiale da oggi. Il D.L. è stato voluto dal Governo per affrontare la nuova fase di emergenza epidemiologica, in cui grazie all’avanzamento del piano vaccinale, si può finalmente optare per una serie progressiva di “riaperture”. Tra le attività che potranno riprendere anche gli impianti dei comprensori sciistici (art. 6), che da sabato 22 maggio 2021 torneranno operativi per il pubblico, non soltanto per gli sciatori agonisti.

Naturalmente non si tratterà di un “libera tutti” ma di una apertura da gestirsi “alle condizioni indicate nelle linee guida art.1 comma 14 del decreto-legge 33 del 2020”.

Una riapertura che porta una boccata di ossigeno al settore turistico montano e soprattutto rincuora quelle località sciistiche che potranno godere, in quello che è da definirsi l’anno peggiore per il settore dello sci, almeno della stagione estiva. Seggiovie, cabinovie e funivie che potranno anche essere utilizzate dai frequentatori della montagna estiva, come alpinisti e escursionisti, dando una bella boccata d’aria al turismo in quota.

“Aprire era indispensabile per dare un segnale di fiducia a tutto il comparto e soprattutto per tornare a dare lavoro a tante persone, perché stiamo perdendo tanta manodopera anche molto qualificata – ha commentato la presidente di ANEF, Valeria Ghezzi – Era paradossale che ci fosse una data di apertura per le palestre al chiuso, avere i cinema aperti ma non gli impianti di risalita”.

Le linee Guida della riapertura

Quali saranno dunque le regole di riapertura degli impianti? Come cita il nuovo DPCM, i gestori dovranno attenersi alle indicazioni dell’art 1 comma 14 del DPCM n. 33 del 16 maggio 2020, che recita come segue:

“Le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati a livello nazionale. Le misure limitative delle attività economiche, produttive e sociali possono essere adottate, nel rispetto dei principi di adeguatezza e proporzionalità, con provvedimenti emanati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020 o del comma 16.”

In sintesi, per quanto concerne il settore degli impianti di risalita, il rimando è al famoso protocollo di sicurezza presentato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome approvato in data 15 febbraio dal CTS, dopo mesi di discussioni e modifiche, per la riapertura mai avvenuta.

Un protocollo che mira ad assicurare il minimo rischio di contagio in salita sulle piste adottando misure quali la  limitazione del tetto massimo di skipass giornalieri vendibili (venduti preferibilmente online) e il rispetto del distanziamento interpersonale di 1 metro attraverso la collaborazione dei gestori degli impianti (responsabili della organizzazione dei flussi) e delle autorità di Pubblica sicurezza (responsabili di attività di vigilanza). Per i comprensori più ampi, che si estendano oltre confini regionali, è prevista una stretta collaborazione tra Regioni per assicurare il rispetto delle misure di prevenzione.

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