Rifugi

Himalaya. Abruzzo e Nepal uniti nella costruzione del rifugio più alto dell’Himalaya

Il 19 ottobre un team abruzzese partirà alla volta dell’Everest per intraprendere la costruzione del rifugio più alto dell’Himalaya. Nome della spedizione: “The Sky’s Way to Sagarmatha / Everest”. Il rifugio “Austrian Hut” sarà realizzato a 5.800 metri di quota, nell’ambito di una collaborazione tra Italia, Austria e Nepal.

Abruzzo-Nepal, una collaborazione decennale

La collaborazione tra Regione Abruzzo e Nepal è ormai decennale. Un accordo definito nel 2009 tra l’associazione teramana Explora Nunaat International e l’agenzia di trek Dreamers Destination di Kathmandu.

Nel corso di dieci anni sono stati portati a termine diversi progetti congiunti, come la prima via ferrata dell’Himalaya, realizzata nel 2017 nella Rolwaling Himal.

La prima Via Ferrata dell’Himalaya e il Rifugio “Austrian Hut”

Il sogno nel 2017 è stato concretizzato con la costruzione della Via Ferrata sulle rocce dell’IceFall del Drolambau che condurrà al Rifugio “Austrian Hut” in via di realizzazione – raccontava nel 2017 a Electo Radio il Presidente Explora Davide Peluzzi.

“La struttura ricettiva d’alta quota è stata ideata dall’amico Josef Einwaller. Darà sicurezza a tutti i portatori ed alpinisti che affronteranno l’area del Drolambau glacier, la nuova frontiera dell’alpinismo himalayano. Alla base della via è stata posta a 5.200 m di quota sulle verticali rocce di Zabò, una tegola del centro distrutto dal terremoto di Amatrice donata dal 118 a simbolo di unione dei territori e dei popoli Himalayani ed Appenninici colpiti dai terremoti. Del 2015 per il Nepal e 2016-17 per Amatrice e tutti gli altri centri montani del Lazio-Abruzzo e Marche”.

La bandiera abruzzese sul Tetto del Mondo

Il 22 maggio 2019 una spedizione italo-nepalese ha portato in vetta alla montagna più alta del Pianeta la bandiera della Regione Abruzzo. Per ringraziare gli alpinisti, lo scorso 9 settembre è stata organizzata una cerimonia presso la sala conferenze dell’aeroporto d’ Abruzzo di Pescara.

In tale occasione l’assessore regionale al Turismo Mauro Febbo ha consegnato una lettera di encomio al team Explora – Dreamers. Squadra composta da: Davide Peluzzi (capo spedizione), Giorgio Marinelli (vice Capo Spedizione), Phurba Tenjing Sherpa, Marco Di Marcello (Biologo), Paolo Cocco (Fotografo), Giuseppe de Angelis (Logistica), Marco Sazzini (Laboratorio Molecolare UniBo) e Karma Sherpa e Patang Sherpa, Roberto Madrigali (Meteo) e Carmela Modica (Press).

“Grazie, Davide, per questi 10 anni di umanità che hanno permesso di raggiungere la vetta più alta al Mondo, l’Everest (Sagarmatha 8848 m). Un traguardo unico di promozione dell’Abruzzo nel mondo grazie a Phurba Tenzing Sherpa che ringrazio a nome di tutti gli abruzzesi. Per questo gesto di humanitas e per averci portato così in alto rischiando la propria vita. Un messaggio universale di fratellanza e di conoscenza dei limiti umani e della Natura, con un occhio ai traguardi che possiamo ancora raggiungere per un Futuro migliore per tutti.”

Appennini al servizio dell’Himalaya

Il presidente Peluzzi ha sintetizzato nel corso della cerimonia il programma scientifico-esplorativo Explora-Dreamers 2009-2019, sottolineando che “la bandiera in vetta all’Everest è frutto di 10 anni di attività da parte dell’Explora. Tra ricerche scientifiche, aiuti umanitari e gemellaggi tra territori. Dalla costruzione di un acquedotto nel 2013 a Jagat, alla ricostruzione dei villaggi distrutti nel 2015 dal terremoto di 7.8 Richter. Alla prima Via Ferrata d’Himalaya realizzata nel 2017 e donata al popolo Sherpa della Rolwaling che ogni giorno rischia la vita per percorrere le uniche vie ripidissime di accesso da una valle all’altra.”

Il rifugio sull’Everest, di cui resteremo curiosi in attesa di dettagli, sarà un ulteriore importante step in questa collaborazione tra Appennini e Himalaya.

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Un commento

  1. scusate, senza polemizzare ma il nome del rifugio non rispecchia proprio una grande collaborazione. possibile che l’italia deve sempre stare dietro le quinte ma lavorare più di tutti…

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