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Insegue lupi con il SUV poi si scusa: “Non sono un mostro, ero emozionato”

“Non sono un mostro, ero solo emozionato. Lo rifarei”. Queste le parole di “scusa” di Luca Ghedina, 26  anni, allevatore di Cortina e fratello del campione di sci Kristian, il cui video girato in SUV all’inseguimento di un branco di lupi in località Passo Tre Croci, nell’Ampezzano, è divenuto virale nei giorni scorsi.

Nel video, della durata di ben 3 minuti, l’allevatore appare astioso e divertito dalla scena di quei canidi impossibilitati a fuggire ai lati della strada a causa della presenza di muri di neve. “Adesso li scanno. Siamo a 50 km all’ora, è da 2 chilometri che corrono come bestie”, la frase che ha generato le maggiori reazioni di sdegno collettivo.

“Mi scuso solo di aver detto ‘li scanno’ che da noi significa sfinirli”, aggiunge a posteriori Ghedina, cercando di sottolineare che nelle sue intenzioni vi fosse soltanto quella di stancare gli animali e non ucciderli, come il verbo scelto potrebbe lasciar intendere.

Indignazione anche dal mondo venatorio

Intenzioni malsane o meno, il video ha suscitato l’indignazione degli animalisti ma non solo. La Lega Anti Vivisezione (LAV) dal canto suo ha deciso di costituirsi parte civile. “Quest’uomo non solo ha compiuto un gesto ignobile, ma lo ha anche diffuso – si legge sulla pagina Facebook della LAV – . Faremo il possibile con i nostri legali perché siano riconosciute le sue responsabilità nel grave maltrattamento di quei lupi”.

Anche parte del mondo venatorio ha espresso la propria contrarietà a simili gesti.

“Lorenzo Lotto della Riserva di Caccia di Belluno, appassionato ed esperto di fauna prende le distanze da quanto successo a Belluno – si legge in un acceso post sulla pagina Facebook L.I.V. ODV (Lega Internazionale Vigilanza Tutela Animali e Ambiente Organizzazione di Volontariato) – . ‘Io non inseguo un branco di lupi per sfinirli e poi chiedo scusa. L’intenzionalità di creare disturbo c’era tutta, se è vero che i lupi possono correre velocemente quando sono a caccia, bisogna anche sapere che in quel momento possono desistere quando vogliono. Invece quella notte non potevano farlo, perché erano intrappolati da due metri di neve. A qualcuno potrebbe essere venuto un infarto, per lo spavento, per lo sforzo dopo quella corsa e per la paura di essere inseguiti. E poi, che sarebbe accaduto, se fosse arrivata un’auto in senso opposto?’. La LIV OdV conferma la querela per disturbo della fauna selvatica e maltrattamento animali nei confronti dell’autore del vile gesto”.

“Io amo gli animali”

Le reazioni della collettività – non sono mancate sui social le minacce – nonché le querele mosse nei suoi confronti, risultano agli occhi di Ghedina eccessive. Io amo gli animali e non avrei mai fatto del male a quei lupi – dichiara al quotidiano Repubblica – . Li ho filmati per dimostrare che ci sono anche qua a Cortina, nonostante qualcuno neghi. Ma per questo motivo non penso di meritare auguri di morte rivolti a me e ai miei figli”. 

E aggiunge:Io non sono a favore della caccia al lupo. Questi animali nel bosco sono a casa loro e noi siamo gli ospiti. Sono però convinto che il lupo vada controllato. Bisogna essere consapevoli del fatto che è qua, tra noi”.

Alla base della “rabbia” nei confronti della specie selvatica vi sarebbero alcuni episodi verificatisi la scorsa estate a danno dell’allevamento. Due le vitelle uccise. “Io sapevo che erano stati i lupi. Molte persone qua dicevano di no, ecco perché l’altra sera quando ho incrociato il branco ho pensato di filmarlo. In alcune zone, come in Alpago, la situazione è fuori controllo: sono numerosissimi”.

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