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Ruspe in Val Masino, scoppia la polemica

Il progetto di ERSAF (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste) era quello di realizzare un percorso trekking accessibile anche ai disabili lungo la ramificazione orientale della Val Masino (Valtellina). Un progetto contestato già due anni fa, dagli ambientalisti e dagli amanti di questo territorio, per la sua invasività. “L’idea originale prevedeva di creare un percorso asfaltato, largo un metro e venti” spiega l’alpinista membro dei Ragni di Lecco Luca Schiera.

Il polverone mediatico è stato quasi immediato, con la raccolta di circa 63mila firme contrarie all’iniziativa. “Dopo questa prima fase abbiamo cercato di trovare un compromesso perché i lavori fossero meno impattanti”. Si è deciso per una modifica del percorso, dal Gatto Rosso fino a Cascina Piana escludendo il tratto di Rasica; e verso la creazione di un percorso che non fosse fruibile con normali carrozzine, come da idea originaria, ma con le Joelette adatte anche ai percorsi su sterrato e su sentiero. Trovato l’accordo tutto si è poi arenato a causa della pandemia e i lavori non sono partiti, fino a pochi giorni fa. “La settimana scorsa sono iniziati i lavori, ma non secondo gli accordi presi” lamenta Schiera.

Lago di Qualido

“Qui avrebbero dovuto realizzare una passerella grazie a cui bypassare uno stretto passaggio tra due massi non accessibile ai disabili, invece hanno costruito un muro lungo 50 metri altro un metro e mezzo usando dei blocchi di pietra di due o tre metri cubi. Oltre a questo è stato realizzato anche un altro intervento nella prima vasca che forma la Val di Mello, in località Cascina Piana. “Se quest’ultimo è stato un intervento corretto, non ha alcun senso quanto fatto al laghetto del Qualido”.

“Hanno sbagliato il metodo operativo” commenta l’assessore regionale alla Montagna Massimo Sertori. “Verificherò se sono stati rispettati gli accordi presi e se quanto fatto rispetta la natura dei luoghi”.

“I patti non sono stati rispetti” continua Schiera. I prossimi interventi sono programmati per maggio, ma non vogliamo che partano. Abbiamo raccolto oltre 63mila firme che a oggi non sono servite a nulla, ora devono bloccare i lavori”.

La risposta di Ersaf

Attraverso una nota Ersaf afferma la sua piena volontà “di rispettare e applicare gli accordi presi in relazione ai lavori di manutenzione del sentiero alla sinistra orografica della Val di Mello”. Riguardo invece i lavori realizzati nelle ultime settimane dichiara: “attualmente si stanno realizzando solo lavori affidati ‘in conto terzi’ riguardanti interventi fuori sentiero e nello specifico. L’intervento, realizzato in questi giorni, di sistemazione idraulica per il consolidamento della sponda del torrente come previsto dal progetto e autorizzato dall’Utr di Sondrio. Seguiranno gli interventi nella sponda destra del torrente Mello ovvero la manutenzione della mulattiera e la realizzazione della ‘casetta’ di legno che servirà da punto informativo in prossimità del parcheggio. Mentre tutti i lavori concernenti il tracciato del sentiero saranno attivati più avanti e in amministrazione diretta; si è infatti attesa delle autorizzazioni della Sovrintendenza. Si conferma, da parte di Ersaf, la volontà di attivare un monitoraggio congiunto della prosecuzione dei lavori e si è da subito disponibili ad un sopralluogo, sempre congiunto con i soggetti interessati, in Val di Mello”.

La posizione del comune di Val Masino

Per il comune di Val Masino, secondo la nota diffusa, i lavori sono regolari. “Come amministratori di Val Masino – è la dichiarazione del sindaco Simone Songinila nostra prima preoccupazione è garantire la tutela e la sicurezza della Val di Mello, di chi ci abita e di chi la frequenta, perché ci sono esigenze legate alla conservazione del paesaggio e altre inerenti la prevenzione del rischio allo stesso modo importanti. Il bosco che avanza velocemente e il torrente che esonda rappresentano un pericolo reale per i fruitori della valle ma anche per l’abitato di San Martino. Da tempo si attendevano opere di regimazione idraulica necessarie per garantire la sicurezza del territorio ed evitare esondazioni del torrente.

“Il Comune, per quanto di sua competenza, vigila sugli interventi affinché i lavori realizzati rispettino i progetti autorizzati. Nel caso specifico ci sono state preventivamente le autorizzazioni da parte di tutti gli enti preposti riuniti in un’apposita Conferenza dei servizi che ha esaminato i progetti nel dettaglio concordando sull’opportunità dell’intervento. Proprio per il valore ambientale dell’area interessata sono stati effettuati dei sopralluoghi e degli approfondimenti sui lavori attualmente in corso che sono stati in seguito autorizzati dalla Soprintendenza paesaggistica, dall’Ufficio Territoriale di Sondrio della Regione Lombardia, dalla Provincia di Sondrio e dal Comune di Val Masino”.

La posizione della Regione

“Non ero a conoscenza dell’inizio dei lavori” è il commento di Massimo Sertori, assessore alla Montagna della Regione Lombardia. “Due anni fa, quando è sorto il problema attorno al progetto, abbiamo convocato tutti gli attori, prima per cercare di capire la problematica, poi per trovare una soluzione. Insieme a Ersaf e alle guide alpine abbiamo realizzato diversi sopralluoghi, abbiamo percorso il sentiero metro per metro. Alla fine abbiamo raggiunto un ottimo compromesso tra tutela di paesaggio e ambiente, che rappresentano i punti di forza della valle, e possibilità di rendere questo territorio accessibile ai disabili. Se non tutto il sentiero almeno una parte”. Da qui i lavori sono poi proseguiti in maniera autonoma. “Io personalmente non ho seguito le fasi successive. La mia posizione ovviamente non cambia e rimane quella di due anni fa: quanto convenuto durante i sopralluoghi deve essere mantenuto. Se così non fosse io non sono d’accordo”.

