Lago di Braies, dal 10 luglio stop alle auto per tutta l’estate
Mentre le limitazioni di traffico sul Passo Sella sono state cancellate, ritornano questa estate quelle al lago di Braies. Dal 10 luglio chi vorrà raggiungere la “perla delle Dolomiti” nascosta tra i monti dell’Alto Adige dovrà lasciare l’auto a casa.
A seguito di un provvedimento messo in atto dallo staff della mobilità della Provincia di Bolzano, dal Comune di Braies e da IDM Alto Adige allo scopo di limitare le emissioni inquinanti nell’area circostante uno dei laghi più amati dell’arco alpino, dal 10 luglio al 10 settembre la valle di Braies sarà raggiungibile fra le 10 e le 15 solo con mezzi pubblici, a piedi o in bicicletta. Il traffico veicolare dovrà invece arrestarsi all’inizio della strada provinciale SP 47 (che porta al lago di Braies) e SP-80 (per Braies Vecchia). Dalla stazione dei treni di Monguelfo-Tesido (BZ) sarà assicurata ogni mezz’ora una corsa dello shuttle-bus di collegamento per il lago di Braies e verrà intensificata la frequenza delle corse della linea 442 da Villabassa (BZ).
“Quella presentata è solo la prima di una serie di misure che hanno proprio questo obiettivo”, ha spiegato il sindaco di Braies Friedrich Mittermair, sottolineando la necessità di offrire ai visitatori una nuova forma di esperienza naturalistica, basata sul turismo slow.
“Vogliamo passo dopo passo realizzare per l’Alto Adige un modello di mobilità alpina sostenibile, capace di connettere i territori in modo smart e pulito, al quale tutti possono contribuire”, ha aggiunto l’assessore provinciale Daniel Alfreider.
In Alto Adige la problematica della viabilità in aree ad alto interesse naturalistico è diffusa lungo tutto l’arco dolomitico, motivo per cui il governo regionale sta spingendo su Roma per ottenere una modifica del Codice della Strada che agevoli l’istituzione di divieti alla circolazione. La valle di Braies diventerà dunque il primo sito altoatesino in cui verrà sperimentata una forma innovativa di management del traffico, volta a favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici o della bici così come le passeggiate a piedi. A tal scopo negli uffici turistici della zona saranno a disposizione dei turisti delle mappe e un video informativo. Ai residenti e a coloro che abbiano necessità di transitare lungo le strade interessate dal divieto, è data possibilità di richiedere al Comune di Braies un permesso di transito.
La necessità di imporre una limitazione al traffico veicolare nella valle è nata dall’analisi dei dati relativi agli afflussi turistici degli ultimi anni. Il lago di Braies, decretato nel 2018 quale luogo più “instagrammato” d’Italia, ovvero più fotografato e condiviso sui social, ha richiamato negli ultimi anni un numero sempre crescente di visitatori. Tra il 2017 e il 2018 sono aumentate al contempo le obliterazioni dei titoli di viaggio dei mezzi pubblici (solo sulla linea 442 fra Dobbiaco e il lago di Braies si è registrato un +50% in un anno) e il numero di automobili che quotidianamente hanno attraversato la valle per raggiungere lo specchio d’acqua (oltre 7.000 al giorno). Cifre insostenibili per un ambiente fragile da preservare.
La leggenda del lago (selvaggio) di Braies
Il lago di Braies affascina turisti da tutto il mondo non solo per l’eccezionalità dei suoi colori e dei suoi paesaggi ma anche per una leggenda che, come sempre accade per ogni luogo ricco di magia, si è tramandata nel tempo per raccontare di generazione in generazione come si sia formata la perla dei laghi alpini.
Un tempo le montagne della valle di Braies erano popolate da selvaggi, così definiti per il loro aspetto wild. I selvaggi trascorrevano il loro tempo cercando oro e pietre preziose, che venivano commerciate tal quali o utilizzate per creare monili. Quando nella valle giunsero i primi pastori per far pascolare le greggi, i selvaggi decisero di mostrare e regalare loro parte di quei tesori. Ma i pastori furono ben presto ossessionati dalla lucentezza di tutto quell’oro e divennero così bramosi da iniziare a derubare i selvaggi. Non riuscendo a contrastarli con la forza, i selvaggi decisero di far sgorgare alcune fonti idriche sotterranee che congiungendosi portarono alla formazione del lago che inghiottì tutte le loro ricchezze. Sarebbe proprio l’oro sul fondo del lago a regalare il famoso colore smeraldo alle sue acque. Il lago di Braies divenne un punto di confine tra le montagne dei selvaggi e le valli dei pastori e proprio perchè creato dalle popolazioni delle montagne fu chiamato “lago selvaggio di Braies”.