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Nord dell’Eiger. Prima libera per Roger Schaeli su “Merci la vie”

Prima ripetizione in libera a firma di Nina Caprez

Roger Schaeli ha deciso di rendere memorabile il ritorno in parete post lockdown tornando sulla Nord dell’Eiger per realizzare la prima salita in libera di Merci la vie (300 m, 8a), via aperta dall’alpinista svizzero nell’estate del 2019 con Nina Caprez e Sean Villanueva.

Una volta messa a segno la prima libera a inizio agosto, Roger si è messo a disposizione di Nina perché anche lei portasse a casa un bel ricordo estivo con una prima ripetizione in libera. Attendiamo che Villanueva ritorni dalla Patagonia, dove è rimasto bloccato in fase di lockdown, per completare il tris.

Dato che non c’è due senza tre, a fine agosto anche lo svizzero Sascha Lehmann ha subito il fascino di Merci la vie. E così, supportato dal connazionale Tobias Suter, ne ha portato a termine la salita.

“Merci la vie”, dieci anni di storia

“Ho iniziato ad attrezzare questa via 10 anni fa – ricorda Schaeli – . Lo scorso anno con i miei amici super motivati Nina e Sean siamo stati in grado di creare questi 8 grandiosi ed impegnativi tiri, frutto di un lavoro di squadra. Nelle scorse settimane ho lavorato sulla via qualche giorno e sono riuscito a portare a termine la salita in meno tempo del previsto”.

“Liberare questa perla con il pieno supporto di Roger Schaeli ha reso questa esperienza un sogno, il commento di Nina Caprez, al termine della sua ripetizione.

Il percorso segue una linea sul pilastro di Ginevra della parete Nord dell’Eiger, correndo a sinistra di Deep blue sea (300 m, 7b), salita in solitaria e senza corde (per poi lanciarsi con il paracadute) nel 2008 da Dean Potter. Lo scorso anno Roger, Nina e Sean si sono impegnati nel tracciare la via seguendo un’etica rigorosa, attrezzando quanto meno la parete durante la salita. Fin dall’inizio hanno avuto la percezione che potesse rappresentare una delle vie rocciose più complicate della Nord dell’Eiger. Attualmente risulta seconda soltanto a Odyssee (1.400 m, 8a +).

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