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Via libera alle attività in montagna: il chiarimento del ministero dell’Interno al Cai

Dopo l’entrata in vigore del Dpcm 14 gennaio 2021 erano rimasti dubbi interpretativi sul fatto se le attività in montagna rientrassero tra quelle per cui in zona arancione è possibile uscire dal propio comune nel caso non sia possibile praticarle entro i confini dello stesso. Molta era la confusione, tanto che su certa stampa si annunciava il via libera alla montagna, mentre su altra si riportavano interviste ai prefetti o sindaci che categoricamente escludevano la possibilità, minacciando multe ai trasgressori.

Per ottenere un po’ di chiarezza, il Club Alpino Italiano aveva inviato una lettera alla presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero dell’Interno. Una settimana dopo, come dà notizia la rivista del Cai Lo Scarpone, il Ministero ha risposto con una nota precisando che: “In area gialla l’attività motoria e quella sportiva hanno solo il limite del confine regionale o della Provincia autonoma. In area arancione è consentita attività sportiva in altro comune, purché nella stessa Regione o Provincia autonoma, alla tassativa condizione che difettino, nel proprio comune, le condizioni perché l’attività possa compiersi. In area rossa l’attività sportiva è limitata al solo territorio comunale“.

In base a quanto sopra detto, il Club Alpino chiarisce che nelle Regioni arancioni (rimane il divieto in quelle rosse) è possibile lasciare il proprio comune, qualora non sia un territorio montano, per svolgere quelle attività in montagna equiparate ad attività sportiva, sono escluse per tale ragioni “gite e passeggiate“. 

Secondo la Circolare del Ministero dell’Interno N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020 (come da quesito posto dal Cai al Ministero e che è possibile trovare nella sua interezza sul sito del Club alpino e qui di seguito), sono attività sportive il trekking, l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, lo sci di fondo, lo sciescursionismo e le pratiche escursionistiche in ambiente innevato aperto e non attrezzato (impianti).

Si ricorda inoltre che: vale sempre il coprifuoco e pertanto gli spostamenti di cui sopra sono consentiti esclusivamente dalle 5.00 alle 22.00; è possibile lasciare il proprio comune per l’attività sportiva limitativamente allo svolgimento della stessa, terminata è fatto obbligo rientrare nel comune; valgono sempre le regole generali di distanziamento (2 metri per le attività sportive) e divieto di assembramento.

Il quesito del Cai

Ill.mo Prof. Avv.
Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri
Sua Sede

Preso atto di quanto previsto dall’art. 2, comma 4, lettera b), del DPCM 14.01.2021, per cui lo spostamento in comune diverso da quello di residenza è consentito, oltre che “per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute”, anche per “svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”, e poiché il trekking, l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, lo sci di fondo, lo sciescursionismo e le pratiche escursionistiche in ambiente innevato aperto e non attrezzato (impianti) rientrano tra le attività sportive (così come individuate dalla Circolare del Ministero dell’Interno N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020) e come tali consentite, purché esercitate in forma individuale e nel rispetto di almeno due metri di distanza tra i partecipanti,

SI CHIEDE

se, al solo ed esclusivo fine di svolgere una di tali attività sportive “in montagna”, sia consentito a quanti abitino in un comune che di montagne sia privo, spostarsi in altro comune “di montagna”, facendo rientro immediatoalla propria residenza al termine della stessa.

 

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15 Commenti

  1. Cosa vuol dire “SONO ESCLUSE GITE E PASSEGGIATE” cioè chi non fa scialpinismo ( perché sono parecchi quelli che escono dal proprio comune in barba ai divieti) quindi la passeggiata non è considerata attività sportiva e lo scialpinistico si?

  2. La cosa ridicola adesso è che in area arancione una persona residente a Cortina non potrebbe andare a fare la Val Popena con gli sci (Auronzo) mentre uno che vive a Venezia ha a disposizione tutte le Dolomiti e oltre se vuole…ma dico: perchè in Italia dobbiamo fare sempre le precisazioni inutili e fuorvianti? Perchè non ci riusciamo a concentrarci sui comportamenti sbagliati che si vedono costantemente in città in qualunque colore ci si trovi? Ma era così difficile scrivere: ogni attività in montagna è sdoganata in area gialla e arancione mantenendo il distanziamento (e il buonsenso nella scelta dell’itinerario)? Ma è così difficile?

  3. Beh mi pare ottimo. Con rischio valanghe elevato un po’ ovunque, si sentiva proprio la mancanza di un cavillo legale che rendesse consentito attività come lo ski alp, e illegale la passeggiata a fondovalle.

  4. Sarei curioso di capire come il carabiniere che ferma la macchina saprà decidere se si trattava di una passeggiata (attività motoria) o di escursionismo (attività sportiva). Dall’usura della suola? Dal dislivello effettuato e registrato nel GPS? E quale è la distinzione tra trekking (a rigore, lungo tragitto di più giorni evidentemente incompatibile con il coprifuoco) e escursionismo?
    Mi pare una precisazione che non precisa ma confonde assai.

    1. Una precisazione che confonde. Voluta, forse, per intimorire i meno audaci. Le ragnatele servono a fermare le mosche, i mosconi le sfondano.

