Cronaca

L’appello del mondo della montagna a stare a casa

Sono giorni difficili e di rinunce. È però necessario stare a casa per il bene nostro e di chi ci circonda, come ha ricordato anche Sara Grippo. Agli appelli alla responsabilità delle istituzioni e del Soccorso Alpino si uniscono tante altre voci.

Molti alpinisti e atleti, che ci hanno abituati a farci sognare con le loro avventure in montagna, hanno deciso di fermarsi, alcuni anche di rinunciare ai propri progetti, e di chiedere a tutti noi di stare a casa.

Le montagne non vanno da nessuna parte, saranno sempre lì ad attenderci.

Marco Confortola

Il nostro buon senso civico, che ognuno di noi dovrebbe avere deve portare tutti a rispettare le misure di: COMPORTAMENTO. Abbiamo il dovere di aiutare i medici e gli operatori Socio Sanitari a gestire questa criticità.
Tantissimi medici lavorano senza tregua e a tutti loro va il nostro rispetto e la nostra gratitudine.
A tutti noi è chiesto di rispettare le indicazioni fornite e non possiamo permetterci di pensare: tanto a me non succederà. Più disciplina e impegno da parte di tutti , ci aiuterà a combattere questa situazione surreale.

Il messaggio e’ molto semplice, per raggiungere gli obiettivi bisogna fare squadra e rispettare le regole per evitare ulteriori danni e contagi.

Hervé Barmasse

Staremo tutti a casa. Bazzeccole se si pensa a chi sta male e a chi cerca in modo competente di risolvere, estirpare e bloccare questo virus. Professionisti sanitari e non solo ai quali va il mio più sentito grazie. Per questo motivo, se così fosse, molto probabilmente dovrò cambiare i miei obbiettivi. Ma le montagne non si muovono. E l’Italia con le sue decisioni restrittive si dimostra d’esempio per chi sottovaluta il problema. E mi sembra ovvio che tutti coloro i quali hanno un po’ di senso civico e amano il prossimo, non abbiano nessun timore a mettere alle spalle il propio ego per il bene comune.

Cala Cimenti

Makalu Trilogy, una bella cavalcata, un bel progetto che mi avrebbe portato sulla cima del Makalu compiendo un lungo viaggio attraverso due altre montagne affrontate in ordine di grandezza: il Mera peak 6400 m e il Baruntse 7100 m. Di nuovo un bel viaggio ed una bella sfida affrontata, questa volta con un vecchio e forte amico Felix Berg Summit Travel ed altri due soci tedeschi. In mezzo a queste cime, oppure sopra qualcuna di esse, avrei anche affrontato un bel voletto in parapendio sfruttando questa mia nuova passione.

Dovrei partire il 12 aprile, e ho aspettato fino ad ora a prendere la decisione di non partire. Partirò, forse in autunno, ora è il momento di fare una scelta coraggiosa: rimanere a casa! Sì, perché per chi, come me, fa o cerca di fare, di questa attività una professione, queste sono scelte difficili ma è doveroso compierle. Ora è il momento di rimanere vicino ai propri cari, rimanere fermi, chiusi in casa il più possibile.

Ammalarsi anche, forse, ma combattere e tornare più forti e motivati. Quindi niente viaggi per me, ma neanche giri in bici o voli in parapendio, o sciate o scalate. Per un mese andrà così. Io faccio così. Noi, Patata ed io facciamo così. Fatelo anche voi, per il bene di tutti.

Nico Valsesia

È con grande dispiacere che devo comunicare la sospensione del progetto From 0 to Everest. Purtroppo l’emergenza legata al Coronavirus, che sta interessando il mondo intero, ha creato non pochi problemi nell’ottenimento dei visti d’ingresso in India e Nepal. Non è impossibile ottenere il visto, ma considerando che siamo stati tutti invitati a livello nazionale e mondiale alla responsabilità nei confronti di noi stessi e della collettività preferisco non insistere, considerando che al momento non ci sono le condizioni per portare serenamente a compimento il progetto.

Invito anche voi a riflettere su quanto sia importante in questo momento mettere da parte sogni e progetti, i nostri egoismi personali, collaborando attivamente rispettando le disposizioni del governo. Io stesso vivo in una delle 14 province chiuse da questa notte. È una limitazione importante ma, in questo momento, bisogna portare pazienza, avere fiducia nelle istituzioni e rendersi collaborativi. Quella contro il Coronavirus è una battaglia collettiva in cui ognuno può fare la sua parte rispettando le regole che ci sono state date.

Matteo Della Bordella

Slow down to go fast. Torneremo presto a scalare belle montagne, ma adesso è decisamente il momento giusto per stare a casa e riposare…

Federica Mingolla

Ci sono delle priorità nella vita e in questo momento la priorità é aiutare il Paese come meglio possiamo.
Quindi stando tranquilli per un po’. Io per esempio ne approfitterò per leggere un po’.

Michele Boscacci

Sicuramente non mi sarei mai aspettato di chiudere la stagione ad inizio Marzo, ma ora ci sono regole molto importanti e serie da rispettare! Se tutti ascoltiamo le disposizioni riusciremo presto a sconfiggere il covid2019.
#iorestoacasa fatelo anche voi.

