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Arno Kompatscher fa marcia indietro: torna la denominazione Alto Adige

Non erano mancate le polemiche a seguito dell’approvazione da parte della giunta provinciale di Bolzano del disegno di legge che cancellava l’espressioni Alto Adige e altoatesino dalla legge relativa alle “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea”.

Una bufera nata anche perché nella versione in tedesco era stato lasciato il vocabolo “Südtirol” e che aveva portato diversi esponenti del Governo a parlare di “attentato alla Costituzione”. 

Ora, meno di due settimane dopo, il governatore Arno Kompatscher ammette l’errore: “Abbiamo sbagliato, ma il disagio degli italiani ci dice che c’è ancora molto da fare” ha dichiarato in un’intervista al quotidiano Alto Adige.

Torna il termine Alto Adige

Ieri, la marcia indietro: la giunta provinciale di Bolzano ha approvato un disegno di legge ad hoc per modificare l’articolo 1 della legge europea. Il termine “Alto Adige” torna in sostituzione di “Provincia di Bolzano”. Il ddl arriverà in consiglio provinciale nella sessione di fine novembre. Ad annunciarlo in conferenza stampa lo stesso governatore Arno Kompatscher.

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23 Commenti

  1. … e per fortuna!!
    Perchè, prima o poi, noi italiani, potremmo anche finire con lo stancarci di farci trattare a pesci in faccia da questi altezzosi cittadini italo/austriaci!
    E potremmo pure finire di riempire, anche con le nostre tasse, le loro tasche!

    Francesco

    1. Un bel concentrato di retorica e disinformazione, complimenti. Ti informo che le “nostre tasse” di cui tu parli sono le loro tasse che rimangono in Provincia e che loro usano molto meglio di “noi italiani”.

      1. Per correttezza, rimangono in parte in Provincia – una buona parte passa allo Stato e finisce a riempire la bella botte senza fondo…
        Con le “nostre” tasse paghiamo sanità, istruzione, mobilità, servizio strade, tribunale, parco nazionale – spese che nelle altre Province vengono sostenute dallo Stato.

        A volte ragiona la pancia – sarebbe meglio affiancare il cervello…

        Un’ultima cosa: ritengo sempre che questo sia un tema politico e come tale non trovo molto adatto un portale “montagna e alpinismo” per discuterne.

        1. Non è così: delle entrate fiscali in Provincia di Bolzano i 9/10 restano sul territorio provinciale, mentre il residuo 1/10 viene trasferito a Roma.

          1. Non è più così!
            Erano 9/10, nel frattempo siamo arrivati a circa 7/10!
            Però devi leggerti ancora una volta quello che con questi 7/10 paghiamo. Come scritto, si tratta di spese che nelle altre province paga lo stato!
            I conti sono molto semplici!
            Bolzano paga quello che Roma commanda… spesso è così…

      2. Come ben saprai gli altri cittadini Italiani versano le tasse allo stato che le utilizza anche per i cittadini delle regioni meno ricche e per garantire servizi a tutti. Cosa che le tasse dei sudtirolesi non fanno. Dato che non compartecipano allo stato sociale italiano è giusto dire che possiamo stancarci di mantenere la loro arroganza.

      3. concordo con te Alessandro, molti..tanti..troppi amministratori “italiani” dovrebbero fare degli “stage” in Sudtirol/Alto Adige per imparare come amministrare al meglio

  2. un ragionamento logico non riguarda i soldi spesi bene …o male..ma il perchè l ‘ autonomia con relative rimesse ad alcuni si ..(pochi)….da nord a sud …e non ad altri, se si sono nel frattempo mutate le condizioni storiche politiche che ne giustificavano lo status .Lo Stato Italiano è uno… quindi o a tutti o a nessuno oppure soluzioni diverse ad esempio, come è che l’Alto Adige esprime più eletti in parlamento rispetto alla reale rappresentatività..in rapporto ad altri ? su questo vale riflettere….

    1. Dall’articolo interessante che hai citato: “Nessun privilegio e nessuno scandalo, ovviamente: sola una questione di competenze, visto che con quei soldi la Provincia deve poi garantire una serie di servizi, dalla sanità alla scuola”

  3. Basta che l’Italia non gli invia più soldi, visto che godono di moltissimi privilegi soprattutto economici, che gle li dia lAustria.

  4. Cari Amici alpinisti,
    nessuno ci ha mai chiesto se volevamo appartenere allo Stato italiano!
    Conoscete la storia?
    Conoscete il termine “Annessione”?
    Saluti da un alpinista

    1. La storia ha consegnato quella terra all’Italia, mentre altre come Istria e Dalmazia le ha perse, tutte le nazioni hanno vissuto episodi simili o anche peggiori e molte li vivono tutt’ora: giusto o non giusto che sia è andata così…Ora esiste una provincia che ospita due culture che co-abitano per fortuna pacificamente. Il vero problema è che anzichè vedere in questo una possibilità e una ricchezza esiste una fascia di persone dalla mentalità chiusa e retrograda che preferisce seminare zizzania e creare inutili tensioni…La strada da fare è ancora lunga sia per gli italiani che per i tirolesi, chi abita lì purtroppo lo sa…

      1. @Carlo
        E pure dobbiamo sempre difenderci.
        Il miglior esempio è la “storiella” dell’articolo in oggetto – sul “primo sito italiano sul mondo della montagna e dell’alpinismo”… ancora non mi ha risposto nessuno cosa c’entra

    2. Pienamente daccordo con te “sono io” e grazie per l’aggiornamento sulle percentuali di ciò che rimane e va di tasse dalla Provincia. So bene che con quei soldi rimasti si devono coprire numerose servizi (e lo si fa bene).
      Saluti da un .. toscano.

