Alpinismo

Nives Meroi rinuncia all’Annapurna

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ANNAPURNA, Nepal — Sfuma il sogno di Nives Meroi e Romano Benet, impegnati nella scalata dell’Annapurna (8.091 metri d’altezza). Un enorme seracco, staccatosi improvvisamente a quota 7.000 metri, li ha sfiorati per un pelo. E li ha convinti che non era il momento giusto per tentare la cima della Dea dell’Abbondanza.

Dopo aver raggiunto la vetta del Dhaulagiri (8.167 metri) il 18 maggio scorso, Nives Meroi e il marito Romano Benet si sono trasferiti sotto la parete nord dell’Annapurna con l’obiettivo di inanellare un altro successo.  Sarebbe stato il loro ottomila numero nove.
 
Ma il gruppo, di cui faceva parte anche Luca Vuerich, ha dovuto ben presto desistere. Durante la salita da campo 2 a campo 3, un enorme seracco è crollato sopra le loro teste e li ha lasciati illesi per miracolo. Se sia stato un caso, oppure un segnale, nessuno lo saprà mai. Certo è che Nives e compagni hanno deciso di non rischiare.
 
L’Annapurna non è una montagna con cui si può scherzare. Tristemente famosa per l’elevatissima frequenza di valanghe e crolli di seracchi, è considerata la più pericolosa cima di tutti gli ottomila. Il tasso di vittime, tra coloro che sono giunti sulla vetta, è stimato intorno al 41%.
 
Meglio rimandare a tempi migliori, quindi, la scalata della Dea dell’abbondanza. Anche perché, con l’avvicinarsi del cambio di stagione, gli alpinisti non avrebbero avuto ancora molto tempo a disposizione per raggiungere la cima. 
 
Ma il fortissimo gruppo dei tarvisiani, emblema del puro stile alpino, non ha alcuna intenzione di fermarsi. Negli occhi di Nives e compagni, c’è già un altro progetto, un’altra temibile montagna. E’ il K2, la seconda vetta della terra, con i suoi 8.611 metri d’altezza. La scalata è prevista per quest’estate.
 
 Sara Sottocornola

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