Alba De Silvestro

#iorestoacasa e né approfitto per imbiancare. Non sarà neve ma sempre di bianco si parla.
L’unica cosa che possiamo fare e seguire le disposizioni che ci vengono date per combattere il coronavirus.

Stefano Ghisolfi

È un momento difficile per l’Italia e gli unici che possono fare qualcosa siamo noi. Dobbiamo smetterla di sottovalutare il problema Corona Virus pensando di essere immuni o che non arriverà mai dove viviamo, purtroppo il problema è più grave del previsto e dobbiamo cercare di arginarlo adesso, per difendere noi stessi e gli altri.

Sara (Grippo, ndr) fa parte della categoria a rischio essendo immunodepressa per il trapianto di rene, ammalarsi per lei la metterebbe in pericolo di vita, ma tutti noi rischiamo perché gli ospedali e le terapie intensive sono al collasso. Dobbiamo fare qualcosa adesso e la cosa migliore da fare é stare a casa, dobbiamo sforzarci di vedere meno persone possibili e seguire tutte le indicazioni che ci hanno dato, non perché ci sono state imposte ma perché le abbiamo comprese e le abbiamo accettate per il bene comune

Stare a casa per uno scalatore è difficile, le palestre sono chiuse, andare in falesia penso possa andare bene a patto che non sia affollata, sia vicino a casa e si faccia più attenzione del solito, perché se capita un incidente vorrebbe dire aggiungere lavoro agli ospedali che sono già al limite. Se avete un trave a casa che avete appeso per bellezza sopra la porta (come ho fatto io), è il momento di usarlo!

Se non avete ancora visto Free Solo o The Dawn Wall, o non avete ancora letto il libro di Jerry Moffatt o Ben Moon, è arrivato il momento di scalare con la fantasia e farsi sudare le mani leggendo. La cosa più importante è evitare le altre persone (sembra brutto, ma è un occasione per stare più con se stessi e i propri familiari).

Sofia Goggia

RESILIENZA!!! Le strutture ospedaliere, soprattutto nella bergamasca, sono al collasso. Mi sento di voler ringraziare i medici, gli infermieri e tutti coloro che stanno dando più di ciò che è in loro possesso per provare a salvare le vite altrui; mi si stringe il cuore al pensiero che tanti anziani stiano affrontando giornate particolarmente difficili, sicuramente pervasi da un senso di solitudine e sconforto devastanti.

Ma è proprio per fermare questo contagio che, nel rispetto della collettività, e soprattutto verso quello di chi sta affrontando questa battaglia in prima linea, dobbiamo tutti contribuire mettendo in atto le norme: tutto ciò che prima ci sembrava necessario, ora non lo é più; tutto ciò che rincorrevamo prima ora é totalmente superfluo. STARE A CASA é nostro dovere.

Paradossalmente, la società che ci ha abituati ad adottare ritmi frenetici e che ci ha in un certo senso costretti a correre ad alta velocità senza soluzione di continuità ora ci chiede di rallentare bruscamente, di fermarci.
Ripartiremo solo quando sarà il momento e, se tutto ciò ci sarà servito da lezione, come mi auguro, lo faremo in maniera diversa, forti del concetto di RESILIENZA che tutti noi sapremo applicare in questo periodo. Perché RESISTERE significa tanto ma, allo stesso tempo, troppo poco: occorre davvero essere resilienti, ovvero munirsi di strumenti per uscire dalle situazioni negative, rafforzati. Ma nel frattempo stiamo a casa, perfavore.

Utilizziamo questo tempo in maniera costruttiva per RIFLETTERE sulla situazione, cercando di trarne un prezioso insegnamento: vi invito a cercare di dare uno sguardo più ampio alla società e, allo stesso tempo vi esorto anche a guardarvi dentro, nella vostra interiorità perché, in fondo, tutti noi abbiamo il disperato bisogno di farlo. Ora abbiamo l’occasione. Muniamoci di libri e di pazienza. Donate alle strutture ospedaliere.
Cerchiamo di utilizzare questo mese nella maniera più costruttiva possibile, per noi stessi e per tutti, davvero.
Laviamoci le mani e atteniamoci alle norme. Amate, ma senza abbracci. I contatti con gli umani sono da evitare…a differenza della specie canina.

Ragni di Lecco

Se ci si diverte anche stando per più settimane in truna ci si può divertire anche stando per qualche giorno in casa!

Alpinisti in Erba

In una situazione di tensione e di incertezza, abbiamo l’obbligo di mantenere la calma. E lo facciamo insieme.
Come quando siamo nel passaggio chiave del tiro, quel 5b che ci fa tremare le gambe, ma che sappiamo già che supereremo, perché il compagno che ci fa sicura sa che deve mettere in tiro per alleggerire il peso sulle nostre braccia ghisate.

Questo per dire che noi continueremo a fare ironia, per contribuire ad alleviare la noia di questi giorni e mantenere un clima nella normalità, per quel che si può. E perché siamo infami e cinici.

Alla fine il governo ci ha salvati tutti, ora almeno in qualsiasi zona abbiamo una scusa valida ed autorevole per non andare a faticare e fare schifo in montagna.

#iorestoacasa (e per una volta la nostra “scarsezza” non è la causa)

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