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Un sentiero percorribile in carrozzina nel cuore della Val di Mello. Più di 16.000 firme per dire NO

Lo scorso 6 marzo il Comitato per la tutela della Val di Mello ha lanciato sul portale Change.org una petizione contro l’allargamento di un sentiero, sulla sinistra orografica della Val di Mello in Val Masino, per renderlo accessibile ai disabili e percorribile in carrozzina.

Un progetto avviato su indicazione di Ersaf Lombardia (Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste), contro il quale il Comitato sta cercando pieno sostegno da parte della comunità. In poche ore la petizione ha raggiunto 2500 adesioni. Ad oggi il portale ne segna oltre 16.400.

Una volta raccolto un numero significativo di firme, il documento con la richiesta di bloccare il progetto sarà inoltrato a Regione Lombardia, Riserva Val di Mello, Comune Val Masino e Ersaf Lombardia.

Il Presidente delle Guide Alpine Val di Mello Luca Maspes ha espresso la sua posizione, sostenuta da tutto il gruppo delle Guide, in un lungo intervento dall’incipit decisamente chiaro: “Ha senso compromettere per sempre un ambiente incontaminato in cambio di un percorso che ha un’utilità limitata e dubbia perché già offerta dal sentiero principale?”.

Il Presidente esprime il rammarico suo e dei molti che avrebbero voluto trovare spazio per esprimere, in tempi utili, il proprio parere su questa iniziativa, resa nota soltanto in una fase già attuativa del progetto. “Un parere che consideriamo importante, perché viene da persone che vivono la valle per lavoro o per svago più dei frequentatori occasionali, persone che conoscono la Val di Mello in ogni suo angolo e che hanno già alzato la voce e il cuore più volte in passato, per proteggerla e lasciarla così com’è: un giardino dove vivere la natura al suo stato originale, senza cioè antropizzarla in modo irreversibile”.

Non si tratta di una prima volta per la Val di Mello. Come dichiara Maspes, si sono già verificate in passato situazioni simili, con voci circolanti in merito alla realizzazione di centraline idroelettriche e strade carrozzabili. “Scoperti per caso, quasi in corso d’opera. Tutte le volte siamo corsi ai ripari, vincendo talvolta, anche con l’aiuto di quel grande popolo che la valle la ama così tanto da sentirla un po’ sua”.

Scendendo nel dettaglio delle conseguenze di un intervento sul sentiero, aggiunge che “si andrebbe a marcare una riga in mezzo alla valle, modificando il suo “lato selvaggio”, con una traccia che per essere larga più di un metro, aperta cioè anche al passaggio delle ruote, avrebbe bisogno di tagli, di ribaltamenti di terra e di demolizione di tanti sassi di granito che in alcuni tratti creano delle anse e degli imbuti suggestivi ed emozionanti, proprio perché creati dalla natura”.

Un elemento su cui il Presidente preme a concentrare l’attenzione della comunità è la presenza di un significativo numero di disabili tra i firmatari della petizione, a dimostrazione del fatto di non voler essere assunti come “scusa” per l’abbattimento di barriere naturali, con conseguente danneggiamento perenne di un ambiente che da un noto sottoscrivente della petizione, che è Mauro Corona, viene descritto come “una scheggia di Paradiso”.

Di seguito il testo integrale della petizione:

Non possono essere i 400.000 euro di soldi pubblici un buon motivo per svilire la Val di Mello per scardinarne la sua mitica naturalità.

Per imporre un circuito per disabili che nessuno vuole, nessuno desidera, nessuno lo chiede ma avvilente per tutti, disabili per primi.

Un circuito recinto proprio dove ogni anno già transitano migliaia di bambini alla ricerca del contatto diretto, libero, profondo con l’ambiente naturale come dev’essere in una Riserva. Quel luogo è un giardino nel centro della Valle, di una bellezza folgorante, di facile accesso, commuovente nella sua delicata naturalità.

Nella orrenda scheda progetto, la pietra, il muretto, il gradino diventano insidie da abbattere,  il tronco-ponte per passare un ruscelletto un pericolo da eliminare e arginare con un ponte cementato e collaudato, la vegetazione…verde infestante da sradicare, la delicata traccia da seguire nell’erba sostituita da una segnaletica a prova di non vedente….

Andate a vedere le schede che ci hanno illustrato all’Ersaf e rimarrete a bocca aperta …e il sasso dove si gioca arrampicando? Diventerà un sasso in Sicurezza…ma quale sicurezza? Boh, basterà scriverlo su un cartello in braille: masso di arrampicata per ciechi/disabili in sicurezza …aberrante!

Come si fa a progettare così male?

Come si fa a confondere barriere architettoniche che giustamente vanno abbattute nelle scuole, ospedali, edifici pubblici… e difficoltà naturali, necessarie per confrontarsi con i propri limiti e parte inscindibile del paesaggio naturale in particolar modo di una Riserva.

400.000 non sono euro ma le persone che ogni anno transitano in Val di Mello,

che la amano e che da questa meravigliosa Valle traggono il senso di  bellezza, totalmente assente nei progettisti di questo stupro-casalingo.

Donne e uomini tenacemente pronti a difenderla e ad opporsi con forza ad ogni forma di stupidità, a maggior ragione se promossa da chi istituzionalmente dovrebbe difenderla.

La Val di Mello non è di Ersaf, non è del Comune di Val Masino, ma è un bene comune di tutti.

Il progetto Ersaf per disabili è aberrante, fuori luogo, incomprensibile; è la bandiera di come non si deve intervenire in una Riserva Naturale, “le buone pratiche” sono state quelle tramandate dai contadini che l’hanno da sempre mantenuta.

Chiediamo una firma per fermare questo aberrante progetto

La Val di Mello deve restare bella così com’è”

 

 

 

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3 Commenti

  1. Per spendere i 400 mila euro ci sarebbe l’opzione acquisto di carrozzine a motore elettrico o a carburante dotate di cingoli.Facciamo 20 mila l’una…se ne comprano piano piano alcune, si accantonano denari per riparazioni e pezzi ricambio e se l’esperimentoe’ha successo, sia aumentano anche con contributi…16400 No conversamento di 2 euro, ne fanno un’altra.
    Su Youtube si vedono tali mezzi in movimento azionati con joystick da persone in difficolta’ dai volti sorridenti:scorazzano su neve, sassi, sabbia di di spiaggia, sentieri in salita, ( Action trackchair, der Ziesel ecc..)Un Alpino rimasto ferito da mina, ci e’ salito con guide e compagni fin sul Monte Rosa.

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