I Ragni di Lecco sono il più antico e prestigioso gruppo italiano di scalatori. Un’elitaria organizzazione con alle spalle storie di alpinismo estremo e visionario. Il loro celebre maglione rosso con lo stemma del ragno a sette zampe è ormai un’icona sulle montagne del mondo. Incrociarli in montagna significa aver a che fare con i migliori, ma anche con i più umili.
Nel loro curriculum figurano salite difficilissime che vanno dalle pareti alpine alle tempestose cime patagoniche, fino alle altissime quote himalayane. Oggi questa storia è raccontata nel volume “I Ragni di Lecco” (Rizzoli, 2020), in uscita il prossimo 23 giugno. Un titolo semplice e pulito, senza eccessi, come nello stile dei Ragni. A narrare gli oltre settanta anni di storia è la penna del Ragno Serafino Ripamonti che va ritroso nel tempo, alla ricerca delle tracce dei primi storici fondatori. Giulio e Nino Bartesaghi, Franco Spreafico, Emilio Ratti, Gigino Amati e poi Gigi Vitali.
In pochi anni vi entreranno figure di primordine per l’alpinismo lecchese e italiano. Riccardo Cassin porterà il maglione rosso anche dopo aver cessato l’attività in montagna, sempre con grande orgoglio. Carlo Mauri gli diede lustro sulla vetta del Gasherbrum IV e ancora Casimiro Ferrari, capostipite di una storia patagonica che continua ancora oggi.
In questo volume illustrato si intrecciano le storie quotidiane d’amicizia e passione per la montagna e le imprese storiche. Si parte dal 1946 per arrivare ai giorni nostri, con le scalate della nuova generazione di Ragni tra cui spiccano quelle del presidente Matteo Della Bordella e di tanti altri giovani di oggi che praticano l’alpinismo ai massimi livelli. Una storia in continuo divenire quella dei Ragni della Grignetta, ogni anno si aggiungono pagine nuove alla storia del gruppo. I caposaldi Sono però sempre gli stessi: uno speciale gusto per l’avventura e un pizzico di romanticismo.
Titolo: I Ragni di Lecco. Una storia per immagini
Autore: Serafino Ripamonti
Editore: Rizzoli
Pagine: 256
Prezzo: 24,90€
