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Machu Picchu riapre ai turisti

Dopo 8 mesi di chiusura causa Covid-19, il sito archeologico di Machu Picchu, in Perù, riapre ai turisti. Una riapertura che porta con sé la speranza di una ripresa delle entrate economiche per il settore turistico.

Si riparte ma con regole ferree, nel rispetto delle direttive internazionali anti-Covid19. Al sito andino potranno accedere soltanto 675 turisti al giorno. Un numero decisamente esiguo, che rappresenta il 30% della media pre-pandemia.

Per inaugurare la riapertura al pubblico della meravigliosa antica città inca, riconosciuto come patrimonio dell’umanità UNESCO dal 1983, nella mattina di domenica 1 novembre si è svolta una cerimonia suggestiva, aperta a giornalisti e ai primi turisti della stagione post-covi.

“Aprire Machu Picchu al mondo mostra che noi peruviani siamo resilienti”, ha dichiarato il ministro del commercio estero e del turismo Rocio Barrios, aggiungendo che si stia cercando di agire in maniera “responsabile e con grande prudenza”.

Il visitatore solitario giapponese

La riapertura di Machu Picchu in realtà non è propriamente corretto affermare che giunga a seguito di 8 mesi di chiusura continuativa. Ricordiamo infatti che lo scorso mese le autorità peruviane abbiano consentito l’accesso alla città inca ad un solo turista giapponese.

L’istruttore di boxe di Nara, Jesse Katayama, è rimasto bloccato in Perù da inizio lockdown nel mese di marzo. Impossibilitato a ripartire per il Giappone a causa di limitazioni negli spostamenti e cancellazione di voli, per 7 mesi ha vissuto nella cittadina di Aguas Calientes. Intanto aveva in tasca quel biglietto per Machu Picchu acquistato prima dell’emergenza sanitaria. Le autorità hanno infine accolto la sua richiesta di coronare il sogno di visitare la città inca.

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