  5. Pure cerchiamo e troviamo i truffatori…

    “(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) – Roma, 24 ott – La Corte dei Conti di Venezia ha disposto il sequestro di denaro, beni immobili e impianti per circa 45 milioni di euro nei confronti di un gruppo di societa’ riconducibili alla Qcii Basilicata alla quale viene imputata la indebita percezione di contributi pubblici nel settore delle’energia fotovoltaica. Lo rende noto un comunicato in cui si precisa che la magistrature contabile ha accertato un danno erariale di oltre 65 milioni di euro. L’istruttoria erariale e’ scaturita dalle indagini di polizia giudiziaria eseguite dal Nucleo di polizia finanziaria di Bolzano. La Qcci Basilicata e’ proprietaria di 9 parchi fotovoltaici in Basilicata (di cui 6 con potenzia superiore a 1 Megawatt e, secondo le ricostruzioni, avrebbe locato i 9 parchi a 40 societa’ veicolo in modo da dividere i parchi in 246 impianti e far risultare che ciascuno dei suddetti parchi fosse in realta’ di potenzia inferiore ai 50 Kwh.”

    Fonte: https://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/radiocor/finanza/dettaglio/energia-eolica-corte-conti-sequestro-44-mln-a-qcii-basilicata-66-mln-erariale-nRC_24102019_1205_294482833.html

    1. La solita storia, mettere in risalto le furberie, i vizi e gli errori degli Italiani dimenticando tutto il resto. Vi conosco bene, ho soggiornato anche quest’ anno a Molini di Tures e sò come ragiona la maggior parte delle persone della tua regione. Non sto qui ad aggiungere altro, trent’ anni fà pensavo che le nuove generazioni piano piano avrebbero superato questi arcaici proponimenti, ma ormai sò che non è cosi’. Daltronde con regioni e comuni che si impegnano a cambiare nomi tipo il “Vetta d’ Italia” e far togliere da tutti i rifugi la bandiera d’ Italia che affiancava quella dell’ Alto Adige e dei vari ” cantoni” cosa ci si puo aspettare, siete arrivati al punto di prendervela con Messner perche si sente Italiano ed Europeo. Che aggiungere, per carità, rimanete nella vs. idea, ma smettetela di atteggiarvi a dei perfettini.

      1. Avendo fatto una settimana di ferie in un posto – magari anche più volte – non mi permetterei mai affermare di conoscere bene… Ci vuole ben di più!
        Io qui critico soprattutto il pressappochismo con cui si commentano articoli sui giornali o in rete senza conoscere o sapere quello che veramente ci sia sotto.
        Critico i politici che con la loro autocrazia fanno nascere queste discussioni inutili. E parlo di politici di entrambe le parti!
        Vetta d’Italia (solo un esempio) – c’è chi si lamenta di chi vorrebbe togliere questo nome, ma nello stesso momento non riesce a riconoscere in quale circostanze era stato imposto questo nome e migliaia di altri.
        Nomi fanno parte della cultura e la scritta sul monumento alla vittoria non è in alcun modo da proporre come esempio.

        Per me la discussione finisce qui, perchè non ritengo il luogo giusto questo sito per parlare di politica a miglia dall’alpinismo!
        Forse qualcuno dovrebbe porsi la domanda, se è proprio necessario pubblicare un articolo del genere su questo sito…

        Un caro saluto a tutti gli alpinisti dalle Dolomiti

      2. Il nome tedesco della montagna è attestato dalla fine dell’OTTOCENTO come Glockenkaarkofl e si riconduce al nome della malga “Klocker” (spesso trascritto quale “Glocker”) che a sua volta deriva dal verbo tedesco klocken..
        “Vetta d’Italia” fu il nome con cui Ettore Tolomei nel 1904 battezzò la montagna per designare il punto più settentrionale dell’Italia politica (in linea con l’IRREDENTISMO NAZIONALISTA che lo contraddistingueva).

  6. (Regioni.it 3708 – 23/10/2019) La Provincia di Bolzano parteciperà con 353.379.014 euro del proprio bilancio alla riduzione dell’indebitamento pubblico dello Stato. Alla somma si aggiungono i 97.317.915 euro provenienti dal bilancio della Regione Trentino-Alto Adige riferiti al concorso della Provincia autonoma di Bolzano. Un contributo analogo è previsto anche da parte del Trentino, calcolato sulla base dell’incidenza del Pil di ciascuna provincia: si tratta di 309.157.439 euro provenienti dal proprio bilancio e 96.104.068 euro per la parte relativa al bilancio regionale.
    Le somme e la ripartizione fra le due Province autonome sono stabilite sulla base di un accordo che la Giunta provinciale ha approvato su proposta del presidente della Provincia con delega alle Finanze Arno Kompatscher.
    “Al pari delle altre Regioni italiane, anche la Provincia autonoma di Bolzano non si sottrae al versamento del proprio contributo al risanamento della finanza pubblica, ai sensi di quanto concordato a livello statale a questo scopo” ha spiegato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher.

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