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Estate post lockdown: boom della montagna e dei borghi

Estate 2020. Come cambieranno le vacanze degli italiani dopo la sofferta parentesi del lockdown? La necessità di tornare a godere degli ambienti in quota, di aree in cui il distanziamento sociale è di fatto una condizione naturale, porterà forse a una stagione d’oro per la montagna? Quesiti cui il Touring Club ha cercato di fornire risposte chiare mediante una indagine volta ad indagare le intenzioni di viaggio della sua community. Ciò che ne emerge è una panoramica facilmente estensibile alla popolazione italiana in toto.

La percentuale di viaggiatori potrebbe difatti mostrare un calo. I dati del Touring Club parlano di una riduzione pari quasi al 50%. Se fino allo scorso anno il 90% degli utenti si diceva pronto ad affrontare un viaggio tra i mesi di giugno e settembre, quest’anno la percentuale certa di voler viaggiare si assesta su un 49%. Un ulteriore 45% esprime incertezza, di cui un 32% affermando che “probabilmente” opterà per un viaggio, il 13% “probabilmente no”. Solo il 5% ha in ogni caso già deciso di voler restare per certo a casa.

La scelta di rinunciare al viaggio deriva come è facile ipotizzare dalla percezione, da parte dei viaggiatori, di una mancanza di condizioni di sicurezza idonee a godere appieno di una vacanza.

In termini di mete, in tanti preferiranno evitare l’estero. Solitamente il rapporto Italia-estero espresso dalla community del Touring si assesta attorno a 60-40. Per i prossimi mesi tale ratio si sbilancia verso un 94% di preferenza per destinazioni nostrane.

Il 68% dichiara il proposito di voler trascorrere le vacanze in una regione diversa da quella di residenza. Il 13% resterà invece entro i propri confini regionali. Un 18% afferma di non aver ancora deciso. Un dato che porta a ipotizzare che l’estate 2020 sarà una stagione da scelte last minute.

Andiamo a toccare il punto per noi più interessante: mare o montagna?

Per il 46% degli intervistati il mare resta la scelta primaria nella stagione estiva. La montagna balza però a un 30%, con un incremento del 13% rispetto allo scorso anno. Crollano al contempo le città d’arte, che passano dal 23% del 2019 all’8%. Con alta probabilità alla base di tale scelta è il timore del sovraffollamento con conseguenti assembramenti difficilmente evitabili. Anche i borghi mostrano un aumento nelle preferenze dei viaggiatori, passando dal 6% del 2019 al 9% del 2020 e superando così, per la prima volta, le città d’arte storicamente amate dai turisti nei mesi estivi.

La sintesi è chiara: gli italiani cercheranno la tranquillità. Il 76% dichiara di voler evitare città e aree affollate. Una scelta logica che non va letta come un segnale di panico da parte della popolazione. Soltanto il 24% afferma infatti che, prima di mettersi in viaggio, valuterà la presenza nei dintorni della destinazione di strutture sanitarie e il 48% sceglierà la località da raggiungere tenendo conto dell’indice di contagio regionale.

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