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Escursionista si perde in montagna. Ritrovato grazie a Twitter

Rene Compean, escursionista 45enne di Palmdale, deve il suo recupero tra le montagne della California alla collaborazione delle squadre di soccorso con gli utenti di Twitter. Una operazione di soccorso che potremmo definire 2.0.

A spasso nella foresta devastata dagli incendi

Lunedì 12 aprile Rene Compean si è avventurato in una escursione in solitaria lungo il Buckhorn trail, nella Angeles National Forest, area boschiva che si estende tra le San Gabriel Mountains e le Sierra Pelona Mountains in California. Un’area, come si legge sul sito dell’USDA, “posizionata in uno degli angoli più aridi e soggetti a incendi degli Stati Uniti”.

Sono stati proprio gli incendi, in particolare il Bobcat Fire – incendio che nell’autunno 2020 ha interessato gli stati di Washington, Oregon, Colorado e California, distruggendo migliaia di ettari di terreno – ad alterare il paesaggio, bruciando alberi e segnali e rendendo di conseguenza complesso l’orientamento per il trekker.

Come raccontato in seguito al CBS Los Angeles, arrivato all’ora del tramonto, stanco e ormai cosciente di essersi smarrito, nonché decisamente preoccupato dalla presenza di orsi e leoni di montagna, Compean ha trovato riparo per la notte tra le rocce. Alle prime luci del mattino di martedì ha deciso di arrampicarsi sul lato opposto del canyon, lungo una cresta, così da rendersi più visibile alle squadre di soccorso e magari avere un discreto segnale telefonico.

A quel punto ha pensato “Ok, questa è la mia ultima possibilità”, e ha inviato una foto a un amico, immortalandosi con le gambe a penzoloni sul canyon sottostante, aggiungendo che di lì a poco sarebbe potuto risultare non raggiungibile a causa della batteria dello smartphone quasi scarica.

L’entrata in gioco di Twitter

L’amico ha avvisato il dipartimento dello sceriffo della Contea di Los Angeles, inoltrando lo scatto. Nel tentativo di localizzare Rene, le autorità hanno deciso di condividere l’immagine su Twitter, allegando il seguente messaggio: “Sei un avido appassionato di escursionismo sul Monte Waterman? Le nostre squadre di sicurezza e soccorso hanno bisogno di aiuto per localizzare un escursionista disperso. Ha inviato questa foto a un amico. La sua macchina è stata trovata vicino al Buckhorn Campground/Trailhead. Chiamaci se riconosci l’area nella foto qui sotto.”

Fortuna ha voluto che un utente, Benjamin Kuo, riconoscesse la posizione di Compean e fosse in grado di inviare delle coordinate GPS precise al dipartimento. Grazie al suo supporto le autorità hanno raggiunto con un elicottero il disperso, caricato a bordo alle 4 del pomeriggio. Stanco, disidratato, infreddolito ma felice e riconoscente verso i suoi soccorritori.

“Sono stati fortunati a ritrovarlo a quell’ora – ha dichiarato al Mercury News John Clearwater, portavoce per la Angeles National Forest – . Le temperature stavano scendendo rapidamente e a circa 2000 metri di altezza non avrebbe potuto affrontare facilmente una seconda notte all’addiaccio.”

Lieto fine? Non del tutto

Rene Compean è tornato a casa sano e salvo ma nei giorni successivi al suo rientro è arrivata una notizia inattesa. Attorno all’incidente è infatti stata aperta una indagine, in quanto l’escursionista nella foresta, nello specifico nell’area del Bobcat fire, non avrebbe dovuto trovarsi affatto.

Si tratta di una zona interdetta al pubblico fino ad aprile 2022, oggetto di programmi di rimboschimenti post incendio da parte del servizio forestale e ritenuta pericolosa a causa del terreno accidentato. Il suo errore potrebbe costargli caro: fino a 6 mesi di detenzione e 1.000 $ di multa.

Di fronte alle potenziali accuse di reato, Compean si è detto ferito. Convinto di non aver fatto nulla di male e di aver visto molteplici hikers nella zona, e soprattutto alcun segnale che indicasse una interdizione dell’area. “Se ci fosse stato un segnale – ha dichiarato al Mercury News – mi sarei fermato.”

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2 Commenti

  1. E adesso rischia una multa di $ 5,000 perche’ quella zona era chiusa al pubblico a causa di un incendio scoppiato alcuni mesi prima. E i cartelli “zona chiusa al pubblico” c’erano eccome.
    E

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