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In Alto Adige nasce la banca dati degli incidenti alpini

Grazie alla collaborazione fra Soccorso Alpino di Alpenverein Südtirol (AVS) e Soccorso Alpino e Speleologico Alto Adige di CAI/CNSAS, sotto la regia dell’Agenzia provinciale per la Protezione Civile, è nata in Alto Adige la banca dati degli incidenti alpini. Il progetto è stato presentato nei giorni scorsi dall’assessore alla protezione civile Arnold Schuler, dal direttore dell’Agenzia per la protezione civile Rudolf Pollinger, dalla responsabile di progetto Martina Inderst, e dai presidenti delle due organizzazioni di soccorso alpino, Ernst Winkler e Giorgio Gajer, nel corso di una conferenza stampa in diretta web.

Un tool liberamente consultabile

La banca dati è liberamente consultabile sul sito dell’Amministrazione Provincia di Bolzano (www.provinz.bz.it). E basta uno sguardo per verificarne la facilità di utilizzo.

“La banca dati contiene le informazioni relative le operazioni di soccorso effettuate dai servizi di Soccorso Alpino; eventi in cui le persone soccorse sono state assistite e/o trasportate da organizzazioni terze. Non sono riportati interventi di puro elisoccorso senza la presenza del personale tecnico del Soccorso Alpino. Oltre agli incidenti caratteristici dell’escursionismo e alpinismo, vengono inoltre riportati incidenti attinenti parchi di avventura, grotte e forre. Il soccorso alpino interviene occasionalmente anche in caso di incidenti sul lavoro e stradali in zone impervie”, si legge nella sezione “start”, accanto alla quale sono presenti le sezioni “eventi”, “persone”, “cartografia”, “diagrammi”, “rapporto”. Sulla parte sinistra dello schermo è invece disponibile la griglia per selezionare i criteri di ricerca.

La presentazione del progetto

“Le organizzazioni provinciali di soccorso alpino sono allertate in caso di emergenze durante le attività in ambiente alpino, ma anche su incidenti in luoghi di difficile accesso. Si tratta di missioni in caverne o grotte, operazioni di ricerca o incidenti in capanne o rifugi alpini, disboscamento forestale, incidenti in terreni impraticabili o presso impianti di risalita – si legge nel comunicato ufficiale della Provincia di Bolzano – . La banca dati degli incidenti alpini dell’Alto Adige presentata in data 29 marzo è un progetto comune dell’Agenzia per la protezione civile, del soccorso alpino dell’AVS e del soccorso alpino e speleologico altoatesino CNSAS (corpo nazionale soccorso alpino e speleologico). Il soccorso alpino AVS è attivo in 35 zone dell’Alto Adige, il soccorso alpino e speleologico in 21, e in 7 zone entrambe le organizzazioni sono attive insieme. Il motivo di questo progetto triennale è stato il desiderio di unire e armonizzare i dati sulle operazioni di incidenti alpini di entrambe le organizzazioni di soccorso alpino”.

I dati attualmente importati nel database fanno riferimento agli interventi di soccorso attuati a partire dall’inverno 2019/2020. “Finora, due stagioni e la stagione invernale attualmente non ancora completata si trovano nella banca dati con un volume totale di dati di poco più di 1.900 eventi di incidenti e poco più di 2.100 persone colpite da novembre 2019”, ha spiegato nel dettaglio la responsabile del progetto Martina Inderst nel corso della presentazione online.

Una pietra miliare nella prevenzione in quota

L’assessore provinciale alla protezione civile Arnold Schuler ha ringraziato gli oltre 1.700 volontari di lingua tedesca, italiana e ladina, impegnati nei servizi di soccorso alpino dell’Alpenverein e del soccorso alpino e speleologico del CNSAS durante tutto l’anno, 24 ore al giorno. “Tutti gli interventi di soccorso svolti da entrambe le organizzazioni saranno ora accessibili e consultabili sul database provinciale. In questo modo si pone una pietra miliare importante come base fondamentale per la prevenzione degli incidenti in montagna. Ciò può rappresentare una pietra fondamentale per la prevenzione, e le valutazioni future saranno utilizzate come base per i supporti didattici per le discipline ad alto rischio e per migliorare la formazione”.

