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Castelluccio, tra la fioritura e gli ingorghi

Un magnifico spettacolo di natura e montagna, all’insegna dei colori delle fioriture, dell’aria dei 1400 metri, dei panorami verso i Sibillini e della saporita cucina locale. E poi il suo contrario, con ingorghi mostruosi di auto e di camper, gas di scarico, multe rifilate (giustamente) dai vigili urbani di Norcia a chi posteggiava fuori dai pochi spazi consentiti, rischiando di danneggiare le coltivazioni. 

Intorno a Castelluccio di Norcia, negli ultimi fine-settimana, è andato in scena un copione che si ripete da anni. E che l’estate che segue la paura del Covid-19 ha reso ancora più estremo. La voglia di natura e montagna, la paura delle spiagge affollate, il blocco di fiere ed eventi hanno spinto una folla maggiore del solito verso Castelluccio e i suoi Piani, ai piedi dei Monti Sibillini. E la meraviglia è diventata un incubo.  

Intorno al borgo di Castelluccio, 1452 metri di quota, si distendono il Pian Grande, il Pian Perduto e il Pian Piccolo. Tra giugno e luglio, il giallo dei fiori di lenticchia si affianca al rosso dei papaveri e ai colori di altre specie per creare uno spettacolo straordinario. La gente di qui parla de “la Fiorita”.    

Negli anni scorsi, dopo i danni causati dai terremoti del 2016 a Castelluccio e alle strade che salgono da Norcia, Arquata del Tronto e Castelsantangelo sul Nera, l’afflusso verso i Piani e la loro tavolozza naturale si è ridotto. Quest’anno il Comune di Norcia, la Comunanza Agraria di Castelluccio e il Parco Nazionale dei Sibillini sapevano dell’assalto in arrivo. Hanno provato a organizzarsi, ma non ce l’hanno fatta. Il 12 giugno, la Comunanza ha chiesto al Parco il permesso di attrezzare 760 posti-auto sul Pian Grande (535) e sul Pian Perduto (225), da destinare ad auto e camper. Sosta gratuita dal lunedì al venerdì, a pagamento nei weekend, divieto assoluto di campeggiare. Dopo cinque giorni, un record per un ente pubblico italiano, il Parco ha risposto di sì, a firma del direttore Carlo Bifulco. Il piano è diventato operativo dopo l’approvazione del Comune, e resterà in vigore fino al 31 luglio. 

La speranza di tutti, come negli ultimi anni, era che l’afflusso di visitatori aiutasse le attività (agriturismi, ristoranti, negozi di prodotti tipici) rimaste a Castelluccio, e i ristoranti trasferiti nel Deltaplano, una vistosa struttura costruita dopo il sisma un chilometro a valle del borgo.  

Domenica 28 giugno, e poi lunedì 29 (festa dei Santi Pietro e Paolo, giorno festivo nella non lontana Roma), si è capito che il piano non avrebbe funzionato. I varchi elettronici del Comune di Norcia, domenica, hanno segnalato 26.299 passaggi. Tolto il traffico dei residenti, diviso in due il resto per tener conto di entrate e uscite, si tratta di circa 10.000 veicoli, ai quali vanno aggiunti quelli saliti dalla Salaria e da Castelsantangelo. 

Ha creato problemi a chi arrivava dall’Umbria anche un senso unico alternato con semaforo all’inizio della salita da Norcia, in un tratto di strada danneggiato dal terremoto del 2016 e su cui ancora non si è intervenuti. 

Molti visitatori, dopo ore a passo d’uomo, hanno fatto dietro-front. Altri sono arrivati fino ai Piani e si sono ritrovati in un ingorgo senza fine, senza poter tornare indietro, e senza posteggi a disposizione. Scene analoghe si sono ripetute nei weekend del 4-5 e dell’11-12 luglio. 

La mattina presto c’era un vapore umido che rendeva i colori come spennellate accennate, tonali. Alle 8.30 la luce ha plasticamente rilevato i rossi, i blu, i viola e i verdi” racconta Ines Millesimi, ambientalista, alpinista e professoressa al Liceo artistico di Rieti, che era partita da casa alle 4 per sfuggire alla folla. Poi alle 9.30 l’incanto è svanito, la luce ha appiattito le tonalità più squillanti” continua Ines. “Ma soprattutto è scoppiato il casino di macchine e gente maleducata che appoggiava la macchina o la moto vociando e schiamazzando, senza tener conto del traffico, dei pedoni, dei vigili, magari calpestando i fiori. Siamo scappati, come i fotografi appostati dall’alba con i loro cavalletti”. 