  5. D’accordo al 100% con Carlo…deve essere tutto permesso eccetto quello che non è esplicitamente vietato, e non il viceversa…

  6. Secondo me chi ha scritto l’articolo non ha letto bene la circolare ministeriale che cita (quella del 16.10.2020 ) nella quale l’unica equiparazione che viene fatta fra attività sportiva ed attività motoria riguarda la possibilità per quest’ultima, di essere praticata senza la mascherina, sempre rispettando distanziamento ecc. ecc…Ricordo che la definizione di attività sportiva si riferisce ad “attività fisica che comporta situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole”. Saluti.

  7. Non mi è chiara una cosa: se nel mio comune non vi sono ad esempio piste da sci di fondo, ma ce n’è una in un comune distante 20 km, sono costretto ad andare in quella oppure posso sceglierne anche di più lontane?
    Ovviamente sto parlando di una regione a zona arancione.

  8. Io so solo che una accozzaglia di incapaci e probabilmente anche mistificatori per interesse delinquenziale da quasi un anno ci limitano gravemente libertà e diritti fondamentali

  9. Non vorrei sbagliare, ma nella circolare menzionata N. 15350/117/2/1 Uff.III-Prot.Civ. del 16.10.2020 non ho trovato scritto: “…..sono attività sportive il trekking, l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, lo sci di fondo, lo sciescursionismo e le pratiche escursionistiche in ambiente innevato aperto e non attrezzato (impianti)….”

    Il sito CAI riporta la risposta del Ministero dell’Interno e scrive:
    “ a precisazione del Club alpino italiano:
    …………
    C) in area arancione è consentita attività sportiva in altro comune, purché nella stessa Regione o Provincia autonoma, alla tassativa condizione che difettino, nel proprio comune, le condizioni perché l’attività stessa possa compiersi……”
    Ma qual è la definizione di “attività sportiva” ?
    La definizione di attività sportiva secondo l’Organizzazione Mondiale della sanità è :
    “….Per attività sportiva si deve intendere l’attività fisica che comporta situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole o finalizzata a tali situazioni, mentre la mera attività motoria (o attività fisica) è definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come quell’attività che comporta qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici, che richiede un dispendio energetico superiore a quello in condizioni di riposo….”
    Mi sembra di capire quindi che una passeggiata in montagna, una ciaspolata, un’uscita di sci alpinismo , lo sci di fondo e altre attività montane non siano permesse fuori dal comune a meno di “…..situazioni competitive strutturate e sottoposte a regole o finalizzata a tali situazioni”… che interpreto come gare o simili.
    Chiesti chiarimenti al CAI: nessuna risposta, solo un rimando alla risposta del Ministero che, secondo me, non chiarisce proprio nulla.

    1. L’interpretazione che riportiamo circa le discipline montane che rientrano nell’attività sportiva, così come richiamate dalla norma, è basata su quella individuata dal Cai nel quesito posto al Governo e che ha ricevuto risposta. Per maggiore chiarezza e immediatezza, lo abbiamo aggiunto in fondo al testo.

  10. So di Prefetture che hanno espressamente riportato come dal “chiarimento” al Cai NON risultino autorizzate attività quali la ciaspolata o il trekking (poi dovrebbero spiegarci come distinguere l’attività motoria dal trekking su sentieri con un minimo di dislivello), perché non considerate attività sportive, quindi fate attenzione a dare per scontato (così pare di capire da una prima lettura del vostro
    articolo) ai vostri lettori la pacifica ammissibilità di tali attività.
    Non ho letto la citata circolare (andrò a farlo), ma credo abbia ragione Nicola, perché la vedo difficile, come invece scrivete voi, che la circolare sia “come da quesito posto dal Cai al Ministero”, se risulta datata 16.10.2020…

  11. capisco che la pandemia stia mettendo a dura prova i nervi della gente, vedo gente che si lamenta perchè gli è stato negato di girare per monti; io onestamente me ne sono fatto una ragione pensando a quei 500 italiani che ogni giorno ci lasciano!
    Poi lo sappiamo tutti come funziona il turismo mondano in montagna: tutti a pascolare negli stessi posti; basta vedere quelle volte che hanno aperto i rubinetti…
    Ci vorrebbe responsabilità e pazienza in Italia, ma credo che…

  12. Tra poco ci diranno come dobbiamo allacciare gli scarponi.Il web riporta ben 6 metodi. quale sara’ quello consentito?

  13. Domani domina il giallo.Il Veneto ha scelta libera da coste a Dolomiti e altipiani e prealpi.
    Forse conviene per maggiore sicurezza una copertura mimetica adatta a cecchino in ambiente invernale o un abbigliamento irto di stemmi e decalcomanie e magari con programma di grafica qualche certificato di apprtenenza a gruppi sportivi . ..qualche tessera.In era precovid ugualmente nei posti preferiti da nostra famiglia esisteva distanziamento, rarefazione da giorno feriale, le mani si lavavano a prescindre specie dopo uso bagni e prima di mangiare..la mascherina no..a far fondo non e’ consigliabile ci si asfissia.Per certe mete in certe valli eravamo sicuri di venire fermati per controlli da pattuglie di Forze dell’Ordine.Ci fermavamo anche a chiaccherare dato che non passava nessuno, a volte anche 3 posti di blocco.Dovevano pur riempire un modulo con almeno una ventina di controlli!Insomma in certe valli non scappa un ago.Forse qualche furtarello ogni tanto, qualche spaccio, sbornia.

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