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Le Alpi Orobie in edicola con Meridiani Montagne

E’ in edicola in tutta Italia il nuovo numero di Meridiani Montagne dedicato alle Alpi Orobie. Montagne a due facce, divise da due grandi sistemi di faglie che e separano dalle Alpi Retiche e dalle Prealpi Bergamasche.

Montagne con misteriosi e fiabeschi specchi argentei di calcare e rocce sedimentarie, il Pizzo di Coca, il Monte Legnone, il Pizzo dei Tre Signori, il Corno Stella e poi la Presolana. Rifugi e bivacchi isolati, grandi silenzi, lunghi itinerari di più giorni e l’escursionismo che sfuma nell’alpinismo.

Un numero da conservare. A presentarcelo l’editoriale del direttore Marco Casareto.

 

Quello che stupisce delle Orobie è la loro varietà. Vette erbose e tondeggianti si affiancano a creste frastagliate, aspri e ripidi pendii precipitano su quieti pascoli. Su molte di queste cime si può salire con percorsi facili, ma ci si può anche avventurare tra le pieghe delle montagne, risalire valli laterali e solitarie, fino alle conche di origine glaciale più alte. Proprio l’acqua è un altro degli elementi distintivi delle Orobie. Laghi e laghetti, torrenti, ruscelli e cascate si incontrano un po’ ovunque su entrambi i versanti, quello bergamasco e quello valtellinese, meno antropizzato e quindi più selvaggio. Ma anche i monti alle spalle di Bergamo riservano sorprendenti angoli rinselvatichiti. Tra i fitti boschi del Val Parina affiorano appena le antiche tracce dell’operosità dei valligiani: residue piazzole di carbonai, ferri arrugginiti di teleferiche in disuso, sinuosi binari di miniere abbandonate, pietre di baite che non servono più. E da qualche anno, in zona, è tornato a farsi vedere l’orso.

Non sorprende che due secoli fa, tra queste selve, trovassero rifugio anche banditi come il carismatico Vincenzo Pacchiana da Zogno. Leggenda vuole che si diede al brigantaggio per un torto subìto. Novello Robin Hood della Val Brembana finì in maniera altrettanto leggendaria, tradito da un “amico” bandito. Ma immortalato poi dall’immaginario popolare in uno dei personaggi del teatro dei burattini più amato dai bambini della Bergamasca: Pacì Paciana,“ol padrù de la Val Brembana”.

Montagne dalle mille sfaccettature, le Orobie, ma che per questo sanno accontentare tutti. Perché se è vero che i percorsi di accesso ai principali rifugi sono luoghi d’incontro, specie nei fine settimana e in piena estate, ci sono ancora sentieri dov’è possibile misurarsi solo con se stessi, al ritmo silenzioso dei propri passi.

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Un commento

  1. Ultimamente mi sono dedicato al gruppo MAGA, nella piccola Val Serina. Ho cominciato con l’Alben, che domina la pianura, poi l’Arera, grande massiccio; l’altro giorno, il Menna, con avvicinamento tostino e ho scadenziato il Grem. Peccato che sulla Mappa delle Orobie sia letteralmente tagliato fuori l’Alben, degno elemento delle Prealpi (?) Orobiche. Spesa inutile. Buttata in cima alla libreria.

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