L’assessore si è al momento impegnato per andare a fondo della questione. “Faremo nuovi sopralluoghi, uno già durante questa settimana. Verificheremo che quanto fatto sia coerente con quanto stabilito”.

“La Val di Mello è una valle del mondo” conclude. “Noi valtellinesi abbiamo l’onore di preservarla, ma è un patrimonio di tutti, quindi bisogna muoversi con estrema cautela”.

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7 Commenti

  1. La faccio catalogare nei miei archivi mentali, povero il mio unico neurone quanto lavoro imbecille, come un bell’esempio di intrallazzo da usare per l’istruzione di idioti politicanti miserelli e ignoranti.
    Lo faccio tenere aggiornato dal mio neurone e glielo faccio tenere in rete a disposizione.

    Chissà perché si fanno certe cose, non penso sia una questione di guadagno (mi sembra poco), o di immagine politica (solo figuracce), penso vi siano motivazioni psicologiche ancestrali basate sull’invidia, o addirittura antichi odi, portati avanti con cieca e testarda ignoranza……… obiettivo togliere l’arrampicata?!?!?…….
    Forse le persone che comandano devono essere state ridicolizzate in passato.

    Come al solito non capisco.

    1. Io sono basito quanto te.. ma credo che si tratti solo di idiozia mascherata da un alto senso civico che degenera..
      Vogliono farsi belli aiutando le persone con disabilità ad andare in montagna, quando nessuno lo ha chiesto, mentre in città, dove davvero servirebbe, è il peggio del peggio..
      Anziché affrontare il problema preferiscono sotterrarlo sotto gesti eclatanti ed inutili che fanno solo danni..

  2. Non so cosa è accaduto ne cosa accadrà in val di Mello….anni addietro fine anni 70 andavamo ancora con la tendina c’erano persone ma non un delirio.. stupenda e affascinante valle.. poi cominciarono a frequentarla in troppi ..divenne un luna park.. non ci andai più.. puntai a valli più isolate poco frequentate.. Svizzera centrale..vallese..posti rimasti meno esposti..spiace per la Valle di Mello….ma è il segno dei tempi.. per fortuna invecchiando…gli spazi sufficienti si trovano dietro l’angolo..anni fa salendo a Bettmeralp per salire l’Aletschorn vidi che approntavano un nastro asfaltato..piccolo per una piazzola osservatorio che dava sul Mittelaletsch..ad uso disabili ..mi piacque la sensibilità ..condivido anche in altri lidi e non vedo di malanimo gli impianti se possono dare un ausilio anche a chi non potrebbe mai giungere certi siti, purtroppo l’Italia non è l’Elvethia..ne noi abbiamo radicato un senso storico che hanno loro..

    1. La Svizzera non è un bell’esempio in questo caso. E’ semplicemente una nazione meglio organizzata e più efficiente in tutto, anche nel distruggere la wilderness. Il punto è riconoscere il valore della wilderness e preservarne quel poco che rimane anche se non è monetizzabile. La disabilità, poi, è un concetto relativo: ad esempio io sono ‘abile’ per camminare in Val di Mello, ma sono ‘disabile’ per salire sul Grand Capucin o sul Cerro Torre. Allora perchè non fare una scala metallica o una funivia per consentire a milioni di ‘disabili’ come me di andare sul Gran Capucin o sul Cerro Torre? La Natura è violentata ovunque, adesso anche in nome delle disabilità. Bisogna dire BASTA senza se senza ma!

  3. Da tempo si attendevano opere di regimazione idraulica necessarie per garantire la sicurezza del territorio ed evitare esondazioni del torrente“.

    La solita frase detta da chi non capisce nulla della materia…ma la volete capire che con questi metodi si creano solo problemi in più? un fiume esonderà sempre e dove gli parrà più opportuno: lo imbrigli qui? bene, esonderà là con maggior potenza ; non bastano gli esempi dei tempi passati quando si credeva che il meglio era trasformare i fiumi in canali cementificati?
    Quoto Stefano quando dice che dove veramente servirebbero gli interventi per far fare una vita normale ai disabili, lì non se ne parla mai…qui invece serviva proprio…poveri noi e mi immagino coi soldi che pioveranno dalla UE cosa potrebbe succedere

  4. c’è una pericolosa tendenza in atto a di spostare scavatori ruspe e betoniere + in alto dato che in pianura hanno saturato, i politici sono mentalmente disastrati a volte distruggono con motivi morali altre per lavori clientelari. c’è in programma l’assalto ai torrenti per dighe con tanto di spiagge e surf, ancora funivie e co(di)struzione con strade in nome del turismo e progresso. non voto da 40 anni ma forse questi starebbero al potere anche senza elezioni e non sono poi tanti ma possono e devono proprio odiarla la montagna nel loro fallocefalo e le mafie cominciarono coi movmenti terra…

  5. Sig Stefano Torricelli..si documenti meglio sul parco forestale di Zernez o del boschivo pro capite per mq2 del cantone Ticino, poi ha ragione quando parla di disabilità come concetto relativo, in effetti Lei sarà abile in Val di Mello e molto meno sulla Gynat ..così come saper scrivere non è indice di conoscenza o di sapersi esprimere correttamente…resti così abilmente diversamente abile

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