Film

La rassegna CAI “La montagna a casa” ricomincia “senza confini”

Con il mercoledì torna il consueto appuntamento con “La montagna a casa”. Rassegna cinematografica promossa dal Club alpino italiano in collaborazione con Sondrio Festival, Museo nazionale della montagna e Parco Nazionale dello Stelvio, che questa settimana si caratterizza per un inizio “senza confini”.

“Senza Confini. Omaggio al Parco nazionale dello Stelvio” è infatti il titolo della prima pellicola del programma settimanale, in prima visione mercoledì 3 giugno alle ore 21 sul canale Youtube del CAI. Un nuovo documentario storico entrato a far parte della Cineteca del Club alpino italiano dedicato al Parco nazionale dello Stelvio.

Andiamo a scoprire insieme maggiori dettagli sul docu-film di Giovanni Peretti e le altre pellicole in programmazione dal 3 al 6 giugno.

Ricordiamo che tutti i titoli in programma saranno disponibili sul canale Youtube del CAI, in prima visione a partire dalle ore 21.00 del giorno indicato e fino a trenta minuti dopo la fine del film. E il giorno successivo in replica a partire dalle ore 17:30, fino a trenta minuti dopo la conclusione.

“Senza Confini. Omaggio al Parco nazionale dello Stelvio”

(Italia, 2014, rimasterizzazione 2020, 47′)

Mercoledì 3 giugno ore 21. Regia e fotografia: Giovanni Peretti. Produzione: Alpinia, Bormio. Musiche: Joachim Lehberger. Voci narranti: Fausto Molinari e Emanuela Bachiocchi. Con la partecipazione di Marta e Nathan Murphy.

Era il 27 dicembre del 2013, il venerdì tra Natale e Capodanno, quando il governo italiano (presieduto da Enrico Letta) nella Legge n. 147 (Legge di stabilità 2014) decretò, nella pratica, la fine dell’esperienza ‘nazionale’ del Parco dello Stelvio smembrandolo in tre settori regionali: Lombardia, Alto Adige e Trentino. Il tentativo era in atto da tempo e ben 13 importanti Associazioni italiane (CAI Club Alpino Italiano, TCI Touring Club Italiano, CIPRA Italia, ENPA, FAI, Italia Nostra, Legambiente, LIPU, Mountain Wilderness, PAN-EPPAA, SAT, Federazione ProNatura, WWF Italia) avevano dichiaratamente espresso la loro contrarietà alla eliminazione del carattere ‘nazionale’ di una delle più vaste e più storiche aree protette d’Italia (la Legge istitutiva risale al 1935).

In particolare Legambiente denunciò il rischio di rilassamento delle norme di tutela del parco in provincia di Bolzano, con la possibilità di apertura alla caccia, utilizzo delle strade forestali, creazione di impianti da sci e in genere speculazione edilizia, con gravi rischi per la conservazione dell’habitat naturale. I giornali dell’epoca parlarono di un “accordo politico”, per la verità il tentativo era già stato fatto tre anni prima con un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Governo Berlusconi IV) del 22 dicembre 2010 che indicava la frammentazione in tre parti di questo parco nazionale. Come noto, questi atti per diventare operativi devono essere ratificati dal Presidente della Repubblica (era Giorgio Napolitano), il quale però mai lo firmò e il Parco Nazionale dello Stelvio rimase ‘nazionale’ ma in stallo per ben tre anni, appunto fino al fatidico Natale del 2013.

Questa operazione vanificò il sogno di molti cittadini, non solo italiani, di costituire in Europa un’unica grande area protetta. Il Parco Nazionale dello Stelvio confinava infatti a nord con il Parco Nazionale Svizzero e a sud con il Parco dell’Adamello, che a sua volta confina con il Parco trentino Adamello-Brenta. In quel momento storico si sarebbe dovuto pensare a un allargamento dei confini a livello europeo ma invece, nella realtà, quelle azioni politiche ne portarono a un restringimento. Nel luglio del 2014, quando ancora erano in atto le procedure attuative e qualcosa si sarebbe ancora potuto fare, la sede centrale del CAI – Club Alpino Italiano promosse a Bormio (So) un convegno nazionale nel quale si discusse sull’attuazione di questa legge e chiese ad Alpinia di presentare un suo docufilm relativo a questa vicenda: nacque ‘Senza confini’.

“In Alta Valtellina: dal Forte Venini di Oga a San Colombano”

(Italia, 2017, 25′)

Giovedì 4 giugno ore 21. Regia: Alessandro Rigamonti e Donato Moretti. Produzione: Alessandro Rigamonti per UNICA TV SRL/Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia. Sceneggiatura: Donato Moretti. Fotografia: Alessandro Rigamonti.

È una gita che si sviluppa tra storia, natura e tradizioni. La storia ci porta in visita al Forte Venini di Oga, scopriremo le meraviglie della natura alla Riserva Naturale del Paluaccio di Oga, mentre presso la malga di San Colombano, la più alta delle Alpi, rivivremo le tradizioni legate all’alpeggio.

“In Valle di Viso sulle tracce della Grande Guerra”

(Italia, 2017, 20′)

Giovedì 4 giugno ore 21.30. Regia: Alessandro Rigamonti e Donato Moretti. Produzione: Alessandro Rigamonti per UNICA TV SRL/Parco Nazionale dello Stelvio Lombardia. Sceneggiatura: Donato Moretti. Fotografia: Alessandro Rigamonti.

L’itinerario proposto ci porta questa volta in Alta Valle Camonica e più precisamente in una delle sue valli sussidiare: la Valle di Viso. L’avvio è dalla frazione di Pezzo, interessante borgo in quota (ca. 1750 m) con molte abitazioni che conservano immutata la loro originaria architettura in muratura risalente agli inizi del XIX secolo. La meta finale è il rifugio Bozzi, che si raggiunge seguendo una facile mulattiera costruita in occasione del primo conflitto mondiale. Intorno al rifugio numerosi sono i baraccamenti e le trincee per l’alloggio e la difesa dei soldati durante la Guerra Bianca.

“Annibale Salsa. I paesaggi del Trentino”

(Italia, 2019, 38′)

Venerdì 5 giugno ore 21. Regia: Gianluca Cepollaro e Alessandro de Bertolini. Produzione: Trentino Marketing, tsm-step Scuola del governo del territorio e del paesaggio, Fondazione Museo Storico del Trentino. Sceneggiatura: Gianluca Cepollaro e Alessandro de Bertolini. Fotografia: Alfredo Croce e Luca Albrisi (Pillow Lab).

“Annibale Salsa. I paesaggi del Trentino” ripercorre le principali tappe che hanno portato alla costruzione del paesaggio del Trentino, raccontando quelle connessioni uomo-ambiente che maggiormente hanno rappresentato e rappresentano il rapporto tra l’uomo e la natura. Ponendo l’attenzione sui paesaggi dell’abitare, sui paesaggi del lavorare e sui paesaggi dell’attraversamento, il filo narrativo segue la tripartizione per fasce altitudinali: dai fondivalle alla montagna di mezzo alle terre alte. Il linguaggio è divulgativo ma allo stesso tempo rigoroso e scientifico.

Annibale Salsa è il protagonista del documentario e la voce narrante. Salsa, antropologo ed esperto conoscitore delle Alpi, ha insegnato Antropologia filosofica e Antropologia culturale all’Università di Genova. È stato Presidente generale del Club alpino italiano (CAI). È Presidente del Comitato scientifico di tsm|step – Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio e componente del Comitato Scientifico della Fondazione Dolomiti-UNESCO.

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