OutdoorSci alpinismo

Adamello Ski Raid. Vittoria per Bon Mardion-Hermann e Murada-Compagnoni

La settima edizione dell’Adamello Ski Raid porta in dote la seconda vittoria straniera nella giovane storia della prestigiosa gara scialpinistica. Uno dei protagonisti del successo 2021 aveva già calcato il primo gradino del podio nel 2013. Stiamo parlando del trentasettenne francese di Arêches-Beaufort William Bon Mardion, in questa occasione iscrittosi in coppia con l’austriaco Jakob Herrmann, trentatreenne di Werfenweng. Erano i favoriti della vigilia ed hanno mantenuto fede al pronostico, giungendo primi al traguardo di Pontedilegno, mentre in campo femminile, come preventivato, si è imposto il team valtellinese del Centro Sportivo Esercito composto dalle giovani Giulia Murada e Giulia Compagnoni.

Un’edizione formidabile, come le precedenti sei, organizzata in un anno difficile e con alcune defezioni dell’ultima ora, su un percorso diverso dal tradizionale, ma alquanto originale, che prevedeva 34 km e 3.180 metri di dislivello per la sfida maschile, quindi 30 km e 2.560 metri di dislivello per la competizione rosa.

Bon Mardion-Hermann, una gara al comando

William Bon Mardion ed Jakob Herrmann hanno fatto l’andatura sin dalla prima ascesa verso il Passo Tonale e per gli avversari non c’è stato nulla da fare. Sono rimasti al comando in tutte e quattro le salite e nelle quattro discese, portando il loro pettorale numero 6 davanti a tutti, sia ai 2.610 metri di Passo Paradiso, sia ai 3.000 metri di Passo Presena e ai 2.990 metri del Passo Tre Denti, gestendo la leadership anche nella lunga discesa in picchiata del Pisgnanino: 2.000 metri di dislivello negativo fino al traguardo. Il team franco austriaco sotto lo striscione di Pontedilegno ha chiuso con il tempo di 3h41’57”.

La sfida per i rimanenti gradini del podio è stata particolarmente animata. Dopo 12 km di gara, al cambio pelli al termine della discesa che riportava al Passo Tonale, in piazza d’onore c’erano Hoffmann – Verbnjak, superati poi nella lunga ascesa verso Passo Presena da Werner – Anthamatten, che hanno poi mantenuto il secondo posto fino a Pontedilegno. Ancorata alla quarta posizione, dall’inizio alla fine, la prima coppia italiana, composta dal trentino Federico Nicolini e dal valtellinese Andrea Prandi, con gli avversari che li precedevano sempre a vista con circa un minuto di margine. Sul Passo Tre Denti gli azzurri hanno ceduto per crampi ed hanno pensato a gestire le energie fino al traguardo, cercando di tenere a bada il recupero degli esperti Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari, capaci sull’ultima ascesa di superare anche gli svizzeri Pierre Mettan e Julien Ancay.

Nel finale dunque le posizioni non sono cambiate e il riscontro cronometrico ha premiato i dominatori di giornata Jakob Herrmann e William Bon Mardion. Il francese si conferma uno dei più grandi skialper di sempre, essendo tornato sul gradino più alto del podio dopo l’affermazione del 2013 conquistata insieme a Mathèo Jacquemod. I vincitori hanno preceduto di 10 minuti e 5 secondi gli svizzeri Werner Marti e Martin Anthamatten e di 12 minuti e 15 secondi gli austriaci Christian Hoffmann e Paul Verbnjak. Quarti a 22’29” Federico Nicolini e Andrea Prandi, quinti Pietro Lanfranchi e Filippo Beccari a 22’35”.

Sfida femminile scritta dall’inizio

Senza storia pure la sfida al femminile, con le favorite Giulia Murada e Giulia Compagnoni, sempre a fare l’andatura e a gestire il vantaggio sulle inseguitrici, dimostrando un buon feeling nonostante la giovane età di entrambe e la prima esperienza con lo stesso pettorale.

Le due portacolori del Centro sportivo Esercito hanno concluso con il tempo di 4h11’40”, precedendo di 3’57” la coppia mista formata dalla francese Lorna Bonnel e dalla slovacca Marianna Jagercikova. Sul terzo gradino del podio grande gioia per le due atlete di casa Corinna Ghirardi e Bianca Balzarini, alfiere della società organizzatrice Adamello Ski Team, e capaci di mettersi al collo il bronzo di giornata con un ritardo di 11’08” dalle vincitrici. In quarta posizione poi la coppia formata dall’italiana della Val di Fassa Giorgia Felicetti e dalla polacca Anna Tybor.

Appuntamento al 2023

Soddisfazione per il Comitato Organizzatore presieduto da Alessandro Mottinelli dell’Adamello Ski Team, che ha voluto fortemente dare vita a questo evento nonostante le mille difficoltà legate all’emergenza sanitaria. Un successo con tanti complimenti ricevuti dalle 160 coppie iscritte in rappresentanza di 12 nazioni.

“Da tre anni lavoravamo per organizzare questa edizione dell’Adamello Ski Raid – afferma il presidente Mottinelli – e finalmente ce l’abbiamo fatta. Si tratta dell’inizio di un percorso che ci piacerebbe concludere organizzando le gare olimpiche di scialpinismo nel 2026. Abbiamo incontrato molte difficoltà, su tutte quelle poste dal Covid e dal meteo, ma si è trattato di una bella edizione. In quanto al percorso alternativo è piaciuto moltissimo, ma nel 2023 torneremo a quello originale, perché tutto il mondo deve vedere le nostre montagne”.

Ci si rivede dunque nel 2023 con la edizione numero 8. Sfida con validità per il prestigioso circuito La Grande Course, nonché Campionato del Mondo su lunghe distanze.

La parola ai vincitori

“Siamo partiti con l’idea di impostare il nostro ritmo e fare la differenza fin da subito, cosa che ci è riuscita molto bene, – le prime dichiarazioni di William Bon Mardion al termine della gara – in questo modo abbiamo poi potuto correre come volevamo, senza doverci preoccupare troppo degli inseguitori. A rendere piacevole questa giornata, oltre al nostro successo, anche la qualità del percorso, che gli organizzatori hanno allestito al meglio”.

“Siamo partiti forte, con ottime sensazioni, – aggiunge Jakob Herrmann – grazie al ritmo imposto da William siamo riusciti a staccarci subito e a impedire agli avversari di avvicinarsi a noi. A me è bastato tenere il suo passo, gareggiare con lui è davvero molto bello. L’organizzazione della gara è stata impeccabile ed anche il nuovo tracciato è molto gradevole, anche se quello tradizionale lo trovo più affascinante”.

“Per noi è stata una giornata molto faticosa, – afferma Giulia Murada – ma sono contenta perché siamo riuscite a fare squadra senza alcun tipo di preparazione. Sapevamo che le nostre avversarie più pericolose erano Bonnel e Jagercikova, per questo, anche grazie al ritmo impostato da Giulia, abbiamo cercato di staccarle già sulla prima salita, riuscendoci, poi abbiamo conservato il vantaggio. Sono contenta anche di aver preso parte a questa gara che mi ha dato l’opportunità di chiudere alla grande la stagione”.

“Finalmente ho vinto qualcosa anch’io, – dichiara con entusiasmo Giulia Compagnoni – iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa gara è in sogno di ogni atleta. Gestire così tanti chilometri non è facile, soprattutto di testa, inoltre in discesa ho un po’ rallentato la squadra, dato che non è il mio forte, ma Giulia è stata paziente”.

Tags

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close