Arrampicata

Adam Ondra a Margalef. “Perfecto Mundo” non si lascia conquistare

La sfida tra Adam Ondra e Perfecto Mundo prosegue senza che si riesca a vederne la conclusione. A volta viene quasi da pensare che il campione ceco ci stia imbrogliando tutti, e abbia già in tasca il 9b+ di Margalef. Senza lasciarci trasportare da illusioni e illazioni, guardiamo insieme il video racconto del terzo giorno su roccia, dopo 24 ore di riposo per le dita, trascorso tra allenamento nel parco e turismo in falesia.

A riposo in falesia

“I primi giorni sono sempre complicati – dichiara Adam – . Sei qui a Margalef, super eccitato all’idea di arrampicare, ma devi anche riposare”. Cosa essenziale è che “oggi non mi sento stanco”. Ottima premessa. La pelle dei polpastrelli non è ancora nelle condizioni perfette per un tentativo sul 9b+, ma nulla vieta, nel giorno di riposo, di andare ad osservare da vicino altre vie di Margalef. Come Artaburu (9b), liberata da Iker Pou nel 2018. Una bella via piena di tasche, proprio ciò che per Adam rappresenta “un incubo”.

Arrampicare su falesie ricche di tasche rappresenta la kryptonite di Ondra. “E qui a Margalef è tutta una tasca!”.

Perfecto mundo rappresenterebbe una prova, prima di tutto per se stesso, per convincersi di aver superato quella che forse rappresenta, nel campo dell’arrampicata, la sua debolezza maggiore.

Terzo giorno, si torna in parete

Ricorderete che nel giorno 2 Adam avesse optato per un tentativo di salita di Perfecto Mundo non da terra ma dal quinto spit. Sarà questa la opzione seguita anche nel terzo giorno. Una scelta a fini, potremmo dire, psicologici. “Arrivare in cima mi porterebbe ad avere maggiore fiducia nella possibilità di ripetere tutta la via o arrivarci vicino”. Ma il giorno 3 si rivela non propizio per grandi tentativi. Troppa l’umidità della roccia.

Di certo non una giornata idonea a chiudere la via, ma non male per un po’ di allenamento. Il tentativo, potenzialmente vincente, potrebbe arrivare nel weekend, quando il meteo sembra prospettarsi migliore in termini di umidità e temperatura.

Nel mentre arriva Patxi Usobiaga, il suo preparatore atletico, con una notizia che sconvolge i piani. “Nel weekend sarà lockdown”. Si potrà arrampicare? Non si sa.

Dopo questa notizia non resta che tornare a sudare in parete, almeno fin quando si può. La giornata si chiude dopo tre tentativi vani. Qualche progresso è evidente ma la strada, anzi la via, è ancora lunga.

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