News

Alaska. Il Magic Bus di “Into the Wild” viene rimosso

Il Magic Bus, ultima dimora di Christopher McCandless, è stato rimosso negli scorsi giorni dal punto in cui giaceva abbandonato dal 1961, nel Parco Nazionale di Denali, in Alaska. Le autorità locali avevano nel corso degli ultimi anni più volte avanzato l’idea di un trasferimento, in quanto il bus era divenuto pericoloso. Troppi gli incidenti a carico di curiosi avventuratisi sul sentiero Stampede, a circa 382 chilometri a nord di Anchorage, per ripercorrere le tracce del giovane McCandless, deceduto all’interno del mezzo nel 1992 durante il suo viaggio “into the wild”, raccontato nell’omonima pellicola del 2007 a firma di Sean Penn, a sua volta ispirata al libro di Jon Krakauer Nelle terre estreme” (1996).

“La cosa giusta da fare”

L’operazione di rimozione mediante un elicottero dell’esercito americano non è risultata facile. A collaborare sono intervenuti il Dipartimento delle risorse naturali dell’Alaska e la Guardia nazionale dell’esercito.

“Incoraggiamo le persone a godersi in sicurezza le aree selvagge dell’Alaska e comprendiamo la presa che questo autobus ha avuto nell’immaginazione popolare”, ha sottolineato Corri Feige, commissario per le risorse naturali dell’Alaska. Una frase che denota quanto la decisione non sia stata emotivamente semplice neanche per le autorità. Come però dichiarato alla Reuters dal sindaco di Denali, Clay Walker, “per la pubblica sicurezza, sappiamo che è stata la cosa giusta da fare”.

Il Magic Bus, un tempo numero 142, era ormai un rottame. Ma quell’ammasso di ferro arrugginito, ricoperto di un velo residuo di vernice verde e gialla, era divenuto per il mondo una icona. Un simbolo di ricerca della libertà e di se stessi. Nonché di fuga da quel mondo capitalistico da cui Cristopher aveva voluto prendere le distanze. Inevitabile dunque anche per il sindaco stesso e le autorità, pur coscienti della necessità del trasferimento, provare un “senso agrodolce” di fronte alla scena dell’elicottero che si libra in volo portando lontano il bus. Verso una destinazione attualmente ignota. Il Dipartimento delle risorse naturali ha dichiarato che sia stato trasportato in un luogo sicuro in attesa di prendere una decisione finale sulla eventuale distruzione.

Un sentiero non per tutti

A portare la autorità alla drastica decisione di spostare e forse demolire il mezzo è stato il crescente numero di incidenti avvenuti negli ultimi anni lungo il tortuoso itinerario che fino al 18 giugno scorso conduceva al bus. Un sentiero non adatto a tutti. Impervio, lungo circa 80 chilometri, con attraversamento non semplice del fiume Teklanika. Il tutto in totale assenza di rifugi o aree di sosta che fungano da appoggio. Senza poi contare le avversità meteorologiche tipiche della zona. L’ultima disavventura, che ha visto protagonisti 5 italiani, risale al febbraio 2020. Tra il 2009 e il 2017 sono stati necessari 15 interventi di soccorso. Nonostante il numero di decessi in fondo contenuto, le autorità non hanno potuto evitare di riflettere in tempi brevi per trovare una soluzione al problema.

Tags

Articoli correlati

Un commento

  1. Un simbolo di ricerca di identita’e di se stessi.Poi ci si perde per non aver voluto portarsi carte topografiche con indicazione di una specie di teleferica adatta ad attravversare il fiume in piena.Stranamente un fucile con munizioni sì, ma non del calibro adatto a grosse prede.
    Fatterello banale
    “MI SONO USTIONATO LE ORECCHIE IL COLLO …ME NE SONO ACCORTO LA SERA, DOPO LUNGA ESCURSIONE AL SOLE DI MONTAGNA. AL MOMENTO MI SEMBRAVA COSI’ FRESCO .”
    GUARDA CHE QUALSIASI MANUALE ONLINE FORNISCE CONSIGLI A TAL PROPOSITO: BERRETTO, CREME CONFILTRO , LENTI DA SOLE…BISOGNA FAR TESORO DELLE CATTIVE ESPERIENZE DEI PREDECESSORI.TRASMESSE NON SOLO ORALMENTE IN CERCHIA DI FAMIGLIARI O AMICI..ALTRIMENTI I MORTI PER AMMANITA FALLOIDE SAREBBERO CENTINAIA.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button
Close