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Kilian Jornet. Uno stile di vita sostenibile per salvaguardare le montagne

Il 2020 è iniziato da pochi giorni, ma per Kilian Jornet è già tempo di guardare al futuro. Al destino delle montagne e a cosa i piccoli esseri umani possano fare per garantire alle generazioni future di godere di quello che definisce il suo campo da gioco.

“Amo ciò che la natura ha da offrirci. Dalle risorse importanti per la vita al suo aspetto (decisamente egoistica come riflessione) di divertente campo da gioco in cui esplorare le mie capacità e divertirmi. Ritengo che le nostre azioni abbiano sempre qualche impatto. Un impatto che può essere personale, legato al nostro circolo chiuso, o anche globale. E che può essere positivo o negativo”.

Dopo un incipit che presenta un problema di cui ognuno di noi al giorno d’oggi dovrebbe avere coscienza, l’atleta spagnolo ci racconta come e quando si è reso conto dell’impatto negativo che le sue attività avrebbero potuto avere sull’ambiente.

“Per 15 anni ho vissuto la mia passione per la corsa e lo sci in giro per il mondo, approfittando di ciò che le montagne hanno da offrire. E sono davvero grato per tutte le opportunità che ho avuto di svolgere così tante attività e gare. Cosa che sembra essere normale per un atleta professionista. Ma durante tutti questi anni ho anche visto e realizzato che facendo tali cose stavo al contempo contribuendo alla distruzione di questo ambiente che amo così tanto. E ciò mi ha portato a ripensare a come proseguire nel praticare la mia passione e fare il mio lavoro in un modo più sostenibile”.

Cosa fare allora per salvaguardare la natura?

“Ritengo che con qualche cambiamento ognuno di noi possa fare la differenza. Da un paio di anni mi concentro sulla compensazione delle emissioni dei miei viaggi ma credo sia anche importante ridurre tutto ciò che non è necessario. Insieme ad Emelie ho intenzione di pianificare il nostro calendario di gare e progetti in modo tale da viaggiare senza lesinare sulle distanze più quando abbiamo bisogno di andare lontano, evitando voli aerei brevi e magari prendendo un’auto o un treno in sostituzione. E viaggiare solo per progetti o gare effettivamente significativi”.

Accanto alla pianificazione di viaggi a ridotte emissioni di carbonio, altro punto importante è come mangiare e come fare acquisti, “nel modo in cui si possa riciclare di più”. In particolar modo durante i viaggi.

“Penso sia anche importante collaborare e spingere i brand su cui posso avere una influenza a produrre in maniera più sostenibile e non guardare solo agli interessi immediati ma anche al futuro del pianeta. So bene che tali cambiamenti nella mia vita personale e professionale al momento possono non essere perfetti ma si tratta di un primo passo verso uno sport e uno stile di vita più rispettosi della natura, così da poter continuare a godere delle montagne allo stesso modo in cui l’ho fatto nel passato e consentire al contempo alle future generazioni di poter fare lo stesso”.

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