Costo basso e grande impatto

Rudolf Pollinger, direttore dell’Agenzia per la protezione civile, ha sottolineato che questo progetto, che durerà tre anni, è piccolo da un punto di vista finanziario, poiché il costo dei contratti esterni è inferiore a 30.000 euro. “Allo stesso tempo, però, si tratta di un progetto con un grande impatto e un considerevole dispendio di personale interno – ha aggiunto Pollinger – in cui un ruolo importante è stato ricoperto da Florian Kammerlander, coinvolto nell’elaborazione tecnica accanto alla project manager Martina Inderst”.

La standardizzazione delle discipline praticate e le varie cause degli incidenti sono state sfide fondamentali nella creazione della banca dati e della base di dati comune, che in futuro dovrebbe essere comparabile anche con i paesi vicini a nord e sarà anche valutata statisticamente dal Kuratorium austriaco per la sicurezza alpina.

Nel dettaglio il database contiene:

  • 44 diverse discipline o attività svolte;
  • 20 diverse cause di incidenti;
  • 5 principali conseguenze degli incidenti.

Le emergenze considerate comprendono incidenti sia avvenuti nello svolgimento di attività sportive in ambito alpino che in luoghi difficilmente accessibili. Al termine di ogni intervento, i tecnici sono tenuti a compilare il protocollo pazienti (contenente i dati relativi all’intervento e alle persone) che viene successivamente digitalizzato e validato. Da notare che nel database le vittime di incidente vengono sottoposte ad anonimizzazione.

“La raccolta dei dati –  hanno sottolineato il direttore del Bergrettungsdienst dell’AVS Ernst Winkler e il presidente del Soccorso alpino e speleologico CNSAS Giorgio Gajer – significa sicuramente un maggiore lavoro per i volontari ma ha anche l’effetto positivo di evidenziare se in qualche zona c’è un numero particolarmente alto di incidenti, valutandone dunque la sicurezza complessiva”.

Costante aggiornamento

Durante la stagione invernale, le due organizzazioni di soccorso alpino forniscono servizi sulle piste in alcune aree sciistiche. Le operazioni effettuate in questo modo sono anche incluse nel database. Poiché altre organizzazioni come la Croce Bianca, la Croce Rossa, gli Alpini, ecc. forniscono servizi sulle piste per i gestori dei comprensori sciistici, questa non è una selezione rappresentativa degli incidenti sulle piste da sci. Le statistiche complessive degli incidenti sulle piste da sci sono prodotte annualmente dall’istituto provinciale di statistica ASTAT.

Il database degli incidenti alpini viene aggiornato regolarmente. Entrambi i servizi di soccorso alpino si sforzano di inserire i dati subito dopo la fine dell’intervento – secondo l’accordo in vigore, tuttavia, non più tardi di 14 giorni dopo la fine dell’intervento. Compresa la pulizia dei dati, i dati sono quindi disponibili nella Banca dati degli incidenti alpini dell’Alto Adige al più tardi un mese dopo il completamento dell’operazione.

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3 Commenti

  1. Chissà perché non ci sono anche i Catores.
    O forse sarebbe meglio dire al posto di chissà perché, guarda caso ? 🙂

  2. Non esistevano gia’ le statistiche nazionali del Cnsas? dei Pronto soccorso Ospedalieri?, ? dell’Inail? delle forze dell’ordine’ dei soccorsi militari?
    SOSPETTO UNA DIMOSTRAZIONE DI AUTONOMIA SEPARANTE..CHE COLLABORA MA FORNISCE POSTI DI LAVORO IN STRUTTURE DOPPIONE…OVVIAMENTE COL PATENTINO BILINGUE CHE AGLI INFORTUNATI NON INTERESSA.
    COMUNQUE LA SCIVOLATA E’ E SARA’ SEMPRE LA PRIMA CAUSA DI INCIDENTE IN MONTAGNA… E SE I PRATICANTI NON PRENDONO PROVVEDIMENTI ATTIVI E PASSIVI, LE STATISTICHE SONO PURI NUMERI…QAULUNQUE LINGUA SI ADOPERI PER SCANDIRLI E DENOMINARNE TIPOLOGIA.
    Ad essere ottimisti , faranno meglio di prima.,,e forniranno migliorie agli ALTRI…ma se le statistiche hanno”casel”lel diverse ed interpretazioni particolari, l’incastrio e sinergia e’ ulteriore sforzo di armonizzazione dati.Lo abbiamo visto con i numeri regionali Covid”spalmati”

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