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Tragedia del Rutor. 6 anni e 8 mesi al pilota dell’aereo francese

A pochi giorni dal primo anniversario della tragedia del ghiacciaio Rutor, teatro il 25 gennaio 2019 di una collisione tra un aereo da turismo decollato da Megève (Francia) e un elicottero italiano in servizio di eliski, che causò sette morti, il gup Davide Paladino ha dichiarato colpevole il pilota dell’aereo francese.

6 anni e 8 mesi di reclusione a Philippe Michel

La sentenza è giunta poco prima delle 10.30 di mercoledì 29 gennaio. Il pilota Philippe Michel, 65 anni, è stato condannato a sei anni e otto mesi di reclusione per disastro aereo colposo e omicidio colposo plurimo aggravati.

Termina così il processo di primo grado di giudizio con una pena lievemente inferiore rispetto a quella richiesta dal pubblico ministero Carlo Introvigne di sette anni e due mesi di reclusione. Il comandante di linea dell’Air France sarà inoltre interdetto dalla professione di pilota per 5 anni. Alle parti civili costituitesi nel procedimento, ovvero parenti e familiari delle vittime, verrà corrisposto un risarcimento per un totale di 5 milioni e 150mila euro.

Resta ancora da definire la posizione di Jean Roulland, presidente dell’Aeroclub di Megève. Il giudice ha in tal senso disposto la trasmissione degli atti al pubblico ministero affinché ne valuti eventuali responsabilità.

Il giudizio di colpevolezza conferma così l’accusa, mossa nei confronti del pilota, di aver tenuto una condotta negligente e imprudente durante il sorvolo del ghiacciaio. Il velivolo si trovava difatti in territorio italiano ma non avrebbe prestato attenzione alla presenza di altri velivoli nella medesima area. A peggiorare la sua situazione anche la mancata comunicazione di un piano di volo e il mancato invio di segnali aerei per avvisare altri velivoli della propria presenza.  

A nulla sono valsi i tentativi dei difensori del pilota, gli avvocati Jacques Fosson e Fulvio Simoni, di dichiarare la vicenda frutto di una semplice e inevitabile fatalità.

Una tragedia in volo

Philippe Michel è uno dei due unici sopravvissuti alla tragedia del 25 gennaio 2019, insieme a Martin Werner, che era a bordo dell’elicottero italiano. Sette le vittime: il pilota italiano Maurizio Scarpelli, la guida alpina che lo accompagnava Frank Henssler, i turisti tedeschi Christoph Jakob e Sattler Ingrid Jakob, l’imprenditore bavarese Maximilian Karl Ludwig Schierer, e gli allievi del volo addestrativo, il belga Arnaud Goffin e il francese Bruno Marais.

Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, l’aereo francese, un modello San Jodel D 140 a cinque posti, decollato da Megéve per un volo di esercitazione, sarebbe andato incontro a collisione con l’elicottero italiano, durante la fase di atterraggio sul ghiacciaio.

Michel aveva dichiarato, a sua difesa, di aver visto apparire dal nulla l’elicottero italiano, a manovra già iniziata. La distribuzione dei resti dei velivoli, sparsi su un’area di circa 400 metri quadrati, aveva portato a ipotizzare che l’urto fosse avvenuto a qualche decina di metri di altezza.

Il ritrovamento nella neve, sei mesi più tardi, di due GoPro, ha aiutato gli inquirenti a fare chiarezza su un incidente ricco di polemiche. Dopo aver analizzato le registrazioni, è stato possibile concludere che lo scontro sia avvenuto in un punto in cui l’aereo francese non avrebbe dovuto trovarsi.

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2 Commenti

  1. Speriamo che almeno lui sconti la pena visto che i vari dirigenti Thyssen Krupp e Eternit sono bellamente a piede libero nonostante condannati dalla giustizia italiana.

  2. ..mentre in alto adige o sud tyrol l’investitore che ubriaco ha ucciso credo 6 persone e gravemente ferite altre 11 è agli arresti domiciliari nel Convento di Novacella…meditare ..meditare

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