Una settimana più tardi, si è trovato in una situazione analoga Alessandro Ferrante, operatore TAM (Tutela Ambiente Montano) del CAI, che ha raccontato la sua esperienza sul sito loscarpone.it. “Ci siamo resi conto di essere imbottigliati in un maxi-ingorgo, con un traffico impazzito”. “Sono stato colpito da due stati d’animo contrastanti” continua Ferrante. “La sorpresa di un evento inaspettato e frustrante, dall’altro la riflessione sulle motivazioni che avevano spinto un così gran numero di persone a darsi appuntamento in quel luogo montano, sicuramente ricco di fascino, ma complicato da raggiungere e non di moda come tante altre località di villeggiatura”.

Nicola Alemanno, sindaco di Norcia, nonostante i disagi parla di un successo. “Sono dati incoraggianti. Norcia in questa estate post-Covid sarà un’importante meta turistica”. Perché lo resti, però, c’è bisogno di interventi più importanti della realizzazione di qualche centinaio di posti-auto. 

Gli ambientalisti, da anni, chiedono durante la Fiorita la chiusura completa delle strade. Per Ines Millesimi, l’unica soluzione sono “le navette elettriche o un sistema di biciclette”. La sezione di Ascoli Piceno del CAI, che ha pubblicato dei video terribili, ricorda che “a centinaia di migliaia abbiamo dimostrato di saper camminare nel Parco con rispetto, per i concerti di RisorgiMarche”. 

Il sindaco di Norcia, invece, propone “un treno a cremagliera”, da realizzare “nel quadro della ricostruzione post-terremoto”. Un progetto complesso, dall’impatto ambientale elevato, che dev’essere studiato con attenzione. 

Una proposta diversa arriva dal Cammino nelle Terre Mutate, il trekking di due settimane che collega Fabriano con L’Aquila attraverso i Sibillini, la conca di Amatrice e il Gran Sasso. Lungo il percorso principale, o la sua nuova variante per le mountain-bike, si può salire a piedi a Castelluccio partendo da Norcia, da Arquata del Tronto e dalle sue frazioni o da Accumoli passando per Forca Canapine. Sono itinerari molto belli, che è possibile combinare per realizzare dei trekking di più giorni. Le descrizioni dei percorsi sono sul sito www.camminonelleterremutate.org e nella guida curata da Enrico Sgarella, pubblicata nel 2019 da Terre di Mezzo. Dal 6 al 9 agosto, si può partecipare a una camminata organizzata e guidata, nella quale i bagagli saranno affidati ad asini e muli. Informazioni e iscrizioni al 339.1575644, o tramite il sito www.movimentotellurico.it. Tra un anno, per la Fiorita 2021, sarebbe bello se molti visitatori arrivassero a Castelluccio in questo modo.      

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2 Commenti

  1. Sono tutti commenti di persone che si, amano la Montagna e la Frequentano. e vorrebbero che si altri lo facessero come loro. Ma di Fatto la situazione di quel periodo per Castelluccio non è di facile risoluzione. Gli Abitanti di quella zona lo sanno benissimo e mettono in conto la perdita di qualche sacchetto di lenticchia. Mi chiedo? Quanto costa delle Navette elettriche per trasportare migliaglia di persone solo per 4 fine settimana all’anno??? Dove si dovrebbe far concentrare le migliaglia di peresone per prendere le Navette? Chi è in grado di acqustare tali mezzi per usarli una volta all’Anno??. Poi leggo che qualcuno che vuole le Navette Elettriche per gli altri…sale a Castelluccio con la sua auto alle 4,00 del Mattino per venir via alle 9,00-10,00 La sua auto non inquina a quell’ora mentre le altre si!

  2. PAROLE…PAROLE…PAROLE… interessa solo IL DIO DENARO! I colori, l’aria pulita, (una volta…), chi decide cosa fare, lo ripeto, SONO I SOLDI! 10mila vetture, (se si rispetta la regola del coronavirus, massimo 3 persone per vettura), fa un totale di 30mila persone! I ristoranti, le bancarelle, i venditori di birra e porchetta, quanto hanno guadagnato? QUESTO E’ QUELLO CHE CONTA! Ma se a queste 30mila persone è scappata… LA PIPI’ O LA POPO? DOVE L’HANNO FATTA? E c’è ancora qualcuno come me che scrive per difendere l’ambiente? POVERO ILLUSO! Quante persone portavano la mascherina? Chi ha controllato? Per i concerti di RISORGIMARCHE, ho molte perplessità, anche se gli organizzatori hanno escluso concerti sui prati e nel rispetto delle normative anti covid. Ricordo con terrore i 70mila presenti il 05 agosto 2018 all’abbazia di Roti di Matelica, al concerto di Jovanotti, nel parco dei Monti Sibillini.

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