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600 jeep sotto le Pale di San Martino. La SAT dice “NO”

Dopo le discussioni sorte attorno al concerto estivo di Jovanotti a Plan de Corones e all’iniziativa “Save the mountains”, un nuovo evento inizia a far sollevare voci contrarie.

Si tratta del Camp Jeep 2019, raduno motociclistico organizzato da Fca che richiamerà appassionati delle 4 ruote da tutta Europa, con l’arrivo di circa 600 jeep a Primiero San Martino di Castrozza, dal 12 al 14 luglio, con un indotto calcolato attorno ai 400-500mila euro.

Sondaggi e petizioni sul tema sono apparsi già qualche settimana fa sui social. Prima la pagina Facebook “Primiero Vanoi Pale San Martino”, poi il gruppo “Giù le mani dal Lagorai” hanno raccolto e diffuso i commenti dei tanti follower perplessi di fronte all’iniziativa.

Preoccupazioni di fronte alle quali parte della Giunta provinciale trentina ha deciso di prendere tempo per approfondire il tema, rimandando dunque la decisione di dare o meno il via libera al raduno. Una Giunta che appare però disgiunta e dispersa, con parte dei componenti che si è dichiarata a favore dell’evento nonostante i forti dubbi espressi da parte di associazioni ambientaliste come Mountain Wilderness, ma anche di molteplici soggetti del territorio, a partire dall’Ente Parco e dalla SAT, che oltre ad aver sostenuto la sua posizione attraverso l’adesione a un documento presentato e discusso all’interno del Comitato di Gestione del Parco di Paneveggio Pale di S. Martino, che invitava l’Ente Parco a esprimere il proprio rifiuto nei confronti di iniziative come l’evento “Jeep Camp”, ha voluto ribadire la propria contrarietà con un nuovo incisivo comunicato, divulgato negli scorsi giorni, a seguito della notizia della richiesta, giunta all’Apt locale, da parte degli organizzatori del raduno di identificare una trentina di percorsi da destinare all’evento.

La SAT ricorda che già in passato il sodalizio si sia impegnato in termini di sensibilizzazione per scoraggiare simili attrazioni. Come raccontato dalla Presidente Anna Facchini, “nel 2017 venne sottoscritto un documento dalla SAT insieme dai Gruppi CAI Regionale del Veneto, Gruppo Regionale Friuli Venezia Giulia, Gruppo Provinciale Alto Adige ed Alpenverein Sudtirol, definendo il raduno dei Quad a Passo S. Pellegrino, una aggressione alla montagna”.

L’opinione non è cambiata nel tempo e “vorremmo invitare le comunità locali a riflettere prima di concedere il nulla osta a questi eventi“.

Tanti i dubbi sollevati dalla Facchini: “A fronte di un probabile migliaio di persone (su un totale di 600 jeep coinvolte) che si divertiranno, quanti saranno gli ospiti di S. Martino di Castrozza ad essere disturbati per un intero weekend da questo evento? Per non parlare del disturbo sugli eco sistemi alpini ed alla fauna selvatica! Ed ancora quale sarà l’eco di pubblicità negativa che verrà diffuso da coloro i quali non avranno gradito?

La principale accusa da parte della SAT è che l’evento sia considerato soltanto dal punto di vista del potenziale indotto sul territorio, del ritorno economico immediato, sorvolando sull’impatto che esso potrà avere sulla “cultura di montagna, l’ambiente alpino, le sue caratteristiche” e dimenticandosi del fatto che, rispetto agli anni ’80, gli attuali frequentatori delle montagne trentine siano sempre più sensibili ai temi ambientali.

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