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Urubko. Un secondo salvataggio sui Gasherbrum

Giovedì 25 luglio Denis Urubko si è reso protagonista di un secondo salvataggio sui Gasherbrum. Un soccorso a pochi giorni dal rientro al campo base dopo aver preso parte ai soccorsi di Francesco Cassardo sul Gasherbrum VII. L’alpinista russo dimostra di non riuscire a stare fermo a campo base, quando manca davvero poco alla partenza per il tentativo di aprire in solitariauna nuova via sul G2, prevista per il 30 luglio.

Come riferisce Luis Carlos Garranzo Ibañez sulla pagina Facebook “Alpinismo y montaña”, Denis sarebbe intervenuto a seguito dell’allarme lanciato da un alpinista rumeno al campo base, dopo aver avvistato una coppia di alpinisti in difficoltà nella zona del ghiacciaio. Insieme a lui anche Sergi Mingote.

Alle 10 del mattino Mingote e Urubko sono saliti sul ghiacciaio, portando con sé ossigeno, alcuni farmaci, un sacco a pelo e il materiale per poter accendere un falò. In poco più di un’ora hanno raggiunto la coppia di alpinisti. Il lituano Saulius Damulevicius presentava segni evidenti di edema polmonare. La compagna lettone Natalia Zenina non era stato in grado di fornirgli grande supporto. Non appena giunti sul posto hanno provveduto quindi a reidratare Saulius, iniettandogli poi del desametasone.

Lentamente hanno accompagnato i due lungo la discesa fino al campo base, dove sono arrivati alle 3 del pomeriggio (ora locale). Saulius è stato poi evacuato con un elicottero, mentre Natalia è rimasta al campo base.

Urubko e il salvataggio sul Gasherbrum VII

Un salvataggio che si realizza a pochi giorni dall’eroico recupero di Francesco Cassardo, compagno di cordata di Cala Cimenti, rimasto vittima sabato 20 luglio di una caduta mentre tentava una discesa con gli sci lungo le pendici del Gasherbrum VII. Di fronte all’impossibilità di attivare un recupero in elicottero in tempi rapidi, il 21 è stato attivato un piano B, su suggerimento di Agostino Da Polenza: un tentativo di soccorso via terra.

Denis Urubko e Don Bowie sono quindi saliti a piedi fino a raggiungere Cala Cimenti. Insieme a loro anche i due alpinisti polacchi Jaroslaw Zdanowich e Janusz Adamski. Il gruppo di alpinisti è stato così in grado di portare Francesco a una quota di 5.900 m laddove il giorno successivo è stato effettuato il recupero in elicottero con trasporto del ferito a Skardu.

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