Alta quota

Passaporto confiscato a Suela dopo il salvataggio sul Chukima Go e la morte del compagno

Epilogo inaspettato per la vicenda di David Suela sul Chukima Go, salvato da una complessa operazione di soccorso con la long line a 6000 metri dopo che il compagno Felipe Valverde è precipitato per 800 metri nel vuoto.

Trasportato con l’elicottero a Kathmandu, l’alpinista spagnolo si è visto confiscare il passaporto reo di aver salito la montagna senza permesso di scalata. A raccontarlo sulle pagine di Desnivel, Mikel Zabalza che ha preso parte ai soccorsi.

David è al momento trattenuto dalle autorità nepalesi che, secondo quanto riferisce Zabalza, stanno creando non pochi problemi minacciando addirittura di processare l’alpinista, che in tal caso potrebbe rischiare il carcere. Il tutto per un permesso del valore di 180 dollari. La speranza è che possa risolversi con una multa o al massimo con un ban dalle montagne nepalesi, come spesso già accaduto.

Zabalza spiega che Valverde e Suela avevano deciso di salire una montagna diversa rispetto a quella per cui avevano il permesso a causa delle condizioni difficili e che avevano inoltrato tramite l’agenzia una richiesta per ottenere l’autorizzazione per il nuovo obiettivo, che però, per essere rilasciata, deve venire ritirata di persona a Kathmandu presso il ministero del turismo. Per questo motivo succede spesso che gli alpinisti, per non perdere tempo a tornare nella capitale, decidano di scalare comunque senza permesso.

Relativamente all’incidente che ha causato la morte di Valverde, Zabalza riferisce che la caduta è stata causata dal crollo di un fungo di neve a cui era ancorata la doppia. Suela si è trovato quindi da solo a 6150 m in cresta senza corde per poter scendere. Fortunatamente aveva con sé la radio e la tenda.

Stavano aprendo una via molto potente, con un bivacco al centro della parete un altro lì, sul bordo della cresta – ha raccontato lo spagnolo -. Il terzo giorno hanno provato ad andare in cima, ma la neve era in pessime condizioni e si sono voltati per iniziare a scendere”.

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6 Commenti

  1. ma 180 dollari cosa? il permesso per un 6000 in nepal? a parte che non credo sia vero (utopia), ma magari fosse così facile!

    fosse solo quello… oltre al permesso c’è da movimentare talmente tanta burocrazia e processi che è chiaramente una missione impossibile ‘cambiare’ montagna, legalmente, al momento. Trovo che questa burocrazia nepalese sia davvero una piaga. Un tizio arrestato per aver messo piede sulla roccia sbagliata (peraltro, una assolutamente anonima e che nessuno neanche conosce)… veramente siamo arrivati a questo punto?

    Un sacco di gente ‘normale’ non può permettersi di fare alpinismo in Asia ‘legalmente’ ed è costretta a farlo illegalmente (ovviamente, non ne sentite parlare sui social, ma vi assicuro che sono tanti!). Chi può permettersi 4000-6000 euro di spedizione – una volta nella vita – considerando che al primo problema non può nemmeno cambiare target con uno più facile?

    Il fatto che l’himalaya sia ‘proprietà’ degli alpinisti di professione, con migliaia di euro di sponsor e quant’altro, è la peggior cosa che potesse capitare all’himalaya e all’alpinismo in generale. Si pretende il pagamento di cifre (occidentali) assurde per qualsiasi minima libertà. Spero che il business dell’alpinismo in nepal precipiti.

    per fortuna che l’asia centrale è piena di alternative. In pamir e hindu kush nemmeno esistono permessi per le montagne di settemila metri, figuriamoci ufficiali di collegamento e stupidaggini simili. Il karakorum pian piano ci sta arrivando.
    sfortunatamente in nepal c’è qualche ottomila troppo famoso, e il governo ha perso la testa.

    1. Devono trovare anche loro un po’ di soldi e lo fanno nel modo sbagliato ….La storia di pagare dei soldi di permessi per scalare una montagna è una scemenza. Gli alpinisti ,a loro spese ) dovrebbero essere liberi di scalare le montagne che vogliono , tuttalpiu’ essere multati se deturpano l’ambiente con un eccesso di rifiuti ecc. Se si facesse così (di far pagare) anche in Europa sulle nostre Alpi o Dolomiti (strano che noi non ci abbiamo ancora pensato , ), scoppierebbe il putiferio….

      1. Io vado in montagna da 50 anni ne ho un po’ di più naturalmente e in questi ultimi anni si sta vedendo veramente delle porcherie gente che lascia rifiuti da tutte le parti Questi sì che dovrebbero essere multati ma anche fortemente così imparano un po’ di educazione

  2. Esatto, avessimo avuto prima delle buone regole avremmo evitato di far attraversare l’oceano a Cristoforo Colombo o di mandare in Cina Marco Polo perché non avevano il Visto e il Passaporto…quello si che sarebbe stato progresso…altro che!

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