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Cai: riconquisteremo i giovani

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MILANO — Le iscrizioni sono in ribasso da qualche anno. E la soluzione è ricominciare dai giovani, puntando su comunicazione, cultura e ambiente. In esclusiva per i lettori di Montagna.tv un’intervista al Presidente Generale dl Cai Annibale Salsa, che spiega le principali iniziative e novità del prossimo biennio.

Presidente, come sta andando il Club Alpino Italiano?
Da una decina di anni l’andamento degli iscritti è altalenante, attualmente una leggera flessione. Ma i dati sono diversi a livello regionale: il calo è forte in Lombardia, mentre  al Centro-Sud c’è comunque una crescita.
 
Come spiega questa flessione?
Le criticità riguardano il mondo giovanile: per varie ragioni legate al tipo di società nella quale viviamo, i ragazzi sono attratti da moltissime alternative di impiego del loro tempo. La proposta del Club Alpino, tra l’altro, richiama cose che la società contemporanea ha un po’ abbandonato, come la fatica fisica. In questo contesto, l’azione di proselitismo è oggi molto più difficile che in passato.
 
Questa situazione la preoccupa?
No, ma ho intenzione di intervenire drasticamente per arrestare questo trend ed evitare che il CAI diventi un’associazione datata, fatta solo di anziani. Già Quintino Sella scriveva che il compito del Cai è di promuovere l’educazione dei giovani: dobbiamo andare avanti ricordandoci sempre di questo messaggio dei nostri padri fondatori.
 
Cosa intende fare, in concreto?
I tre cardini sui quali ho fondato il mio mandato, iniziato nel 2004, sono i giovani, la comunicazione e la cultura. Stiamo lavorando per potenziare tutte le attività in questi campi. Ho proposto, per esempio, una convention che richiami, accanto al Cai, altre associazioni giovanili come gli scout. Potremmo offrire loro un know how tecnico-formativo di qualità, legato soprattutto alla sicurezza.
 
Si tratta di attività già in corso?
Ho già incontrato il presidente di un’associazione giovanile, col quale abbiamo iniziato un percorso che dovrebbe portarci ad una convenzione. Durante l’Assemblea Generale tenutasi a Varese a fine maggio ho lanciato questo messaggio e mi pare sia stato recepito con interesse.
 
Aumenterà la formazione?
Il problema non è la formazione – che è sempre stata fatta – la vera novità è il reclutamento. Bisogna riuscire ad  intercettare i bisogni dei giovani e i loro interessi. Abbiamo capito che bisogna anche cambiare linguaggio nei loro confronti.
 
Per esempio?
L’ultima iniziativa è l’attivazione di un blog sul nostro sito web. Una novità senza precedenti, che ci consente di avvicinare i giovani e avere con loro una comunicazione diretta.
 
E per quanto riguarda la cultura?
Continuerà l’attività della commissione di alpinismo giovanile, finalizzata a avviare le giovanissime generazioni alle montagne alla frequentazione consapevole, fondata sulla conoscenza e lo studio delle montagne. Non solo di tipo fisico atletico ma anche culturale. Sperando di avere sempre più “giovani leve”.
 
Servirebbe forse più consapevolezza per tutti, visto l’aumento degli incidenti in montagna?
Sì, oggi il turismo montano è un turismo di massa. Anche senza fare grandi cose, bisogna imparare a camminare sul sentiero, utilizzare le calzature adatte, avere un minimo di percezione della sicurezza. La maggior parte degli incidenti avviene sulle montagne facili, per mancanza di consapevolezza. Invito tutti a partecipare più attivamente alle iniziative delle sezioni Cai.
 
Su cos’altro punta il CAI nei prossimi due anni?
Sull’ambiente sicuramente, in una logica generale di “mantenimento” delle montagne, che sono poco curate da quando le popolazioni le hanno abbandonate per le cittadine. Oltre alla tradizionale manutenzione, pulizia e messa in sicurezza dei sentieri, stiamo facendo un accatastamento e un riversamento Gps per la digitalizzazione della rete sentieristica.
 
E per quanto riguarda i rifugi?
È una delle nostre attività principali, a cui dovremo dedicare attenzione e risorse tanto quanto ai sentieri. Si diffondono rifugi privati soprattutto nei luoghi più accessibili anche alle automobili, noi puntiamo a rafforzare la presenza alpina.
Sara Sottocornola
 
Fonte immagini: sito ufficiale del Club Alpino Italiano.

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