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Giava, il terremoto risveglia il vulcano

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GIAKARTA, Indonesia — Dopo il terremoto a Giava, che ha fatto circa 4000 morti, l’attività del Merapi è triplicata. E’ l’allarme lanciato oggi dagli esperti che seguono da vicino uno dei vulcani più attivi del mondo.

"Il terremoto ha determinato instabilità nel nucleo lavico", ha affermato il responsabile del servizio di controllo e vulcanologia del Merapi. Anche stamattina il vulcano eruttava lava e nubi calde, proiettando detriti a 4 chilometri di distanza, giù per le pendici della montagna.
 
Prima del sisma il vulcano sputava nuvole di fumo una cinquantina di volte al giorno. Adesso, sottolineano gli esperti, lo fa almeno 150 volte al giorno.
 
Intanto, un aereo delle Nazioni Unite carico di tende e beni di prima necessità è atterrato a Giava, nei pressi dell’area colpita sabato dal devastante terremoto di magnitudo 6,3.
 
Il governo ha fornito un nuovo bilancio delle vittime. La stima ufficiale è scesa a 4.315 morti, dopo che sono state ricontate le vittime nel distretto di Klaten. I senzatetto sono circa 200mila, sistemati in baracche o in rifugi allestiti nei campi di riso.
 
Proseguono con difficoltà i soccorsi. "L’accesso alle aree remote è molto difficile, per via delle strade anguste", ha detto Paul Dillon dell’Onu. 

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