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Antartide: Sanguineti, Cavalli e Dell’Agnola verso il Mount Rennie

Prosegue la spedizione antartica di Marcello Sanguineti, Gian Luca Cavalli e Manrico Dell’Agnola.

Lasciata la Skontorp Cove, i tre alpinisti a bordo della Ice Bird hanno raggiunto il Lemaire Channel attraversando prima il Ferguson Channel e poi oltrepassiando la Flanders Bay. In cinque ore lo yacht è in prossimità di Cape Renard: “La vista delle torri ci lascia a bocca aperta. Le loro pareti rocciose precipitano per 700 metri sul mare e le cime sono coronate da funghi di neve e ghiaccio che ricordano quelle del Cerro Torre. Altrettanto impressionanti sono le due vette del vicinissimo False Cape Renard: la somiglianza fra le due coppie di torri è incredibile. In pratica, sono altrettanti Drus sul livello del mare” raccontano via satellite.

Cape Renard

Dopo aver costeggiato le Humphries Heights, una successione di pareti e speroni coronati da creste glaciali, Sanguineti, Cavalli e Dell’Agnola sono arrivati all’imbocco del Lemaire Channel, punto di accesso per il ghiacciaio e tornare a scalare. “Dedichiamo la giornata al kayak e alla ricerca di punti di approdo per realizzare una salita. Individuiamo un buon punto di drop-off nella zona di Cape Renard, che consentirebbe di andare all’attacco di una cima non ancora salita. La sera, non potendo attraversare il Lemaire Channel a causa del troppo ghiaccio, ci ancoriamo sul versante sud della Booth Island. Purtroppo, l’indomani il tempo pessimo ci fa rinunciare all’obiettivo individuato”.

La decisione è quindi quella di spostarsi verso Girard Bay, con l’obiettivo di trascorrere la giornata ad esplorare le pareti sulla destra e sulla sinistra orografica del ghiacciaio che arriva in mare dal Mount Scott.

La situazione alpinistica

Rientrati sull’Ice Bird, il 14 gennaio ci mettiamo subito in navigazione alla volta della Wiencke Island. Questa volta il ghiaccio non blocca il Lemaire Channel e lo attraversiamo. Oltrepassato Cape Renard, attraverso il Butler Passage arriviamo in vista dell’estremità sud dell’isola, con il Dayne Peak. Tramite il Peltier Channel arriviamo a Port Lockroy, dove ci ancoriamo per trascorrere la notte. L’indomani navighiamo in lungo e in largo nei tratti di mare fra la Anvers Island, la Wiencke Island e la Doumer Island, per esplorare visivamente le montagne dell’area. Percorrendo il Peltier Channel abbiamo un’ottima visuale delle Fief Muntains, con le stupende Seven Sisters che si susseguono far il Dayne Peak e il Savoia Peak. Poi percorriamo il Neumayer Channel fino al Channel Glacier, per esaminare il Wall Range. Quindi, navigando lungo la seconda parte del Neumayer Channel, esploriamo le pareti fra il Nipple Peak e il Nemo Peak da un versante e quelle dal Billie Peak al Molar Peak dall’altro. Arriviamo fino a Cape Astrup e lo oltrepassiamo per vedere l’altro versante del Wall Range”. 

Purtroppo, molte delle goulotte che si possono intravedere sono interrotte; dove il ghiaccio è presente, è di cattiva qualità e con lunghe sezioni non proteggibili. Per quanto riguarda le potenziali linee di misto, sono estremamente secche. La roccia alterna tratti di granito abbastanza solido a zone piuttosto instabili e di pessima qualità, probabilmente in corrispondenza di porzioni di parete normalmente ricoperte da ghiaccio.

Il prossimo obiettivo

La situazione meteo non è migliore – continuano i tre alpinisti nel racconto -. Il tempo è pessimo: nuvole basse e nubi alte ci consentono di vedere solo alcune porzioni delle pareti e non ci lasciano valutare il rischio rappresentato dalle cornici sommitali. Presi dallo sconforto, ci dirigiamo nella Borgen Bay, a un paio d’ore, dove potrebbe esserci un po’ di visibilità. In effetti, è così! In quell’area i trovano, fra glia altri, il Mont Français, maggiore elevazione dell’Anvers Island e fra le più alte montagne della Penisola Antartica, il Mount Agamennon e il Mount Rennie. Binocolando a lungo riusciamo a intuire una linea di ghiaccio e misto molto interessante. Si trova sulla Gateway Ridge: la cresta che, partendo da poco sopra il livello del mare, si sviluppa in direzione del Mount Rennie. Sarà quello il nostro obiettivo per l’indomani! A questo punto, si tratta di individuare un punto di drop-off adatto per farci depositare dal gommone. Spostandoci avanti e indietro con l’Ice Bird, finalmente scopriamo un punto debole nella seraccata che precipita in mare e ci accordiamo con Oli e Dave, i nostri skipper, per farci depositare lì l’indomani di prima mattina e iniziare una nuova avventura”.

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