AlpinismoAlta quota

Poorna Malavath. Da un povero villaggio del Telangana alle Seven Summits

Poorna Malavath, la giovane alpinista del Telangana divenuta il 25 maggio 2014, a soli 13 anni, la più giovane donna ad avere scalato l’Everest (8.848 m) dal versante tibetano, sembra inarrestabile. A 18 anni ha di recente portato a termine la salita di 6 delle Seven Summits, scalando i 4.897 metri del monte Vinson, in Antartide.

Sei salite mai effettuate prima da una donna proveniente da una tribù indiana. Naturalmente il suo prossimo obiettivo sarà il completamento della salita delle sette vette più alte dei sette continenti.

Oltre al monte Vinson, Poorna vanta già nel suo palmares l’Aconcagua (6.962 m) in Sud America, la Piramide Carstensz (4.884 m) in Oceania, saliti nel 2019. E ancora nel 2014 il già citato Everest, seguito dal Kilimanjaro (5.895 m) in Africa nel 2016 e  l’Elbrus (5.642 m) in Europa nel 2017. Per completare l’impresa le manca solo più il Denali (6.194 m), in Nord America.

Dal villaggio di Pakala al Tetto del Mondo

La storia della giovane alpinistica indiana e del suo sogno di salire sul Tetto del Mondo è raccontata in una pellicola dal titolo “Poorna. Il coraggio non ha limiti”.

Una storia che parte da Pakala, un povero villaggio del Telangana, nel Sud dell’India. Qui Poorna ha modo di studiare in un istituto comprensivo, sfuggendo così al destino di tante sue coetanee, appartenenti ad una classe sociale povera. Inizia durante i suoi studi ad allenarsi pesantemente sulle colline rocciose non lontano da casa. 7 mesi per prepararsi a tentare un sogno che sembra più grande di lei: la salita dell’Everest.

Un desiderio quasi assurdo per una tredicenne che non ha mai scalato montagne, realizzato infine in 52 giorni di spedizione. Un film che insegna, un po’ come un cartone Disney, a credere nei propri obiettivi.

 

 

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